Aggiornamenti sull'attività eruttiva dell'Etna (dall'INGV-Osservatorio Etneo, Catania)ATTIVITA' DELL'ETNA, 20 APRILE - 14 GIUGNO 2017L'episodio di attività effusiva da un sistema di fratture eruttive sul fianco e alla base meridionale del Cratere di Sud-Est (SEC), che era iniziato nella tarda mattinata del 19 aprile 2017, è terminato il giorno successivo. Successivamente, il vulcano è rimasto in uno stato di calma per 6 giorni, per riprendere la sua attività con un ulteriore episodio eruttivo nella serata del 26 aprile 2017. Come grà osservato all'inizio dell'episodio del 19-20 aprile, l'attività è iniziata in maniera molto graduale, con l'emissione di lava da una bocca posta sotto l'orlo della "bocca della ex sella fra il vecchio e il nuovo cono del SEC", poco dopo le ore 18:00 UTC (=ore locali -2). La prima foto a sinistra mostra la colata di lava sul versante meridionale del cono del SEC circa 20 minuti dopo l'inizio dell'attività, fotografata da Tremestieri Etneo (versante sud dell'Etna). Questo primo flusso lavico si è arrestato dopo poco, e una nuova colata lavica si è sovrapposto alla prima. Nelle ore successive, da due piccole bocche poste immediatamente a monte della bocca effusiva, è avvenuta una debolissima attività stromboliana, che è gradualmente aumentata di intensità; verso le ore 22:20 si è anche attivata la "bocca della ex sella" con una vivace attività stromboliana. Solo ora è anche avvenuto il consueto aumento dell'ampiezza del tremore vulcanico, accompagnato dalla solita superficializzazione della sua sorgente, che si è spostata dalla posizione precedente, in corrispondenza del cratere Voragine (VOR), verso quella del SEC. Nelle prime ore del 27 aprile, l'attività stromboliana si è ulteriormente intensificata, estendendosi ad una seconda bocca eruttiva in cima al cono della "bocca della ex sella", immediatamente a nord di quella precedentemente attiva. Intorno alle ore 02:20, sul fianco settentrionale del cono del SEC si sono aperte due nuove fratture eruttive, che hanno alimentato una colata di lava diretta verso la Valle del Leone. All'alba era evidente che l'attività esplosiva stava generando un pennacchio di cenere, che si alzava circa 1.5 km sopra la cima del vulcano per essere poi spinto dal vento verso est. La seconda foto a sinistra, scattata in questo momento dal tetto dell'INGV-Osservatorio Etneo (27 km a sud dalla cima del vulcano), mostra la colata di lava in espansione dal fianco meridionale del cono del SEC verso la Valle del Bove, attività stromboliana alle due bocche eruttive in cima al SEC e la colonna di cenere. Inoltre, si sono osservate alcune esplosioni idromagmatiche in Valle del Leone, quando la colata di lava settentrionale ha incontrato residui di neve presenti sul terreno. L'attività eruttiva è continuata durante la mattinata del 27 aprile ed ha cominciato a diminuire intorno a mezzogiorno, quando è cessata l'attività stromboliana; le colate di lava sono rimaste alimentate ancora per alcune ore nel pomeriggio dello stesso giorno. Dopo questo episodio eruttivo, l'attività dell'Etna ha subito un notevole cambiamento. Non ci sono più stati episodi eruttivi con emissione di lava; invece dai primi giorni di maggio 2017 si sono osservati numerosi episodi, molto brevi, di elevata ampiezza del tremore vulcanico e lo spostamento della sorgente del tremore verso il SEC nonché la sua superficializzazione. Mentre questo fenomeno di solito accompagna episodi di intensa attività eruttiva, in alcuni casi non è stata osservata alcuna attività eruttiva, mentre in altri i picchi nell'ampiezza del tremore sono stati accompagnati o seguiti da una debolissima attività stromboliana alla bocca apertasi accanto alla "bocca della ex sella" nella notte del 27 aprile. Durante il mese di maggio, sono avvenuti più di 35 episodi di incrementi transitori dell’ampiezza del tremore, seguiti da altri 4 nei primi 10 giorni di giugno. Da alcuni giorni si osserva invece una debolissima attività esplosiva, sempre alla bocca immediatamente a nord di quella "della ex sella", che però non è accompagnata da alcuna variazione del tremore vulcanico. ATTIVITA' DELL'ETNA, 15-19 APRILE 2017L'episodio di attività effusiva da un sistema di fratture eruttive sul fianco e alla base meridionale del Cratere di Sud-Est (SEC), che era iniziato la sera del 13 aprile 2017, è terminato nella notte fra il 14 e il 15 di aprile. Successivamente, il vulcano è rimasto in uno stato di calma per 4 giorni e mezzo, per rientrare in attività con un nuovo episodio eruttivo nella tarda mattinata del 19 aprile 2017. Mentre l'episodio precedente si era annunciato con un brusco aumento dell'ampiezza del tremore vulcanico, seguito da una breve fase di attività stromboliana e poi dall'apertura delle fratture eruttive, questo nuovo episodio ha avuto iniziato con l'emissione di lava dal piccolo "pit crater" posto poco sotto l'orlo della "bocca della ex sella fra il vecchio e il nuovo cono del SEC", alle ore 09:34 UTC (=ore locali -2). Dopo pochi minuti è incominciata una modesta attività stromboliana da una bocca poco più a monte; solo dopo si è osservato anche un repentino aumento dell'ampiezza del tremore vulcanico accompagnato dalla caratteristica superficializzazione della sorgente del tremore. La discesa della colata lavica sul ripido fianco meridionale del cono del SEC ha provocato alcuni piccoli crolli, che hanno generato, per pochi minuti, modesti pennacchi di polvere rossastra che si sono dispersi rapidamente nell'atmosfera sotto il vento fortissimo che soffia verso est. Al momento di questo aggiornamento (ore 13:30 UTC del 19 aprile), l'attività stromboliana ed effusiva sta continuando. La colata di lava principale sta seguendo lo stesso percorso delle due colate precedenti (10-11 e 13-15 aprile), in direzione dell'orlo occidentale della Valle del Bove (vedi immagine a sinistra, ripresa dalla telecamera termica di sorveglianza sulla Montagnola, "EMOT"). ATTIVITA' DELL'ETNA, 7-14 APRILE 2017L'episodio di attività effusiva descritto nel precedente aggiornamento si è concluso nella notte fra l'8 e il 9 aprile 2017; un nuovo episodio effusivo è incominciato da una bocca eruttiva posta sempre alla base meridionale del cono del Cratere di Sud-Est (SEC) nella giornata del 10 aprile, ed è durato poco più di 24 ore. Una colata di lava si è riversata verso sud-est per raggiungere l'orlo occidentale della Valle del Bove ed espandersi per alcune centinaia di metri sulla parete sottostante. Dopo tre giorni di calma, nella serata del 13 aprile, l'apertura di tre bocche effusive, sul fianco meridionale del cono del SEC e alla sua base meridionale, ha marcato l'inizio di un ulteriore episodio di attività effusiva. L'inizio dell'attività eruttiva era preceduto da un repentino aumento dell'ampiezza del tremore vulcanico e una breve attività esplosiva alla bocca posta sulla ex "sella" fra il vecchio e il nuovo cono del SEC. La foto a sinistra è stata scattata poco dopo l'inizio dell'attività alla bocca più bassa; si vedono i due flussi lavici alimentati dalle prime due bocche a monte e l''appena cominciata colata dalla terza bocca in basso. Il puntino rosso in alto a destra corrisponde al piccolo "pit crater" (cratere a pozzo) che si è aperto sul fianco del cono sulla ex "sella" a fine marzo, che era stato sede dell'attività esplosiva all'inizio del nuovo episodio eruttivo. Le bocche eruttive più a monte sono rimaste in attività per poche ore, emettendo piccole colate di lava che si sono arrestate dopo qualche centinaio di metri, mentre la terza bocca, ubicata alla base del cono, rimane in attività effusiva, alimentando un flusso lavico verso sud-est, in direzione della Valle del Bove. Nella mattinata del 14 aprile, il fronte di questa colata era in discesa sulla parete occidentale della Valle del Bove, sovrapponendosi alla colata del 10-11 aprile. ATTIVITA' DELL'ETNA, 17 MARZO - 6 APRILE 2017L'episodio eruttivo incominciato nel mattino del 15 marzo 2017 al Cratere di Sud-Est (SEC) dell'Etna è continuato per alcuni giorni con attività stromboliana ed emissioni di cenere (vedi foto a sinistra, scattata al tramonto del 17 marzo da Tremestieri Etneo, sul fianco meridionale del vulcano, da Boris Behncke, INGV-OE) dalla bocca posta sulla ex "sella" fra il vecchio e il nuovo cono del SEC. Le emissioni di cenere sono aumentate la sera del 16 marzo, alternandosi con attività stromboliana senza emissione di cenere, causando leggere ricadute di cenere sui versanti sud-occidentale, meridionale e sud-occidentale del vulcano. Nella mattinata del 18 marzo, l'attività esplosiva è notevolmente diminuita e fino alla sera del 19 sono avvenute solo sporadiche esplosioni stromboliane, che sono sostanzialmente cessate nella notte successiva. Da allora sono avvenute alcune sporadiche e deboli emissioni di cenere sia dalla bocca della "sella", sia dalla bocca eruttiva posta sull'alto fianco orientale del nuovo cono del SEC. E' continuata invece senza interruzioni l'emissione di colate di lava dalla bocca effusiva apertasi nella tarda serata del 15 marzo a quota 3010 m, alla base meridionale del SEC. Nei primi giorni, una colata di lava si è espansa prima in direzione sud-orientale, verso l'orlo occidentale della Valle del Bove, dove si sono formati due piccoli flussi lavici sulla parete della medesima valle, che hanno raggiunto circa metà dell'altezza della parete. Il braccio lavico principale invece si è diretto verso sud costeggiando l'orlo della Valle del Bove, per riversarsi sulla sua parete occidentale ad est del cratere "Cisternazza" e formare un braccio lavico lungo qualche centinaio di metri. Nel pomeriggio, un braccio lavico più alimentato si è riversato accanto a quello precedente sulla parete, che qui ha una pendenza più ripida, causando frequenti collassi e scivolamenti del fronte lavico attivo, soprattutto quando esso ha coperto zone depresse riempite da neve. Durante il pomeriggio del 18 marzo, sono avvenuti quasi continui collassi del fronte lavico sulla parete della Valle del Bove, quelli maggiori alle ore 15:00-15:15 UTC (=ore locali -1) e alle 17:50-18:05, durante i quali diverse valanghe di materiale incandescente hanno raggiunto la base della parete. La presenza di abbondante vapore nei pennacchi di cenere generati da questi eventi indica una forte interazione con neve presente sul terreno (vedi immagine al centro a sinistra, ripresa dalla telecamera di sorveglianza visiva a Catania). I fenomeni di collasso sono diminuiti durante la notte successiva, e la colata si è espansa fino alla base della parete e sul terreno più pianeggiante della Valle del Bove. Il flusso lavico verso la Valle del Bove è fortemente diminuito durante la giornata del 20 marzo ed era del tutto cessato il giorno successivo; più a monte, nell'area fra Torre del Filosofo e la località "Belvedere" sull'orlo della Valle del Bove, per alcuni giorni erano ancora alimentati alcuni piccoli flussi lavici. Il 21 marzo invece un nuovo flusso lavico ben alimentato ha cominciato ad allungarsi costeggiando il fianco occidentale del cono del 2002-2003 e riversarsi nella "sella" fra esso ed il vicino cono del Monte Frumento Supino. Questo flusso lavico si è gradualmente espanso verso sud-sudovest; a valle di Monte Frumento Supino è stato deviato verso sud-ovest dalla cresta del campo lavico del 2002-2003. A fine marzo, il fronte lavico aveva raggiunto una quota di circa 2300 m dove si è arrestato; nei primi giorni di aprile diversi bracci lavici si sono espansi accanto a quello iniziale arrestandosi tutti più o meno alla stessa quota. I sopralluoghi quasi quotidiani effettuati da personale INGV-Osservatorio Etneo rivelano che su parte del suo percorso, la colata lavica si sta ingrottando (vedi foto in basso a sinistra, scattata la sera dell'1 aprile da Emanuela De Beni e Stefano Branca, INGV-OE). Al momento (primo pomeriggio del 6 aprile 2017), l'attività effusiva sta continuando senza variazioni di rilievo; altrettanto invariato si presenta nelle ultime due settimane l'ampiezza media del tremore vulcanico. Durante l'attività esplosiva di metà marzo, il nuovo cono piroclastico formatosi attorno alla bocca della "sella", non sembra essere cresciuto in altezza ma si è notevolmente allargato. Negli ultimi giorni di marzo (presumibilmente intorno al 28) si è aperta un piccolo "pit crater" (cratere a pozzo) sul fianco meridionale di questo cono, che nelle ore notturne mostra una forte incandescenza. Inoltre, in tutto il periodo coperto da questo rapporto, sono stati visibili intensi bagliori in corrispondenza della bocca degassante apertasi il 7 agosto 2016 sull'orlo nord-orientale del Cratere Voragine. ATTIVITA' DELL'ETNA, 16 MARZO 2017Durante l’eruzione in corso da ieri mattina, alle ore 12:43 (ora locale) di oggi, 16 marzo, si è verificata un’esplosione freato-magmatica in località Belvedere (bordo occidentale della Valle del Bove), a circa 2700 metri di quota sul mare. L’esplosione è avvenuta in corrispondenza del fronte della colata di lava che emerge da una bocca posta alla base del Nuovo Cratere di Sud-Est, a circa 3200 metri di quota sul mare. Attualmente la lava avanza con una temperatura superiore ai 1000 gradi centigradi in una zona ricoperta di neve. La neve, al contatto con la lava, tende a sciogliersi, formando delle pozze d’acqua che possono venire ricoperte dalla lava in avanzamento. In quel caso, l’acqua sotto la colata lavica tende a vaporizzare e può causare esplosioni freato-magmatiche come quella avvenuta oggi. Nel fenomeno esplosivo è stato coinvolto anche un vulcanologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Osservatorio Etneo (INGV-OE), Boris Behncke, che ha riportato lievi escoriazioni. Il personale INGV-OE continua a monitorare con costanza l’evoluzione dei fenomeni. Video delle telecamere di sorveglianza ECV e ENV che mostrano l’esplosione delle ore 12:43 (ora locale) di oggi. L’esplosione è evidenziata da una densa nube di colore bianco, che si espande rapidamente.
