AGGIORNAMENTO ETNA, 3 GENNAIO 2014, ORE 11:00 GMT
Dopo alcuni giorni di residua attività effusiva da una bocca posta sul fianco nord-orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est dell'Etna, il personale INGV-Osservatorio Etneo effettuando un soprallugo in mattinata del 3 gennaio 2014 ha riscontrato la fine dell'attività effusiva, marcando il termine definitivo dell'episodio eruttivo iniziato la mattina del 29 dicembre 2013.
L'ampiezza del tremore vulcanico si mantiene su livelli bassi.
AGGIORNAMENTO ETNA, 1 GENNAIO 2014, ORE 13:30 GMT
Durante la notte del Capodanno del 2014, è continuata l'attività effusiva da una bocca posta sul fianco nord-orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, alimentando una colata diretta verso la Valle del Bove. La colata, attiva dalla mattinata del 30 dicembre 2013, ha preso un percorso diverso, più settentrionale, rispetto alle colate emesse precedentemente dal NSEC, passando sopra l'ostacolo morfologico del campo lavico del 2008-2008 per dirigersi verso la parte nord della Valle del Bove. Solo una piccola parte di questa colata lavica è attualmente attiva, mentre il resto della colata è in raffreddamento.
L'ampiezza del tremore vulcanico non mostra significative variazioni nelle ultime 12 ore, mantenendosi su livelli bassi, ma tuttora leggermente elevati rispetto ai livelli precedenti alla ripresa dell'attività eruttiva del 29 dicembre 2013.
Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.
AGGIORNAMENTO ETNA, 31 DICEMBRE 2013, ORE 17:00 GMT
Nella serata del 30 dicembre 2013, l'attività stromboliana ed effusiva al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) stava continuando in maniera piuttosto sostenuta; in particolare si è notata una colata lavica attiva diretta verso la Valle del Bove, che ha preso un percorso più a nord rispetto alla colata attiva durante il mattino dello stesso giorno, costeggiando la parte alta del campo lavico del 2008-2009 per raggiungere il fondo della Valle del Bove nei pressi di Monte Simone. Durante la notte e per tutta la giornata del 31 dicembre le proibitive condizioni meteorologiche hanno precluso qualsiasi osservazione visiva. Tuttavia, dalla tarda serata del 30 dicembre, l'ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato una graduale diminuzione, mantenendosi attualmente su livelli bassi ma tuttora leggermente elevati rispetto a quelli normali. Solo dopo il tramonto di oggi è ritornata una parziale visibilità della Valle del Bove, che rivela che la colata della sera di ieri è ancora alimentata, anche se in maniera molto ridotta.
Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.
AGGIORNAMENTO ETNA, 30 DICEMBRE 2013, ORE 12:15 GMT
Durante la notte e la mattinata del 30 Dicembre 2013 è continuata l'attività stromboliana ed effusiva al Nuovo Cratere di Sud-Est dell'Etna, senza mai raggiungere una fase di fontane di lava sostenute. Tale attività esplosiva ha generato una densa nube eruttiva con modeste quantità di cenere. Nel primo mattino del 30 dicembre, l'attività eruttiva ha mostrato una leggera diminuzione, accompagnata da un decremento dell'ampiezza del tremore vulcanico, seguito da una stabilizzazione sia dell'intensità dell'attività eruttiva che dell'ampiezza del tremore. Le due colate laviche attive dalla sera precedente, si sono unite alla base orientale del cono del NSEC formando un singolo flusso, che si è riversato sulla parete occidentale della Valle del Bove, raggiungendone il fondo nei pressi di Monte Centenari. Intorno alle ore 07:10 GMT (=ore locali -1), le telecamere di sorveglianza hanno mostrato un'emissione di cenere di color marrone-rossastro, da un punto sull'alto fianco settentrionale del cono del NSEC, dove è stata emessa una nuova piccola colata di lava. Nella tarda mattinata è aumentata la quantità di cenere nella nube eruttiva. L'ampiezza media del tremore vulcanico si mantiene su un livello medio.
Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.
AGGIORNAMENTO ETNA, 30 DICEMBRE 2013, ORE 00:50 GMT
Nella serata del 29 dicembre 2013, l'attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna si è progressivamente intensificata, con frequenti e forti esplosioni da due bocche eruttive poste all'interno della depressione craterica, che sono accompagnate da forti boati udibili in un vasto settore attorno al vulcano. Sono inoltre attive due colate di lava, una alimentata da una bocca sul fianco orientale del cono del NSEC, mentre l'altra sta tracimando l'orlo nord-orientale del cratere. L'attività esplosiva sta generando una nube di cenere diluita, che viene spinta dal vento verso nord-est. L'ampiezza media del tremore vulcanico è in salita, senza finora raggiungere i livelli caratteristici di un tipico episodio di fontana di lava.
Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.
AGGIORNAMENTO ETNA, 29 DICEMBRE 2013, ORE 09:20 GMT
Nel primo mattino del 29 dicembre 2013, la telecamera visiva ad alta sensitività dell'INGV-Osservatorio Etneo sulla Montagnola (EMOH) ha mostrato la comparsa di deboli e sporadici bagliori in corrispondenza del Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna. Non ci sono stati visibili lanci di materiale piroclastico o emissioni di cenere, e nessuna anomalia è stata registrata dalle telecamere termiche sulla Montagnola (EMOT) e a Monte Cagliato