ATTIVITA' DELL'ETNA, 15 MARZO 2017Nel mattino del 15 marzo 2017, un nuovo episodio eruttivo è iniziato al Cratere di Sud-Est dell'Etna. Come durante l'episodio eruttivo precedente (27 febbraio - 1 marzo 2017), la bocca eruttiva in attività si trova nella zona dell'ex "sella" fra il Cratere di Sud-Est (SEC) e il Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC). Dopo la fine dell'ultimo episodio eruttivo, nella tarda serata dell'1 marzo, si era osservata una sporadica e debole attività esplosiva alla bocca eruttiva; negli ultimi giorni questa attività si era gradualmente intensificata. Nelle ore mattutine del 15 marzo, ha avuto inizio un piccolo trabocco lavico dalla bocca eruttiva sul fianco meridionale del complesso SEC-NSEC. Dopo le ore 07:00 UTC (=ore locali -1), si è registrato un rapido incremento dell'attività eruttiva nonché dell'ampiezza del tremore vulcanico. Alle ore 09:00 UTC, l'attività era caratterizzata da quasi costanti esplosioni stromboliane che hanno generato modeste quantità di cenere vulcanica, che si è rapidamente dispersa nell'atmosfera. La colata lavica aveva raggiunto la base del cono e si stava lentamente espandendo sul terreno pianeggiante verso sud. Nel tardo pomeriggio, la colata di lava aveva continuato di avanzare sovrapponendosi a quella emessa durante l'episodio eruttivo precedente. L'intensità dell'attività stromboliana ha raggiunto un picco intorno alle ore 17:40-17:45 UTC, però nella serata, si è osservata una graduale diminuzione sia dell'attività eruttiva sia dell'ampiezza del tremore vulcanico, per continuare poi con fluttuazioni. La colata di lava non era più alimentata. Poco prima delle ore 23:00 UTC, una nuova piccola colata di lava è stata emessa da una bocca sul fianco meridionale del cono. ACTIVITY AT ETNA, 15 MARCH 2017On the morning of 15 March 2017, a new eruptive episode started at Etna's Southeast Crater. As during the previous eruptive episode (27 February - 1 March 2017), the eruptive vent was located in the area of the former "saddle" between the southeast Crater (SEC) and the New Southeast Crater (NSEC). After the end of the latest eruptive episode, on the late evening of 1 March, sporadic, weak explosive activity had continued at the active vent; during the past few days this activity had shown a gradual intensification. In the early morning hours of 15 March, a small lava flow started oozing down the south flank of the SEC-NSEC cone complex. After 07:00h UTC (=local time -1), the eruptive activity rapidly intensified, and the volcanic tremor amplitude showed a marked rise. By 09:00h UTC, Strombolian explosions were nearly constant and generated modest amounts of volcanic ash that was rapidly dispersed in the atmosphere. The lava flow had reached the base of the cone and was slowly expanding on the gently sloping terrain toward south. During the late afternoon, the lava continued to advance on top of the lava flow of the previous eruptive episode. The intensity of the Strombolian activity reached a peak around 17:40-17:45h UTC, but in the evening there was a gradual diminution of both the eruptive activity and the volcanic tremor amplitude, after which both showed fluctuations. The lava flow was no longer fed. However, shortly before 23:00 UTC, a new small lava flow was emitte from a vent on the south flank of the cone. ATTIVITA' DELL'ETNA, 27 FEBBRAIO - 1 MARZO 2017Nel tardo pomeriggio del 27 febbraio 2017, l'attività stromboliana che era cominciata il 20 gennaio alla bocca posta sulla ex "sella" fra il vecchio e il nuovo cono del Cratere di Sud-Est (SEC) dell'Etna si è rapidamente intensificata, e un trabocco di lava ha alimentato una colata che si è riversata sul fianco meridionale del SEC. Questo episodio eruttivo, il primo evento significativo dopo le eruzioni sommitali di maggio 2016, è tuttora in corso (tarda serata dell'1 marzo 2017), anche se in diminuzione. Il trabocco lavico è incominciato poco dopo le ore 17:00 UTC (= ore locali -1) del 27 febbraio; inizialmente la colata è avanzata rapidamente sul ripido fianco del cono del SEC, però ha rallentato dopo aver raggiunto il terreno pianeggiante alla base del cono, espandendosi lentamente verso sud-sudovest, in direzione dell'antico cono di Monte Frumento Supino. Nella notte del 27-28 febbraio, l'attività era caratterizzata da frequenti esplosioni stromboliane, che hanno lanciato frammenti lavici incandescenti fino a 200 m di altezza sopra la bocca, mentre continuava il trabocco lavico (prima foto a sinistra). Durante un sopralluogo effettuato da personale INGV-OE nella giornata del 28 febbraio, l'attività andava avanti con modeste fluttuazioni, e si notavano sporadiche emissioni di vapore e cenere marrone (materiale roccioso vecchio polverizzato) da più punti nel Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC), la cui ultima attività era avvenuta dal 6 all'8 dicembre 2015. La colata lavica stava lentamente avanzando sulla neve a monte di Monte Frumento Supino, con il fronte più distante a circa 2800 m di quota, avendo percorso circa 1.2 km dalla bocca eruttiva (seconda foto a sinistra). Intorno alla bocca eruttiva si stava formando un cospicuo cono piroclastico, che superava in altezza i punti più alti del SEC e del NSEC, a circa 3290 m. L'attività continuava con caratteristiche sostanzialmente uguali durante l'1 marzo. Il fronte lavico più avanzato si era fermato a circa 2700 m di quota e poco più di 1.5 km di distanza dalla bocca eruttiva. Il nuovo cono piroclastico continuava a crescere rapidamente sia di altezza sia di larghezza, e la sua base orientale cominciava a riempire la depressione craterica del NSEC (terza foto a sinistra). In tarda serata, l'attività mostrava un netto decremento, accompagnata da una rapida diminuzione dell'ampiezza del tremore vulcanico. ACTIVITY AT ETNA, 27 FEBRUARY - 1 MARCH 2017On the late afternoon of 27 February 2017, the Strombolian activity that had started at a vent located in the former "saddle" between the old and new cones of Etna's Southeast Crater (SEC) showed a rapid increase, and lava overflowed from the vent, forming a flow that descended the south flank of the SEC. This eruptive episode, the first significant eruptive event at Etna since the summit eruptions of May 2016, is still going on as of late 1 March 2017, though at diminishing intensity. The lava overflow started shortly after 17:00 UTC (= local time -1) on 27 February; initially the lava rapidly spilled down the steep flank of the SEC, but then slowed after reaching the gently sloping terrain at its base, slowly expanding south-southwestward, toward the old cone of Monte Frumento Supino. During the night of 27-28 February, the activity was characterized by frequent Strombolian explosions, which launched incandescent lava fragments up to 200 m above the vent, while lava continued to overflow to the south (see the first photo at left). During a field survey carried out by INGV-Osservatorio Etneo staff on 28 February, the eruptive activity continued with minor fluctuations, and there were also sporadic emissions of vapor and brownish ash (old pulverized rock material) from serveral points within the New Southeast Crater (NSEC), whose latest activity had occurred between 6 and 8 December 2015. The lava flow was slowly advancing on top of snow above Monte Frumento Supino, its most distant front at about 2800 m elevation and 1.2 km from the vent (second photo at left). A conspicuous new pyroclastic cone was growing around the active vent, and had already reached a height well above the highest points on the SEC and NSEC, which stand at about 3290 m. On 1 March, the activity continued with essentially the same characteristics as on the previous day. The most advanced lava flow had stagnated at about 2700 m elevation and little more than 1.5 from the vent. The new pyroclastic cone continued to grow rapidly, both in height and width, and its eastern base had started to fill the depression of the NSEC (third photo at left). On the late evening, the eruptive activity showed a marked reduction in intensity, and the volcanic tremor amplitude diminished rapidly. AGGIORNAMENTO ETNA, 25 GENNAIO 2017Da alcuni giorni è in atto una modesta attività stromboliana, accompagnata da frequenti ma piccole emissioni di cenere vulcanica, al Cratere di Sud-Est (SEC) dell'Etna. La fonte di tale attività è una bocca ubicata nella ex "sella" fra il vecchio e il nuovo cono del SEC, che si era formata durante il singolo episodio eruttivo del 31 gennaio - 2 febbraio 2015 (vedi qui l'aggiornamento su quel evento) e che da allora non aveva mostrato alcun segno di attività fino a metà dicembre 2016. Questa nuova attività eruttiva marca il ritorno di magma in superficie dopo quasi 8 mesi di quiescenza eruttiva sull'Etna; tuttavia negli ultimi mesi nell'area sommitale non tutto era stato completamente tranquillo. Il 7 agosto 2016, si era aperta una piccola bocca degassante nella parete interna nord-orientale del crater Voragine (VOR), che da allora mostra una vivace incandescenza al suo interno che produce anche deboli bagliori visibile con strumenti sensibili di notte; nelle ultime settimane questi bagliori erano aumentati di intensità (vedi la prima foto a sinistra, delle prime ore del 20 gennaio 2017). Non sembra finora che tale attività abbia emesso prodotti solidi (non si può escludere qualche rarissima e debole esplosione stromboliana, i cui prodotti sarebbero comunque ricaduti all'interno della bocca), invece dalla sua nascita la bocca del 7 agosto 2016 è stata la fonte principale del degassamento sommitale del vulcano. Il 10 ottobre 2016 è cominciato un marcato sprofondamento del fondo craterico della Bocca Nuova (BN); questo processo è andato avanti in maniera episodica, generando talvolta piccoli pennacchi di cenere molto diluita. Durante un sopralluogo effettuato il 2 dicembre 2016 da personale INGV-Osservatorio Etneo, la zona più fortemente interessata dallo sprofondamento, nella parte occidentale del cratere, si era abbassata mediamente di 70 m rispetto al livello del fondo craterico precedente all'inizio del collasso. La foto qui a sinistra, scattata il 2 dicembre 2016 da Stefano Branca (INGV-OE) mostra la zona di collasso vista dall'orlo sud-occidentale della BN, con diversi "gradini" che marcano livelli di stasi fra i vari episodi di sprofondamento nel periodo fra ottobre e dicembre 2016. Al SEC, per diversi mesi si sono osservate sporadiche, e molto deboli emissioni di vapore misto con cenere marrone dalla bocca apertasi il 25 novembre 2015 sull'alto fianco del nuovo cono (NSEC). Raramente, queste emissioni erano visibili anche come deboli anomalie nelle immagini della telecamera termica di Monte Cagliato (EMCT). Nella seconda metà di ottobre questa attività è progressivamente diminuita e non si sono osservate emissioni evidenti dal SEC fino a metà dicembre. Nelle ore mattutine del 15 dicembre 2016, le telecamere di sorveglianza visiva dell'INGV-OE hanno registrato per la prima volta delle piccole emissioni di cenere marrone dalla "bocca della sella" del SEC (vedi "a" nell'immagine a sinistra). In serata, nelle immagini della telecamera visiva ad alta sensibilità sulla Montagnola (EMOH), alcune delle emissioni erano accompagnate da deboli bagliori, ed un evento un po' più energetico ha lanciato una piccola quantità di materiale incandescente, che è rotolata giù sul ripido fianco meridionale del cono del SEC. Questo materiale è stato campionato il giorno successivo ed ha rivelato che si trattava di rocce calde strappate dalle pareti del condotto, ma non era derivato da magma nuovo. Durante le successive 5 settimane, si sono occasionalmente osservate delle debolissime emissioni di cenere marrone dalla "bocca della sella", senza però essere mia accompagnate da materiale incandescente o anomalie termiche significative. Dalla mattinata del 20 gennaio 2017 sono rincominciate le emissioni dalla "bocca della sella", generando questa volta piccoli sbuffi di cenere nera e cospicue anomalie nelle immagini della telecamera termica sulla Montagnola (EMOT). Sono stati segnalati boati da personale INGV-OE, e lanci di materiale incandescente da persone presenti sul SEC. Dopo alcuni giorni di cattivo tempo, l'Etna si è presentata nuovamente libera dalle nuvole nella sera del 23 gennaio, e si è osservata una modesta attività stromboliana, accompagnata da frequenti emissioni di piccoli sbuffi di cenere nera (vedi "b" nell'immagine a sinistra). Questa attività ha mostrato un graduale aumento nelle ore notturne, con alcune esplosioni che hanno lanciato materiale piroclastico incandescente fino alla base del cono del SEC. Inoltre si è osservato il consueto, fluttuante bagliore della bocca del 7 agosto 2016 della VOR (vedi "c" nell'immagine a sinistra). Nella giornata del 24 gennaio è aumentata la frequenza delle esplosioni ed emissioni di cenere, per diminuire poi leggermente nella mattinata del 25 gennaio. Tutti gli altri parametri monitorati, fra cui soprattutto l'ampiezza del tremore vulcanico, non mostrano variazioni significative. ETNA UPDATE, 25 JANUARY 2017Since a few days, mild Strombolian activity accompanied by frequent small ash emissions is occurring at Etna's Southeast Crater (SEC). The source of this activity is a vent located in the former "saddle" between the old and new cones of the SEC, which formed during a single eruptive episode on 31 January - 2 February 2015 (see report on that event here), and which since then had not shown any further signs of activity until mid-December 2016. This new eruptive activity marks the return of magma to the surface after almost 8 months of eruptive quiescence on Etna; yet during the past few months, the summit area of the volcano had not been entirely quiet. On 7 August 2016, a small degassing vent opened on the northeastern internal wall of the Voragine crater (VOR), and whose interior since then has been vividly incandescent, creating weak glows at night visible only with light-sensitive instruments. However, in recent weeks theses glows have become progressively more intense (as visible in the first photo at left, recorded by the light-sensitive monitoring camera of the INGV-Osservatorio Etneo (INGV-OE) on the Montagnola "EMOH"). It seems that thus far no solid ejecta have been deposited beyond the rims of the vent, although it cannot be excluded that a few rare and weak Strombolian explosions have occurred, whose products have fallen back into the vent; since its birth on 7 August 2016 this vent has been the main source of degassing from the summit of Etna. On 10 October 2016, marked subsidence started on the floor of the Bocca Nuova (BN); this process has continued in an episodic manner, sometimes producing small puffs of diluted ash. During a field visit on 2 December by INGV-OE staff, the area most strongly affected by the collapse, in the western part of the crater, had subsided about 70 m compared to the pre-subsidence leve of the crater floor. The second photo at left, taken on 2 December 2016 by Stefano Branca (INGV-OE) shows the collapse area seen from the southwest rim of the BN, with several ledges that mark the successive levels of stagnation between the various episodes of subsidence in the period from October to December 2016. At the SEC, for several months very small and sporadic emissions of vapor mixed with brownish ash were observed at the vent that had opened on 25 November 2015 on the upper east flank of the new cone (NSEC). Rarely, these emissions were visible also as weak anomalies in the images of the thermal monitoring camera at Monte Cagliato (EMCT). In the second half of October, this activity has progressively diminished, and no further evident emissions were observed until mid-December at the SEC. In the morning hours of 15 December 2016, the visual surveillance cameras of the INGV-OE showed for the first time that small emissions of brown ash were occuring from the "saddle vent" of the SEC (see frame "a" in third image at left). On the evening of that day, the images of the high-sensitivity camera EMOH showed weak glows during some of the emissions, and one event was more energetic, launching a small quantity of incandescent material, which then rolled down the steep south slope of the SEC cone. This material was sampled on the following day and seen to consist only of older - though rather hot - rock ripped from the conduit walls, but was not derived from new magma. During the following 5 weeks, rather weak emissions of brownish ash were occasionally seen to issue from the "saddle vent", without being accompanied by incandescence or thermal anomalies. From the early morning of 20 January 2017, the emissions from the "saddle vent" were again visible, this time producing small puffs of black ash and conspicuous anomalies in the images of the thermal surveillance camera on the Montagnola (EMOT). INGV-OE staff heard bangs, and persons being present on the SEC observed ejections of incandescent pyroclastics along with blocks and ash. Following a few days of rather bad weather, Etna appeared again cloud-free on the evening of 23 January, and mild Strombolian activity was observed, which was accompanied by frequent emissions of small, black ash puffs (see frame "b" in the third image at left). This activity showed a gradual increase during the night, with some explosions that launched incandescent pyroclastics as far as the base of the SEC cone. In addition, the usual, fluctuating and at times rather intense glow was visible at the 7 August 2016 vent of the VOR (see frame "c" in the third image at left). On 24 January, the frequence of explosions and ash emissions increased, but then showed a slight diminution on the morning of 25 January. All other parameters monitored by the INGV-OE, foremost the volcanic tremor amplitude, show no significant variations. AGGIORNAMENTO ETNA, 10 OTTOBRE 2016Due mesi dopo l'apertura di una piccola bocca degassante nella parte orientale del cratere Voragine dell'Etna, nel primo pomeriggio del 10 ottobre 2016 è avvenuta un evento esplosivo al cratere Bocca Nuova o nella zona a confine fra essa e la Voragine. Questa sarebbe la prima attività eruttiva osservata alla Bocca Nuova dopo il suo riempimento con i prodotti della Voragine durante le eruzioni di dicembre 2015 e maggio 2016. L'esplosione è avvenuta alle ore 13:26 UTC o 15:26 locali, producendo una distinta anomalia nelle immagini delle telecamere termiche sulla Montagnola (EMOT; vedi prima immagine a sinistra) e a Bronte (EBT; seconda immagine a sinistra), nonché un piccolo pennacchio di cenere grigia (vedi la terza immagine a sinistra, ripresa dalla telecamera visiva sulla Montagnola, EMOV) che si è alzato di poche centinaia di metri sopra la sommità del vulcano. E' stato un evento singolo, che ha prodotto anche un chiaro segnale sismico; nelle ore successive si sono registrati altri, più piccoli eventi sismici, il più forte alle ore 15:16 UTC (17:16 locali), però la copertura nuvolosa ha reso impossibili le osservazioni visive e termiche. Nelle ultime settimane era continuato il degassamento non-eruttivo dalla bocca degassante formatasi il 7 agosto 2016 nella parte orientale della Voragine, accompagnato da rarissime e piccolissime emissioni di cenere (materiale vecchio) dalla bocca eruttiva posta sull'alto fianco orientale del Nuovo Cratere di Sud-Est. Contrariamente a quanto riferito nei primi giorni dopo l'apertura della bocca del 7 agosto 2016, non sembra mai esserci stata attività stromboliana da essa, ma solo emissione di gas ad altissima temperatura, producendo talvolta vivaci bagliori visibili di notte. ETNA UPDATE, 10 OCTOBER 2016Two months after the opening of a small degassing vent in the eastern part of Etna's Voragine crater, on the early afternoon of 10 October 2016, an explosive event occurred at the Bocca Nuova crater, or in the area between this crater and the nearby Voragine. This would be the first eruptive activity observed at the Bocca Nuova after it was filled by the products from the Voragine during the December 2015 and May 2016 eruptions. The explosion occurred at 13:26 UTC or 15:26 local time, producing a distinct anomaly in the images recorded by the thermal cameras at the Montagnola (EMOT, see first image at left) and at Bronte (EBT, second image at left), and a small puff of ash that rose a few hundred meters above the summit of the volcano. It was a single event, which also produced a conspicuous seismic signal; during the following hours, similar though smaller seismic events were recorded, the strongest at 15:16 UTC (17:16 local time), but cloud cover precluded any visual and thermal observations. During the past weeks, non-eruptive degassing had continued from the vent that opened in the eastern portion of the Voragine on 7 August 2016, accompanied by very rare and rather minor emissions of ash (old pulverized rock) from the eruptive vent located on the upper east flank of the New Southeast Crater cone. Differently from what was thought in the days after the opening of the 7 August 2016 vent, there does not seem to have been any Strombolian activity at this vent, but only emission of high-temperature gas, producing sometimes quite vivid glows visible at night. AGGIORNAMENTO ETNA, 9 AGOSTO 2016La sequenza eruttiva sommitale dell'Etna di maggio 2016 si è conclusa con due episodi di intensa attività stromboliana, al Cratere di Nord-Est (NEC) nella notte del 22-23 maggio, e alla Voragine (VOR) fra il pomeriggio del 24 maggio e la sera del 25 maggio. Nelle settimane successive, il vulcano non ha mostrato alcuna attività fino a metà luglio, quando si sono osservate deboli emissioni di cenere dalla bocca eruttiva apertasi il 25 novembre 2015 sull'alto fianco del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC). Tali emissioni sono continuate, in maniera discontinua, fino ai primi di agosto; le riprese della telecamera termica a Monte Cagliato (EMCT) hanno mostrato un graduale e modesto aumento delle temperature delle emissioni. Nella serata del 7 agosto, si sono osservati dei bagliori alla VOR prodotti da attività esplosiva intracraterica di bassa intensità, i cui prodotti non hanno superato l'orlo craterico (vedi immagine a sinistra, ripresa dalla telecamera ad alta definizione a Monte Cagliato, EMCH, alle ore 18:59 UTC o 20:59 locali del 7 agosto). Questa attività è tuttora in corso (9 agosto sera), mantenendosi su livelli molto modesti. Non si osservano variazioni significative dell'ampiezza del tremore vulcanico. L'attività dell'Etna viene seguita costantemente attraverso i sistemi di sorveglianza visiva, termica, sismica, infrasonica e delle deformazioni del suolo. ETNA UPDATE, 9 AUGUST 2016The sequence of summit eruptions at Etna in May 2016 ended with two episodes of intense Strombolian activity, at the Northeast Crater (NEC) during the night of 22-23 May, and at the Voragine (VOR) between the afternoon of 24 May and the evening of the 25th. For several weeks thereafter, the volcano showed no signs of activity until mid-July, when weak ash emissions resumed from the eruptive vent located high on the east flank of the New Southeast Crater (NSEC) cone, which had formed on 25 November 2015. These emissions continued in a discontinuous manner until early August; images recorded by the thermal camera at Monte Cagliato (EMCT) showed a graudal and slight increase of the temperatures of the emissions. On the evening of 7 August, weak, pulsating glows were noted at the VOR, which were produced by mild intracrater explosive activity (see image at left, recorded by the high-definition camera at Monte Cagliato, EMCH, at 18:59 UTC or 20:59 local time). No eruptive products were ejected outside the crater rims. This activity is continuing as of 9 August evening. There are no significant variations in the amplitude of the volcanic tremor. The activity of Etna is monitored continuously by the systems of video and thermal cameras, seismic stations and ground deformation. AGGIORNAMENTO ETNA, 23 MAGGIO 2016, ORE 17:30 UTCNegli ultimi giorni in area sommitale dell'Etna sono avvenuti due nuovi episodi di attività eruttiva. Il primo, nelle prime ore del 21 maggio 2016, ha avuto luogo alla Voragine, già origine di due episodi parossistici nei giorni 18 e 19 maggio. Questo episodio è stato preceduto, a partire da mezzogiorno del 20 maggio, da una modesta attività stromboliana alla Voragine, che ha prodotto boati udibili in una vasta zona sui versanti sud ed orientale del vulcano. Nella notte l'attività si è gradualemente intensificata, con esplosioni provenienti da due o tre bocche all'interno della Voragine. Contemporaneamente si è registrata una nuova inflazione (rigonfiamento) dell'area sommitale, come era anche successo prima dei parossismi precedenti. Poco dopo le ore 04:00 locali (=UTC+2) ed in concomitanza con un repentino aumento dell'ampiezza del tremore vulcanico, le esplosioni stromboliane sono passate a getti pulsanti di lava con ricaduta di bombe incandescenti fino ad una distanza di 1 km a sud (versante meridionale della Bocca Nuova), e si è formata una nube eruttiva che veniva spinta dal vento verso sud-sudest. Le immagini della telecamera termica a Monte Cagliato (EMCT, sul versante orientale dell'Etna) mostrano che era attiva anche una bocca nella parte meridionale del Cratere di Nord-Est che era sprofondata il 18 o 19 maggio. Le sfavorevoli condizioni meteorologiche hanno fortemente limitato la visibilità, peggiorando ulteriormente verso la conclusione dell'episodio eruttivo. E' stato comunque possibile osservate che durante l'acme del parossismo si è formata una frattura sul fianco sud-orientale del cono centrale, e nella "sella" fra esso e il vecchio cono del Cratere di Sud-Est si è aperta una bocca effusiva che ha alimentato una piccola colata di lava diretta in direzione della Valle del Leone. La foto a sinistra, di Alessandro Lo Piccolo, mostra l'attività esplosiva alla Voragine a destra e la piccola colata più a sinistra, che ha percorso solo poche centinaia di metri. E' avvenuto anche un nuovo trabocco lavico dall'orlo occidentale della Bocca Nuova, completamente riempita dalle lave della vicinissima Voragine, alimentando una colata con numerose digitazioni che si sono sovrapposte a quelle dei trabocchi avvenuti nei giorni 18 e 19 maggio. L'attività ha cominciato a diminuire intorno alle ore 05:00 locali, ed era sostanzialmente finita verso le ore 06:00. Dal mattino del 22 maggio, la bocca eruttiva formatasi il 25 novembre 2015 sull'alto fianco orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est ha prodotto una serie di emissioni di cenere, con pennacchi che in assenza di vento si sono alzate diverse centinaia di metri per disperdersi poi nell'atmosfera. Alcune di queste emissioni hanno creato piccole anomalie nelle immagini della telecamera termica di EMCT, evidenza di materiale caldo. Nella serata del 22 maggio, è stata osservata una ripresa dell'attività stromboliana al Cratere di Nord-Est, che ha subito forti oscillazioni durante la notte. Le esplosioni più forti hanno lanciato bombe incandescenti fino a qualche centinaio di metri sopra l'orlo craterico, con ricaduta sui fianchi del suo cono. Durante la giornata di oggi, 23 maggio, sono avvenute sporadiche emissioni di cenere dalla bocca sul fianco orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est. L'attività dell'Etna viene seguita costantemente attraverso i sistemi di sorveglianza visiva, termica, sismica, infrasonica e delle deformazioni del suolo. AGGIORNAMENTO ETNA, 19 MAGGIO 2016, ORE 11:00 UTCNel pomeriggio di ieri, 18 maggio, l'attività di fontana di lava al cratere Voragine (VOR) dell'Etna è passata a una modesta attività stromboliana, che ha continuato ad alimentare il trabocco lavico verso ovest fino alla tarda serata (vedi prima immagine a sinistra, ripresa dalla telecamera termica a Bronte EBT). Una seconda colata di lava, alimentata da una bocca effusiva posta vicino al più basso dei due conetti formatisi durante l'attività subterminale di luglio-agosto 2014, alla base del cono del Cratere di Nord-Est (NEC), si è riversata verso la parte settentrionale della Valle del Bove in direzione di Monte Simone. Questa colata è rimasta attiva fino alle prime ore di oggi, 19 maggio (vedi seconda immagine a sinistra, ripresa dalla telecamera ad alta definizione a Monte Cagliato EMCH), anche se, dopo la mezzanotte, il fronte più avanzato non sembrava più alimentato. Poco prima di mezzanotte si è osservato un modesto aumento del tremore vulcanico e il clinometro, installato a Punta Lucia a circa 1 km a nord-ovest del NEC, ha nuovamente registrato un rigonfiamento dell'area sommitale. Nel mattino, l'ampiezza del tremore vulcanico ha mostrato un repentino aumento e, contemporaneamente, si sono uditi boati forti e quasi continui nei centri abitati nei settori orientale e meridionale del vulcano. Si è formata una densa nube eruttiva, spinta dal fortissimo vento verso est, che ha raggiunto un'altezza di poco più di 1 km sopra la cima dell'Etna (vedi terza immagine a sinistra, ripresa da Tremestieri Etneo, sul fianco meridionale del vulcano). Ricadute di cenere e lapilli sono avvenute sul fianco orientale, in una zona immediatamente a nord di quella interessata dalle ricadute piroclastiche del giorno precedente. L'osservazione del fenomeno è stata resa difficile a causa delle cattive condizioni meteorologiche; tuttavia i dati strumentali - localizzazione delle sorgenti del tremore vulcanico e dei segnali infrasonici – hanno rilevato un nuovo episodio parossistico alla VOR, confermato alcune ore dopo quando le immagini, trasmesse dalla telecamera termica EBT (Bronte), hanno mostrato un nuovo trabocco verso ovest, con una colata di lava che si sovrapponeva a quella della sera precedente. L'attività eruttiva è continuata fino alle ore 09:00 locali, quando si è osservata una rapida diminuzione dell'ampiezza del tremore vulcanico. All'ora della pubblicazione di questo aggiornamento, le cattive condizioni meteorologiche impediscono fortemente l'osservazione dell'attività eruttiva. L'attività eruttiva viene seguita costantemente attraverso i sistemi di sorveglianza visiva, termica, sismica, infrasonica e delle deformazioni del suolo.
AGGIORNAMENTO ETNA, 18 MAGGIO 2016, ORE 13:45 UTCDalla serata del 17 maggio 2016 è stata in corso un'intensa attività stromboliana al Cratere di Nord-Est (NEC) dell'Etna, con lancio di bombe incandescenti oltre l'orlo craterico e ricadute di materiale piroclastico sui fianchi del cono. Nel mattino di oggi, 18 maggio, tale attività è stata accompagnata anche da emissioni di cenere vulcanica con un pennacchio diretto verso est-sudest, che si è disperso nell'atmosfera (vedi foto in alto a sinistra, scattata all'alba da Tremestieri Etneo). Si sono osservati anche deboli bagliori in corrispondenza della bocca del 25 novembre 2015 sull'alto fianco orientale del Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC). L'ampiezza del tremore vulcanico è rimasta elevata, mantenendo i valori raggiunti nella serata del giorno precedente. In tarda mattinata, un clinometro posto a Punta Lucia, a quasi 3000 m di quota e a circa 1 km a nord-ovest del NEC, ha registrato una rapida inflazione (rigonfiamento) dell'area sommitale. Poco dopo le ore 12:50 locali del 18 maggio 2016, i sistemi di sorveglianza visiva e termica dell'INGV-OE hanno registrato l'inizio di attività eruttiva alla Voragine (VOR), che in pochi minuti ha preso il carattere di fontana di lava pulsante. Allo stesso tempo è diminuita l'attività stromboliana del NEC passando ad emissione di cenere scura, per poi cessare. L'immagine in basso a sinistra mostra un frame catturato dalla telecamera termica a Bronte (EBT), circa 45 minuti dopo l'inizio dell'attività della VOR. Con l'inizio dell'attività parossistica, si è registrato un repentino aumento dell'ampiezza del tremore vulcanico, la cui sorgente si è spostata dal NEC verso la VOR. Dalla Voragine si è alzato un pennacchio di cenere piegato dal vento verso est-sudest, raggiungendo un'altezza di 3000-3500 m sopra la cima dell'Etna. Nel pomeriggio è iniziato un trabocco di lava dall'orlo occidentale della depressione craterica Voragine-Bocca Nuova, alimentando un modesto flusso lavico diretto verso ovest e limitato all'area sommitale. Nel momento di pubblicazione del presente aggiornamento sta continuando l'attività di fontana di lava alla VOR. L'attività eruttiva viene seguita costantemente attraverso i sistemi di sorveglianza visiva, termica, sismica e delle deformazioni del suolo. ETNA UPDATE, 18 MAY 2016, 13:45 UTCSince the evening of 17 May 2016, there has been an intense Strombolian activity at Etna's Northeast Crater (NEC), with ejection of incandescent bombs above the crater rim and fall of pyroclastics over the flanks of the cone. This morning, 18 May, this activity was also accmpanied by emission of volcanic ash forming a plume that was blown eastward by the wind and rapidly dispersed in the atmosphere (see photo at top left, taken from Tremestieri Etneo at daybreak). There were also weak glows at the 25 November 2015 vent on the upper east flank of the New Southeast Crater (NSEC). The volcanic tremor amplitude remained elevated at values similar to those reached on the evening before. On the late forenoon, a clinometer installed at Punta Lucia, at nearly 3000 m elevation and about 1 km northwest of the NEC, recorded rapid inflation (swelling) of the summit area. Shortly after 12:50 local time on 18 May 2016, the visual and thermal surveillance cameras of the INGV-OE recorded the onset of eruptive activity at the Voragine (VOR), which in just a few minutes evolved into a pulsating lava fountain. At the same time, the Strombolian activity at the NEC diminished and passed into emission of dark ash, and finally ended. The image at lower left is a frame captured by the thermal monitoring camera at Bronte (EBT), about 45 minutes after the onset of the activity at the VOR. With the beginning of paroxysmal activity, the volcanic tremor amplitude showed a rapid increase, and its source migrated from a position below the NEC toward the VOR. From the Voragine an ash plume rose to 3000-3500 m above the summit and was blown by the wind to east-southeast. During the afternoon lava started to overflow from the western rim of the Voragine-Bocca Nuova depression, feeding a minor lava flow toward west, and limited to the summit area. At the time this update is being published, lava fountaining is continuing at the VOR. The eruptive activity is monitored continuously by the systems of video and thermal cameras, seismic stations and ground deformation. AGGIORNAMENTO ETNA, 17 MAGGIO 2016, ore 20:00 UTCDall'inizio di aprile 2016 si è osservata una graduale ripresa dell'attività eruttiva sommitale all'Etna, che si è manifestato con un aumento dell'emissione di gas soprattutto dal Cratere di Nord-Est (NEC) e dalla bocca apertasi il 25 novembre 2015 sull'alto fianco orientale del Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC). Tale degassamento è stato accompagnato, in maniera molto discontinua, da piccole emissioni di cenere; durante la prima metà di maggio queste emissioni dal NSEC hanno prodotto anche piccole anomalie riconoscibili nelle immagini della telecamera termica di Monte Cagliato (EMCT). Nella giornata del 7 maggio, si è osservato un aumento dell'ampiezza del tremore vulcanico la cui sorgente si è spostata verso il NSEC, e allo stesso tempo è comparsa una sorgente di segnali infrasonici in corrispondenza del NSEC; tuttavia le cattive condizioni meteorologiche hanno solo permesso di osservare una modesta emissione di cenere dal NSEC (bocca del 25 novembre) e dal NEC. Nella notte del 16 maggio, si sono osservati deboli e rari bagliori alla bocca del 25 novembre del NSEC, nuovamente accompagnati da segnali infrasonici con origine al medesimo cratere. Nelle prime ore del 17 maggio, le reti strumentali dell'INGV-Osservatorio Etneo (INGV-OE) hanno registrato un graduale aumento dell'ampiezza del tremore vulcanico, accompagnato da segnali infrasonici provenienti dal NEC e un intenso degassamento accompagnato da sporadiche e deboli emissioni di cenere dallo stesso cratere. Personale INGV-OE presente in zona Grotta del Gelo (sopra Randazzo) ha riferito di avere udito boati, probabilmente provenienti dal Cratere di Nord-Est. Ulteriori aggiornamenti saranno tempestivamente comunicati. Etna update, 17 May 2016, 20:00 UTCSince early April 2016, there has been a gradual resumption of summit eruptive activity at Etna, which initially consisted of increased gas emission mainly from the Northeast Crater (NEC) and from the vent that had opened on 25 November 2015 on the upper east flank of the New Southeast Crater (NSEC). This was accompanied by rather discontinuous and small emissions of ash; during the first half of May, these emissions from the NSEC also produced small anomalies visible in the images of the thermal monitoring camera at Monte Cagliato (EMCT). On 7 May, an increase in the volcanic tremor amplitude, whose source shifted toward the NSEC, was accompanied by the appearance of a source of infrasonic signals at the NSEC; however, the poor weather conditions allowed only to observe a modest emission of ash from the NSEC (25 November vent) and from the NEC. During the night of 16 May, very weak and rare glows were observd at the 25 November vent of the NSEC, again accompanied by infrasound signals originating from the same vent. On the early morning of 17 May, the monitoring network of the INGV-Osservatorio Etneo (INGV-OE) recorded a gradual increase of the volcanic tremor amplitude, accompanied by infrasound signals coming from the NEC, and intense degassing with occasional, weak ash emissions from the same crater. INGV-OE staff present in the area of the Grotta del Gelo (on the upper north-northwestern flank) reported hearing explosion sounds probably coming from the NEC. Further updates will be posted shortly. AGGIORNAMENTO ETNA, 23 FEBBRAIO 2016Durante il mese di gennaio 2016, l'attività eruttiva dell'Etna si è mantenuta su livelli molto bassi. All'inizio del mese, si sono osservate alcune deboli emissioni di cenere dalla bocca del 25 novembre 2015 sull'alto fianco orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC); tale fenomeno si è ripetuto negli ultimi giorni di gennaio e ancora una volta nella mattinata del 6 febbraio. Nello stesso periodo, le emissioni di gas dal Cratere di Nord-Est (NEC) hanno più volte contenuto piccole tracce di cenere. Durante un sopralluogo effettuato da personale INGV-Osservatorio Etneo (INGV-OE) il 19 febbraio 2016 in area sommitale, non si è osservata alcuna emissione di cenere. Il NEC era sede di un intenso degassamento dal suo condotto aperto ma a causa del vento forte non era possibile constatare se ci fossero boati udibili provenienti da questo cratere. Agli altri crateri, l'attività di degassamento era limitata ad estese zone fumaroliche in corrispondenza degli orli craterici. I prodotti eruttivi di dicembre 2015 che riempiono l'interno della grande, unica depressione costituita dalla Voragine e dalla Bocca Nuova, erano ricoperti da neve tranne nelle zone di fratture apertesi per la compattazione del deposito e sede di emissioni di vapore. Alle ore 03:22 UTC (=ore locali -1) del 23 febbraio 2016, i sistemi di sorveglianza visiva e termica dell'INGV-OE hanno registrato un evento esplosivo al NEC, che ha lanciato materiale piroclastico incandescente fino a qualche decina di metri sopra l'orlo craterico (vedi immagine in alto a sinistra, registrato dalla telecamera visiva ad alta definizione a Monte Cagliato, sul fianco orientale dell'Etna - clicca sull'immagine per ingrandire) e prodotto un pennacchio di cenere scura che è stato spinto dal forte vento verso nord-est. Le immagini al centro a sinistra (clicca sull'immagine per ingrandire), riprese dalla telecamera ad alta sensibilità sulla Montagnola (EMOH, sull'alto fianco sud dell'Etna) mostrano inoltre alcune piccole scariche elettriche nella nube di cenere. Nelle immagini della telecamera termica a monte Cagliato (EMCT, vedi immagini in basso a sinistra - clicca sull'immagine per ingrandire), l'esplosione ha generato una forte anomalia ed è stata seguita da minori emissioni di cenere che sono gradualmente diminuite; nella mattinata del 23 febbraio, intermittenti e deboli emissioni di cenere stanno continuando al NEC. ETNA UPDATE, 23 FEBRUARY 2016During the month of January 2016, Etna's eruptive activity has maintained rather low levels. Early that month, a few weak ash emissions occurred from the 25 November 2015 vent located high on the eastern flank of the New Southeast Crater (NSEC) cone; similar phenomena were repeated during the last week of January and once more on the morning of 6 February. During the same time interval, degassing from the Northeast Crater (NEC) were sometimes accompanied by the emission of minor traces of ash. A field survey was carried out in Etna's summit area by INGV-Osservatorio Etneo (INGV-OE) staff on 19 February. During the visit, no ash emissions occurred from the summit craters, but the NEC was the site of intense degassing from its open conduit; due to strong wind it was not possible to hear if there was any acoustic activity coming from the crater, which typically produces loud bangs and rumblings. At the other summit craters, degassing was limited to extensive fumarolic areas along the crater rims. The eruptive products of december 2015, which fill the single huge depression constituted by the Voragine and Bocca Nuova, were covered with snow except in the areas where vapors were emitted from fissures formed by compaction of the deposit. At 03:22 UTC (=local time -1) on 23 February 2016, the video and thermal cameras of the INGV-OE recorded an explosive event at the NEC, which ejected incandescent pyroclastics to several tens of meters above the crater rim (see image at top left, recorded by the high-definition visual camera at Monte Cagliato, on the east flank of Etna - click on image for larger version) and produced a dark ash plume that was blown northeastward by strong wind. The images at center left (click on image for larger version) were recorded by the high-sensitivity camera on the Montagnola (EMOH, on the upper south flank of Etna) and also show a few lightning flashes in the ash cloud. The images recorded by the thermal surveillance camera at Monte Cagliato (EMCT, see images at bottom left - click on image for larger version) show a conspicuous anomaly generated by the explosion, which was followed by minor ash emissions that gradually diminished; as of the late morning of 23 February, intermittent and weak ash emissions are continuing from the NEC. ATTIVITÀ DELL'ETNA, 10-31 DICEMBRE 2015Dopo l'intensa attività eruttiva nella prima decade di dicembre 2015 alla Voragine, Bocca Nuova e al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC), il protagonista per diversi giorni è stato il Cratere di Nord-Est (NEC). Nella notte del 9-10 dicembre, si è osservata a più riprese una modesta attività stromboliana dal medesimo cratere, con ricaduta di bombe incandescenti sul fianco esterno del suo cono, ed abbondante emissione di cenere vulcanica. Nei giorni successivi, si è osservata una graduale diminuzione dell'emissione di cenere dal NEC. Nel tardo pomeriggio del 13 dicembre è avvenuta una serie di emissioni di cenere dal NSEC, che sono cessate dopo alcune ore; infine la Voragine è stata sede di due brevi emissioni di cenere nella giornata del 18 dicembre. Dal pomeriggio del 18 fino al mattino del 28 dicembre, non si è osservata alcuna attività eruttiva sull'Etna. Una nuova serie di emissioni di cenere è iniziata alle ore 10:00 UTC (=ore locali -1) del 28 dicembre dalla bocca eruttiva posta sull'alto fianco orientale del NSEC (vedi l'immagine a sinistra, registrata dalla telecamera di sorveglianza visiva sulla Montagnola, EMOV). Queste emissioni sono cessate nel pomeriggio dello stesso giorno, però durante i giorni successivi si sono osservate piccole e sporadiche esplosioni dalla medesima bocca eruttiva sul fianco orientale del NSEC. ACTIVITY OF ETNA, 10-31 DECEMBER 2015After the intense eruptive activity during the first ten days of December 2015 at the Voragine, Bocca Nuova and the New Southeast Crater (NSEC), for a few days the main focus of the activity shifted to the Northeast Crater (NEC). During the night of 9-10 December, there were several episodes of modest Strombolian activity from the latter crater, and a few incandescent bombs fell onto the outer flank of its cone; this activity also generated abundant ash emissions. The ash emissions from the NEC gradually diiminished over the next few days. On the late afternoon of 13 December, a series of ash emissions started from the NSEC, which ended a few hours later; finally, the Voragine produced two brief ash emissions on 18 December. From the afternoon of 18 December until the morning of 28 December, no eruptive activity occurred at Etna. A new series of ash emissions started at 10:00 UTC (=local time -1) on 28 December from the eruptive vent located high on the eastern flank of the NSEC cone (see image at left, recorded by the visual surveillance camera on the Montagnola, EMOV). These emissions continued intermittently until the afternoon and then ceased, but during the following days, very minor, and sporadic, explosive activity continued at the same vent on the east flank of the NSEC cone. AGGIORNAMENTO ETNA, 9 DICEMBRE 2015, ORE 17:50 UTCContinua l'attività eruttiva dell'Etna con emissione di cenere marrone grigiastra dal cratere di Nord-Est, che forma un pennacchio diretto verso sud-est (vedi foto a sinistra, di Boris Behncke dell'INGV-Osservatorio Etneo, scattata il mattino del 9 dicembre 2015). Tuttavia queste emissioni non sono associate ad attività stromboliana o fontanamento di lava rilevabile con i sistemi di osservazione visiva e termica. Il materiale piroclastico è trasportato dal vento in direzione della costa Ionica. Al momento il tasso di occorrenza e la magnitudo degli eventi dello sciame sismico sul versante nord-orientale dell'Etna è in forte diminuzione. Questo sciame si colloca in un quadro dinamico caratterizzato da una sensibile deflazione del vulcano in seguito alla sottrazione di una quantità di magma significativa, ed è da considerarsi una risposta delle strutture tettoniche nel fianco orientale dell’edificio vulcanico. Eruptive activity is continuing at Etna with emission of grayish-brown ash from the Northeast Crater, which forms a plume trailing southeast (see the photo at left, by Boris Behncke of the INGV-Osservatorio Etneo, taken on the morning of 9 December 2015). These emissions, however, are not associated with any Strobolian activity or lava fountaining revealed by the visual and thermal observation systems. The pyroclastic material is blown by the wind toward the coast of the Ionian Sea. The frequency and magnitude of events related to the seismic swarm on the northeast flank of Etna is currently diminishing significantly. This earthquake swarm is to be seen in a dynamic context characterized by pronounced deflation of the volcano as a consequence of the subtraction of a significant volume of magma, and represents the response of the tectonic structures in the eastern flank sector of the volcanic edifice. AGGIORNAMENTO ETNA, 8 DICEMBRE 2015, ORE 21:00 UTCL'episodio di attività stromboliana ed effusiva dal Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna è durato poco più di 48 ore e si è concluso nella mattinata dell'8 dicembre 2015. Nel pomeriggio e nella serata del 7 dicembre, oltre alla bocca eruttiva sull'alto fianco del cono del NSEC, era periodicamente attiva anche una bocca nella parte orientale dello stesso NSEC, come si vede nella foto a sinistra, scattata da Boris Behncke (INGV-Osservatorio Etneo) da Piano del Vescovo, sul fianco sud-orientale del vulcano. La colata di lava principale ha percorso quasi 4 km, oltrepassando Monte Centenari e arrestandosi alla sua base orientale. Nelle prime ore dell'8 dicembre, l'attività stromboliana del NSEC è progressivamente diminuita, per cessare del tutto nella mattinata dello stesso giorno. Nel tardo pomeriggio si è osservata una debole attività stromboliana, associata ad emissioni di cenere, al Cratere di Nord-Est. The episode of Strombolian and effusive activity at Etna's New Southeast Crater (NSEC) lasted little longer than 48 hours and then ended during the forenoon of 8 December 2015. On the afternoon and evening of 7 December, besides the eruptive vent high on the east flank of the NSEC cone, a second vent was periodically active in the eastern part of the NSEC proper, as seen in the photo at left, taken by Boris Behncke (INGV-Osservatorio Etneo) from Piano del Vescovo, on the southeast flank of the volcano. The main lava flow extended to a distance of almost 4 km, stopping a short distance downslope of the Monte Centenari cone. During the early morning hours of 8 December, the Strombolian activity at the NSEC progressively diminished and ended on the forenoon of the same day. On the late afternoon, weak Strombolian activity associated with ash emission was observed at the Northeast Crater. AGGIORNAMENTO ETNA, 7 DICEMBRE 2015, ORE 05:00 UTCDopo i quattro episodi parossistici avvenuti al cratere Voragine dell'Etna negli ultimi giorni, l'attività eruttiva si è spostata nelle prime ore del 6 dicembre 2015 al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC), interessando il cratere a pozzo formatosi intorno al 25 novembre sull'alto fianco orientale del cono del NSEC (vedi foto in alto a sinistra, ripresa dalla telecamera visiva EMOV dell'INGV-Osservatorio Etneo sulla Montagnola). Nelle ore serali del 5 dicembre, l'attività eruttiva alla Voragine era progressivamente diminuita; invece fra le ore 02:00 e 03:00 UTC (=ore locali -1) le telecamere di sorveglianza dell'INGV-OE hanno registrato l'inizio di una vivace attività stromboliana alla bocca sul fianco orientale del NSEC. All'alba, sono avvenute alcune frane di materiale instabile sul fianco del cono (materiale vecchio misto con frammenti di lava calda), trasformandosi in valanghe ardenti, in particolare alle ore 06:12 UTC e alle 06:57 UTC, che hanno percorso poche centinaia di metri in direzione della Valle del Bove. Durante la giornata, le osservazioni sono state parzialmente ostacolate dalla presenza di nubi; con il migliorare delle condizioni di visibilità nel pomeriggio, la telecamera termica a Monte Cagliato (EMCT) ha mostrato la presenza di attività effusiva, che aveva generato due colate laviche. Una delle colate era andata in senso nord-orientale per meno di un chilometro e sembrava poco alimentata, l'altra, ben alimentata, avanzava verso est in direzione della Valle del Bove (vedi immagine in basso a sinistra, ripresa da EMCT nella tarda serata del 6 dicembre). Nella serata, l'attività stromboliana continuava ad un ritmo molto costante, e il ramo attivo della colata lavice aveva quasi raggiunto il fondo della Valle del Bove. Al momento, l'attività non mostra variazioni. After the four paroxysmal eruptive episodes at the Voragine crater of Etna in the past few days, the focus of eruptive activity has shifted, in the early hours of 6 December 2015, to the New Southeast Crater (NSEC), activating the pit crater that had formed around 25 November on the upper east flank of the NSEC cone (see photo at upper left, recorded by the visible monitoring camera EMOV of the INGV-Osservatorio Etneo on the Montagnola). During the evening hours of 5 December, eruptive activity at the Voragine had progressively diminished; but between 02:00 and 03:00 UTC (=local time -1), the surveillance cameras of the INGV-OE showed the onset of vigorous Strombolian activity from the vent on the east flank of the NSEC cone. At daybreak, repeated collapse of unstable material from the cone's flank (old material mixed with fragments of hot lava) transformed into hot avalanches, in particular at 06:12 UTC and at 06:57 UTC, which traveled a few hundred meters into the direction of the Valle del Bove. During the day, observations were partly hampered by weather clouds; as visibility improved in the afternoon, the thermal surveillance camera at Monte Cagliato (EMCT) showed ongoing effusive activity, which had formed two lava flows. One of these had advanced northeastwasrd for less than a kilometer and seemed to be stagnating, whereas the other, well-fed flow was advancing eastward into the direction of the Valle del Bove (see image at lower right, recorded by EMCT on the late evening of 6 December). On the evening, Strombolian activity continued in a constant and regular manner, and the active lava flow had nearly reached the floor of the Valle del Bove. At the time this update is posted, the activity shows no variations. AGGIORNAMENTO ETNA, 5 DICEMBRE 2015, ORE 21:00 UTCNelle ultime 24 ore sono avvenuti due episodi parossistici al cratere Voragine dell'Etna, uno nella serata del 4 dicembre 2015 nell'intervallo delle ore 20:30-21:15 UTC (= ore locali -1), e il secondo nel pomeriggio del 5 dicembre nell'intervallo delle ore 14:55-15:35 UTC. Questi parossismi hanno ripetuto in quasi tutti i dettagli quelli avvenuti nelle prime ore del 3 dicembre e nella mattinata del 4 dicembre, con alte fontane di lava e colonne eruttive alte molti chilometri. During the past 24 hours, two further paroxysmal episodes have occurred at the Voragine crater of Etna, one on the evening of 4 December 2015 between 20:30 and 21:15 UTC (= local time -1), and the second on the afternoon of 5 December, between 14:55 and 15:35 UTC. These paroxysms have been repetitions in virtually all details of those on the early morning of 3 December and on the forenoon of 4 December, with tall lava fountains and eruption columns many kilometers high. AGGIORNAMENTO ETNA, 4 DICEMBRE 2015, ORE 16:00 UTCIl secondo episodio parossistico del cratere Voragine dell'Etna in meno di 36 ore ha raggiunto l'acme fra le ore 09:00 e 10:00 UTC (=ore locali -1), con alte fontane di lava e una colonna eruttiva che ha raggiunto l'altezza di almeno 7 km sopra la cima del vulcano in circa 10-15 minuti dopo l'inizio della fase parossistica. La foto a sinistra, di Boris Behncke (INGV-Osservatorio Etneo), mostra la colonna eruttiva vista da Misterbianco, sul versante meridionale, alle ore 09:38. Dopo le ore 10:00, l'attività esplosiva è gradualmente diminuita, per passare a sporadiche emissioni di cenere nel tardo pomeriggio del 4 dicembre 2015. Questo parossismo è stato accompagnato da frequenti emissioni di cenere marrone-grigiastra dal nuovo cratere a pozzo apertosi recentemente sull'alto fianco orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC); queste emissioni stanno continuando al momento che questo aggiornamento è pubblicato. Resta ancora elevata l'ampiezza del tremore vulcanico, che in corrispondenza con il parossismo di stamattina ha raggiunto un picco più alto rispetto a quello associato al parossismo di ieri notte. Con il buio della sera, si osservano sporadiche esplosioni stromboliane sia dalla Voragine sia dal cratere a pozzo sull'alto fianco orientale del NSEC. Il materiale piroclastico di ricaduta più grossolano è stato depositato sull'alto versante sud-occidentale del vulcano, al di sopra di 2000 m, mentre ricadute di cenere sono avvenute nel settore orientale in zona Giarre - Zafferana Etnea. The second paroxysmal eruptive episode from the Voragine crater on Etna in less than 36 hours reached its climax between 09:00 and 10:00 UTC (=local time -1), with tall lava fountains and an eruption column that reached a height of at least 7 km above the summit of the volcano in 10-15 m from the start of the paroxysmal phase. The photo at left, by Boris Behncke (INGV-Osservatorio Etneo), shows the eruption column and its mushrooming top as seen from the town of Misterbianco, on the south flank of Etna, at 09:30. After 10:00, the explosive activity gradually diminished, passing into sporadic ash emissions during the late afternoon of 4 December 2015. This paroxysm was accompanied by frequent emissions of grayish-brown ash from the new pit crater that had recently opened on the upper east flank of the New Southeast Crater (NSEC) cone; these emissions are continuing as this update is published. The volcanic tremor amplitude remains elevated, after having reached a peak during the paroxysm in the morning, which was higher than the peak associated with the paroxysm of early 3 December 2015. At nightfall, sporadic Strombolian explosions are continuing at the Voragine and from the new pit crater on the upper east flank of the NSEC cone. Coarse-grained pyroclastic material fell mostly on the upper southwest flank of the volcano, above 2000 m elevation, whereas ash fall was reported from the east flank in the area of Giarre - Zafferana Etnea. AGGIORNAMENTO ETNA, 4 DICEMBRE 2015, ORE 10:15 UTCConclusosi l’evento parossistico del 3 dicembre, è continuata l’attività esplosiva all’interno del Cratere Voragine che si è progressivamente intensificata culminando intorno alle ore 9:00 UTC del 4 dicembre in un parossismo attualmente in corso con formazione di fontane di lava e di una colonna eruttiva che si è elevata a circa 7000 metri di altezza dalla sommità del vulcano. Contestualmente si sono osservate anche emissioni di cenere dal Nuovo Cratere di Sud-Est. At the end of the paroxysmal event on 3 December, the Strombolian explosions inside Voragine Crater continued. On 4 December, the intensity of eruptive activity increased. At about 9:00 UTC, a new paroxysm started at Voragine Crater with the formation of lava fountains and of an eruptive column which is about 7000-8000 m high from the top of the volcano. In the meantime, ash emissions occurred from the New South East Crater.
AGGIORNAMENTO ETNA, 3 DICEMBRE 2015, ORE 09:30 UTCDopo una progessiva intensificazione nella serata del 2 dicembre 2015, l'attività eruttiva all'interno del cratere Voragine (spesso chiamato anche "Centrale") dell'Etna è culminata nelle prime ore del 3 dicembre in un parossismo breve ma molto violento, con alte fontane di lava e una colonna eruttiva alta diversi chilometri. Le ottime condizioni meterologiche hanno permesso di osservare l'evento con la rete di telecamere visive e termiche di sorveglianza dell'INGV-Osservatorio Etneo (vedi le immagini a sinistra, riprese dalle telecamere termiche a Nicolosi, ENT, in alto, e Monte Cagliato, EMCT, in basso), nonchè da numerose località intorno al vulcano. L'acme del parossismo è avvenuto fra le ore 02:20 e 03:10 UTC (=ore locali -1) circa, quando una sostenuta fontana di lava ha raggiunto altezze di ben oltre 1 km; alcuni getti di materiale incandescente hanno raggiunto l'altezza di 3 km sopra la cima del vulcano. La nube di materiale piroclastico è stata spostata dal vento verso nordest, causando ricadute di cenere su abitati come Linguaglossa, Francavilla di Sicilia, Milazzo, Messina e Reggio Calabria. All'alba l'attività eruttiva era sostanzialmente cessata, anche se alcune deboli emissioni di cenere sono avvenute ancora sia dalla Voragine sia dal Cratere di Nord-Est e dal piccolo cratere a pozzo apertosi recentemente sull'alto fianco del Nuovo Cratere di Sud-Est. L'evento parossistico di questa notte si colloca fra quelli più violenti dell'Etna dell'ultimo ventennio; la stessa Voragine è stata luogo di due parossismi particolarmente intensi, il 22 luglio 1998 e il 4 settembre 1999, con caratteristiche simili a quelle del parossismo del 3 dicembre 2015. Ambedue hanno prodotto fontane di lava, che nel caso del 4 settembre 1999 hanno superato 2000 m in altezza, e colonne eruttive (quella del 22 luglio 1998 ha raggiunto un'altezza di 12 km sopra il livello del mare) con abbondanta ricaduta di materiale piroclastico, nel settore meridionale del vulcano nel primo caso, e orientale nel secondo. Anche in passato, la Voragine si è distinta per la sua capacità di produrre episodi parossistici eccezionalmente violenti, come a febbraio 1947, luglio-agosto 1960 e agosto 1989. Un rapporto più dettagliato sarà pubblicato su questo sito a breve. AGGIORNAMENTO ETNA, 1 DICEMBRE 2015Nelle ultime settimane è continuata l'attività stromboliana all'interno del cratere Voragine dell'Etna e si sono osservati diversi episodi di "unrest" (inquietudine) con incremento dell'ampiezza del tremore vulcanico e dell'attività fumarolica al Nuovo Cratere di Sud-Est; infine si è aperto un nuovo, piccolo cratere di sprofondamento ("pit crater") sull'alto fianco orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est, che è stato sede di una debolissima e sporadica attività eruttiva. AGGIORNAMENTO ETNA, 8 NOVEMBRE 2015, ORE 11:00 UTCDurante gli ultimi giorni, è continuata l'attività stromboliana all'interno del cratere Voragine, uno dei quattro crateri sommitali dell'Etna. L'intensità e la frequenza delle esplosioni non hanno mostrato significative variazioni rispetto a quanto riportato nell'aggiornamento del 5 novembre 2015. Alcune esplosioni sono accompagnate dalla formazione di piccoli sbuffi di cenere che in rari casi superano l'orlo craterico per disperdersi rapidamente nell'atmosfera. E' inoltre continuato un cospicuo degassamento dal Cratere di Nord-Est, accompagnato da frequenti boati profondi provenienti dal condotto aperto del medesimo cratere, e dal Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC), dove numerose fumarole sono presenti sia nella depressione craterica sia sui fianchi meridionale ed orientale del cono. Alle ore 00:13 UTC (= ore locali -1) dell'8 novembre 2015, è avvenuta una singola e piccola esplosione dal NSEC, che ha generato un pennacchio di gas (possibilmente con una minore quantità di cenere vulcanica) alto circa 300 m, e una breve anomalia visibile nelle immagini della rete di telecamere termiche (vedi immagine a sinistra, ripresa dalla telecamera termica sulla Montagnola, EMOT, sull'alto versante meridionale dell'Etna). L'esplosione è stata seguita, nelle ore consecutive, da una diminuzione del degassamento del NSEC. AGGIORNAMENTO ETNA, 5 NOVEMBRE 2015Nella seconda metà di ottobre 2015, si è osservato un ritorno dell'attività magmatica al cratere Voragine (spesso anche chiamato "Centrale") dell'Etna, che aveva mostrato un'attività simile sebbene più intensa nella prima metà di gennaio 2015. Durante un sopralluogo effettuato il 19 ottobre da personale INGV-OE, è stata osservata una bocca esplosiva ad alta temperatura che produceva esplosioni di materiale sia caldo che litico e sbuffi di cenere che si disperdevano rapidamente nelle immediate vicinanze del cratere. Il 27 ottobre, la bocca interna della Voragine era sede di una vivace attività stromboliana, che è stata osservata nel mattino da personale INGV-OE e in serata dalle guide dell'Etna. Tale attività è continuata nei giorni successivi, come rivelato dalle immagini della telecamera ad alta sensibilità sulla Montagnola (EMOH; vedi immagine in alto a sinistra) sull'alto fianco meridionale del vulcano. Il peggioramento delle condizioni meteorologiche fra il 30 ottobre e il 2 novembre ha impedito le osservazioni dirette e tramite le telecamere dell'INGV-OE. Nelle prime ore del 3 novembre, in condizioni di migliore visibilità, le immagini di EMOH non hanno mostrato bagliori alla Voragine, ma nel mattino sono avvenute alcune piccole emissioni di cenere dal medesimo cratere; nel pomeriggio è stata nuovamente osservata una modesta attività stromboliana come mostra la foto in basso a sinistra, ripresa da Michele Mammino e pubblicata qui con gentile permesso dell'autore. Tale attività, che consisteva in esplosioni stromboliane, a volte con piccole emissioni di cenere, continuava anche durante un sopralluogo effettuato da personale INGV-OE nel pomeriggio del 4 novembre. I prodotti dell'attività in corso hanno riempito la depressione interna della Voragine e hanno cominciato a costruire un piccolo cono sul fondo del cratere. ATTIVITÀ DELL'ETNA, 17 MAGGIO - 16 OTTOBRE 2015Dopo la fine dell'ultimo episodio eruttivo al Nuovo Cratere di Sud-Est, il 16 maggio 2015, l'attività dell'Etna è rimasta su un livello molto basso, caratterizzato sostanzialmente da un degassamento a volte intenso dai crateri sommitali. In particolare, il Cratere di Nord-Est, il cui condotto è aperto, il degassamento è spesso avvenuto in maniera pulsante, accompanato da boati profondi che in diversi momenti sono stati udibili in tutta la zona sommitale. Alla Voragine, il degassamento è aumentato nei mesi estivi; nello stesso periodo si sono uditi boati dal medesimo cratere. Tale attività è stata accompagnata, a partire da fine luglio, da sporadiche emissioni di cenere marrone rossastra. Nella Bocca Nuova, alla fine dell'estate sono aumentate le emissioni di gas da un profondo pozzo di sprofondamento presente nel centro del cratere. Al Nuovo Cratere di Sud-Est si è osservato un graduale aumento dell'attività fumarolica, e durante una visita al cratere effettuata da personale INGV-OE il 23 settembre, si sono sentiti deboli boati provenienti dalla bocca eruttiva più orientale del cratere. L'attività sismica nell'area etnea si è mantenuta generalmente su un livello molto modesto, ad eccezione di alcune piccole sequenze sismiche registrate il 23 maggio e il 3 giugno nel settore occidentale e nel periodo 9-11 ottobre sul fianco orientale e nel settore nord-occidentale del vulcano. Il numero totale di eventi sismici in area etnea con magnitudo pari o superiore a 2.0 nel periodo dal 17 maggio al 16 ottobre 2015 è stato 16, con una magnitudo massima pari a 3.0. AGGIORNAMENTO ETNA, 17 MAGGIO 2015L'episodio eruttivo al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, che era in corso dalla notte fra ll'11 e il 12 maggio 2015, si è concluso nella giornata del 16 maggio 2015. L'attività esplosiva alle bocche in cima al NSEC aveva cominciato a mostrare una marcata riduzione nel tardo pomeriggio del giorno precedente, e l'attività effusiva si è gradualmente esaurita durante il 16 maggio. La cessazione dell'attività esplosiva è stata accompagnata da una consistente riduzione dell'ampiezza del tremore vulcanico; dopo la fine dell'attività effusiva la sorgente del tremore vulcanico si è approfondita, stabilizzandosi in una posizione sotto il centro dell'area sommitale. L'attività esplosiva di questo episodio è stata caratterizzata da frequenti esplosioni stromboliane, che periodicamente venivano accompagnate da emissioni di cenere vulcanica. La nube di cenere si è alzata poche centinaia di metri sopra la cima dell'Etna prima di essere dispersa dal vento. Nei settori meridionale, sud-orientale, orientale e nord-orientale, si sono osservate leggeri ricadute di cenere. Dopo l'apertura della fessura eruttiva sul fianco nord-orientale del cono del NSEC, nel pomeriggio del 13 maggio, tutta l'attività effusiva è avvenuta dalle bocche allineate lungo questa fessura, alimentando una singola colata lavica, che si è riversata verso nord-est in direzione di Monte Rittmann, e poi verso est in direzione di Monte Simone. Dopo aver circondato Monte Simone, la colata si è espansa verso sud-est in due rami principali. Uno di essi si è accostato alla base della parete settentrionale della Valle del Bove, arrestandosi a nord di Rocca Musarra, mentre l'altro, più largo, si è espanso ad ovest di Rocca Musarra, fino ad una distanza di poco più di 5 km dal NSEC, ed una quota di circa 1700 m. Nella tarda mattinata del 15 maggio, si sono inoltre osservate alcune emissioni di cenere dalla Bocca Nuova. Dalle registrazioni delle telecamere termiche dell'INGV-Osservatorio Etneo è evidente che questo materiale era freddo, e la cenere ricaduta sul versante nord-orientale dopo questi eventi consisteva in materiale vecchio ed alterato. AGGIORNAMENTO ETNA, 14 MAGGIO 2015, ORE 19:20 UTCContinua l'attività eruttiva al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, che ha avuto inizio nella notte fra ll'11 e il 12 maggio 2015. Dopo una marcata diminuzione dell'intensità dell'attività e dell'ampiezza del tremore vulcanio nel pomeriggio del 13 maggio, nella stessa serata l'attività si è nuovamente intensificata, con esplosioni stromboliane quasi continue a volte accompagnate dall'emissione di cenere vulcanica. In termini di intensità, questa attività si può paragonare agli episodi eruttivi al medesimo NSEC di metà e fine dicembre 2013 e di metà giugno e metà agosto 2014. L'attività stromboliana sta producendo forti boati quasi continui, che sono udibili soprattutto nei settori orientale e meridionale del vulcano. Nel primo pomeriggio del 13 maggio, sul basso versante nord-orientale del cono del NSEC si è aperta una nuova frattura eruttiva, lunga 150-200 m, sulla quale erano attive tre bocche in debole attività esplosiva, e dalla quale è stata emessa una nuova colata lavica (vedi immagine in alto a sinistra, ripresa al tramonto del 13 maggio da Fiumefreddo di Sicilia). Questa colata nel corso delle 24 ore consecutive si è riversata verso nord-est in direzione del Monte Rittmann e poi verso est verso il Monte Simone. La colata è ben visibile nell'immagine termica in basso a sinistra, ripresa alle ore 17:16 UTC (ore locali -2).
AGGIORNAMENTO ETNA, 13 MAGGIO 2015, ORE 09:45 UTCIl nuovo episodio eruttivo al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, che ha avuto inizio nelle prime ore del 12 maggio 2015, sta continuando con una modesta attività stromboliana e l'emissione lenta di una colata lavica dall'orlo orientale del cratere. Durante la giornata di ieri, si è osservata una graduale intensificazione dell'attività eruttiva, accompagnata da un aumento dell'ampiezza del tremore vulcanico e lo spostamento della sorgente del tremore vulcanico verso la superficie in corrispondenza del NSEC. Nella notte, tutti questi parametri si sono stabilizzati su livelli modesti, molto simili a quelli dell'episodio eruttivo al medesimo NSEC di gennaio-aprile 2014. L'attività stromboliana è concentrata a tre bocche ubicate nella parte orientale del NSEC, allineate su una frattura eruttiva orientata W-E. Verso le ore 02:10 UTC (= ore locali -2), una serie di piccoli crolli ha accompagnato l'apertura di una bocca effusiva posto immediatamente sotto l'orlo orientale del NSEC, dalla quale è stata emessa una piccola colata di lava. Questa colata si è riversata lentamente verso la più alta e più larga delle bocche eruttive che si erano aperte sul fianco orientale del cono del NSEC durante il parossismo del 28 dicembre 2014. Durante le ore successive, la lava ha lentamente colmato questa bocca; poi la colata si è lentamente espansa lungo la frattura del 28 dicembre, in direzione nord-est, raggiungendo la base del cono del NSEC in tarda mattinata. Nel frattempo è continuata l'attività stromboliana con getti alti alcune decine di metri, a volte producendo piccoli sbuffi di cenere vulcanica che sono stati rapidamente dispersi dal vento in direzione sud-ovest. L'avanzamento della colata lavica è stata accompagnata più volte da minori crolli di porzioni instabili del fianco orientale del cono del NSEC. Verso le ore 08:00 UTC, la frattura eruttiva si è propagata dall'orlo del NSEC sul 'alto fianco del suo cono. Il fenomeno, durato circa una decina di minuti, è stato accompagnato da crolli di materiale e nebulizzazione in atmosfera di cenere rossastra ricaduta in prevalenza attorno all'area sommitale e sull'alto fianco meridionale del vulcano. All'ora di questo aggiornamento, l'attività eruttiva e l'ampiezza del tremore vulcanico mostrano una leggera diminuzione. AGGIORNAMENTO ETNA, 12 MAGGIO 2015Dalla notte fra l'11 e il 12 maggio 2015 è in corso una debole attività stromboliana all'interno del Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, dopo quasi tre mesi e mezzo di quiete eruttiva. Nelle prime ore del 12 maggio la telecamera di sorveglianza ad alta sensibilità sulla Montagnola (EMOH; vedi immagine a sinistra) ha cominciato a mostrare deboli bagliori provenienti dalla parte orientale del NSEC. Nella mattinata del 12 maggio l'attività si è gradualmente intensificata generando anche piccole anomalie nelle immagini delle telecamere termiche sulla Montagnola (EMOT) e a Monte Cagliato (EMCT). La fonte principale dell'attività si trova nella parte orientale della depressione craterica del NSEC, mentre più raramente è attivia anche una seconda bocca nella parte centrale del cratere. Si sono inoltre osservati un leggero e lento aumento dell'ampiezza media del tremore vulcanico e la tipica superficializzazione della sorgente del tremore vulcano, che si è anche spostata da una posizione al centro dell'area sommitale verso il NSEC. Questa ripresa dell'attività eruttiva al NSEC è stata preceduta, nella notte del 2-3 maggio, da un improvviso aumento dell'ampiezza del tremore vulcanico e un degassamento intenso e pulsante proveniente dalla Voragine, accompagnati da una superficilizzazione della sorgente del tremore. Questo episodio non è stato accompagnato da fenomeni eruttivi visibili, e dopo pochi giorni, l'ampiezza del tremore è rientrata su valori normali, mentre il degassamento è tuttora in corso. AGGIORNAMENTO ETNA, 13 APRILE 2015Dopo un intervallo di quiete durato più di due mesi, l'Etna mostra nuovi segni di vita. Alle ore 13:05 UTC (= ore locali -2) del 12 aprile 2015, è iniziata una breve sequenza esplosiva dalla parte occidentale del cratere Bocca Nuova, il più grande dei crateri sommitali dell'Etna. Nell'arco di 3 minuti sono avvenuti due eventi esplosivi che hanno generato sbuffi di cenere, ben visibili per le ottime condizioni meteorologiche e l'assenza di vento in quota. Gli sbuffi di cenere si sono alzati poche centinaia di metri sopra la sommità del vulcano prima di disperdersi nell'aria. Le due esplosioni hanno generato eventi sismovulcanici leggermente più energetici rispetto a quelli registrati negli ultimi giorni dalla rete di sorveglianza sismica dell'INGV-Osservatorio Etneo. Dopo tale fenomeno non si sono registrate ulteriori emissioni di cenere. AGGIORNAMENTO ETNA, 2 FEBBRAIO 2015, ORE 09:30 UTCIl nuovo episodio eruttivo sommitale dell'Etna iniziato nel mattino del 31 gennaio 2015, è continuato durante tutto il giorno successivo e fino al mattino del 2 febbraio. L'osservazione diretta del fenomeno è stata difficile a causa della frequente copertura nuvolosa in area sommitale, che ha impedito per le prime 36 ore di identificare con certezza la fonte dell'attività eruttiva. Nella serata dell'1 febbraio, un miglioramento delle condizioni meterologiche ha permesso di osservare che era in corso una vivace attività stromboliana da una singola bocca eruttiva posta sulla "sella" fra i due coni del Cratere di Sud-Est (SEC). Le esplosioni avvenivano ad intervalli di pochi secondi, lanciando bombe incandescenti fino a circa 200 m di altezza, che sono ricadute soprattutto sul fianco meridionale del Cratere di Sud-Est. Contemporaneamente, da una bocca effusiva posta alla base meridionale del cono del SEC, in corrispondenza della parte più bassa della frattura eruttiva sud-occidentale del 28 dicembre (vedi il rapporto dettagliato sul parossismo del 28 dicembre 2014), veniva emessa una colata di lava, che ha seguito lo stesso percorso della colata lavica sud-occidentale del 28 dicembre. Dopo aver attraversato la zona pianeggiante a sud dei crateri sommitali (conosciuta anche come "Cratere del Piano"), la colata è passata ad ovest del Monte Frumento Supino dirigendosi verso la zona fra Milia e Galvarina, e dividendosi in due rami principali che nella mattinata del 2 febbraio avevano raggiunto una quota poco sotto 2000 m. All'alba del 2 febbraio, l'attività stromboliana al SEC ha cominciato a produrre una densa nube di cenere vulcanica (vedi la foto a sinistra, che mostra anche il bagliore della colata lavica riflesso nelle nuvole), che è stata spinta dal forte vento verso est; verso le ore 06:50 UTC (=ore locali -1) questa emissione è rapidamente cessata e contemporaneamente l'ampiezza del tremore vulcanico ha mostrato una repentina diminuzione. Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati. AGGIORNAMENTO ETNA, 31 GENNAIO 2015, ORE 07:30 UTCDalle ore 06:38 UTC (=ore locali -1) circa del 31 gennaio 2015, la rete di sorveglianza sismica sul vulcano Etna registra un rapido aumento dell'ampiezza del tremore vulcanico. Le pessime condizioni meteorologiche impediscono un'osservazione diretta dell'attività in corso. Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati. AGGIORNAMENTO ETNA, 18 GENNAIO 2015, ORE 14:00 UTCIl rapporto sulle osservazioni effettuate da personale INGV-Osservatorio Etneo durante un sorvolo con l'elicottero AW139 della Guardia Costiera il 14 gennaio 2015 è online e può essere consultato qui. Durante gli ultimi giorni l'ampiezza media del tremore vulcanico all'Etna si è mantenuta su un livello simile ai valori misurati nei giorni precedenti, senza oscillazioni significative di ampiezza. Dalla sera del 16 gennaio, le condizioni meteorologiche, caratterizzate dalla frequente presenza di nuvole e nevicate in zona sommitale, non hanno permesso una visione continua dei fenomeni in atto nell'area sommitale. Nei periodi di sufficiente visibilità, non è stata registrata l'emissione di cenere, che nei giorni precedenti aveva caratterizzato la Voragine ed il Cratere di Nord-Est. AGGIORNAMENTO ETNA, 15 GENNAIO 2015, ORE 14:00 UTCNella serata del 14 gennaio 2015, le telecamere di sorveglianza dell'INGV-Osservatorio Etneo hanno evidenziato la ripresa di una debole attività stromboliana al cratere Voragine e al Cratere di Nord-Est dell'Etna. L'immagine a sinistra, ripresa alle ore 21:18 UTC (=ore locali -1) di ieri sera dalla telecamera termica di Monte Cagliato, sul fianco orientale del vulcano, mostra uno dei primi momenti di questa attività. Nel corso della mattinata odierna, è stata osservata la continua, debole emissione di cenere prevalentemente dal Cratere di Nord-Est, che a tratti ha assunto carattere impulsivo. La cenere viene attualmente dispersa dai venti in prossimità dell'area sommitale, sul quadrante sud-orientale del vulcano. La ripresa dell'attività esplosiva sommitale è stata accompagnata nella serata di ieri da un progressivo aumento dell'ampiezza media del tremore vulcanico, per stabilizzarsi nel corso della notte su livelli di poco superiori al periodo precedente. Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati. AGGIORNAMENTO ETNA, 13 GENNAIO 2015, ORE 15:30 UTCNel mattino del 13 gennaio 2015, dopo un giorno e mezzo di quiete, sono nuovamente avvenute delle emissioni di cenere dal cratere Voragine dell'Etna. Per alcune ore, queste emissioni erano continue, però successivamente sono diminuite e nel pomeriggio avvenivano ad un ritmo di 5-10 minuti. Nessuna anomalia termica è stata associata a questa attività. Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.
AGGIORNAMENTO ETNA, 10 GENNAIO 2015, ORE 19:30 UTCDurante gli ultimi giorni è continuata, con fluttuazioni, l'attività eruttiva alla Voragine dell'Etna. Dopo le emissioni di cenere del 7 gennaio 2015, il giorno successivo è ritornata una vivace attività stromboliana, possibilmente da due bocche eruttive all'interno del cratere, che consisteva in frequenti esplosioni che hanno spesso lanciato materiale piroclastico fuori dal cratere, anche sul lato sud-orientale del cratere. Nelle prime ore del 9 gennaio, l'attività stromboliana è nuovamente passata ad emissioni di cenere, che hanno generato sbuffi alti diverse centinaia di metri, che si sono dispersi nell'atmosfera. Nella serata del 9 gennaio, alcune delle emissioni di cenere erano accompagnate dal lancio di materiale piroclastico incandescente grossolano, che a volte è caduto sui fianchi esterni del cono sommitale centrale. Le emissioni di cenere sono continuate senza variazioni di rilievo nel mattino del 10 gennaio, per poi mostrare una progressiva diminuzione e cessare quasi completamente nella tarda mattinata. Nel pomeriggio, è stata osservata una rapida ripresa delle emissioni di cenere dalla Voragine, a volte accompagnate da forti esplosioni stromboliane, come quella nell'immagine a sinistra, ripresa dalla telecamera ad alta risoluzione sulla Montagnola (EMHD) dell'INGV-Osservatorio Etneo alle ore 16:28 UTC (=ore 17:28 locali). Non si osservano variazioni significative nell'ampiezza del tremore vulcanico. Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati. AGGIORNAMENTO ETNA, 7 GENNAIO 2015, ORE 09:30 UTCL'attività eruttiva all'interno del cratere Voragine dell'Etna sta continuando. Durante la notte fra il 6 e il 7 gennaio, la frequenza delle esplosioni stromboliane ha mostrato una diminuzione; tuttavia alcune di queste esplosioni hanno lanciato materiale piroclastico incandescente che è caduto fuori dal cratere sui fianchi esterni ovest e sud-ovest del cono sommitale centrale. Nelle ore mattutine del 7 gennaio, molte delle esplosioni hanno generato piccoli sbuffi di cenere marrone, che si sono alzati alcune centinaia di metri sopra la sommità dell'Etna, come mostra l'immagine a sinistra ripresa dalla telecamera visiva sulla Montagnola EMOV, alle ore 07:05 UTC (ora locale -1), del 7 gennaio 2015. La cenere si disperde rapidamente nell'atmosfera. Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati. AGGIORNAMENTO ETNA, 6 GENNAIO 2015, ORE 18:00 UTCE' tuttora in corso una vivace attività stromboliana all'interno del cratere Voragine, uno dei quattro crateri sommitali dell'Etna. Tale attività, che ha avuto inizio nella notte fra l'1 e il 2 gennaio 2015, consiste in esplosioni ad intervalli di pochi minuti, che spesso lanciano materiale piroclastico grossolano fino a 150 m sopra l'orlo craterico; occasionalmente alcuni di questi frammenti lavici ricadono fuori dal cratere, soprattutto sul versante occidentale del cono sommitale centrale. Più raramente, le esplosioni producono piccoli sbuffi di cenere, che viene rapidamente dispersa dal vento. Inoltre, negli ultimi giorni, al Cratere di Nord-Est si sono osservati rari e deboli bagliori notturni. Sul fianco orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est, in corrispondenza della frattura eruttiva apertasi durante l'episodio parossistico del 28 dicembre, si sono osservati alcuni piccoli crolli di materiale instabile, che espone depositi ancora caldi, generando piccole anomalie nelle immagini della telecamera termica posta a Monte Cagliato, sul fianco orientale dell'Etna. Dopo la cessazione dell'emissione di cenere del 2 gennaio, il NSEC non ha più mostrato alcuna attività eruttiva. Il parossismo dell'Etna del 28 dicembre 2014 e la susseguente attività ai crateri sommitaliDopo l'episodio parossistico al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna nella serata del 28 dicembre 2014, il vulcano è rimasto in uno stato di inquietudine. Lo stesso NSEC è stato sede di protratte emissioni di cenere nella giornata del 2 gennaio 2015; contemporaneamente il vicino cratere Voragine - assieme alla Bocca Nuova occupa il sito dell'ex Cratere Centrale dell'Etna - si è risvegliato dopo quasi due anni di quiete, per dare una vivace attività stromboliana, che si è intensificata nella serata del 3 gennaio (vedi foto a sinistra). Nella serata del 4 gennaio 2015, questa attività è tuttora in corso, mentre dalla notte del 2-3 gennaio il NSEC non mostra segni di attività. |
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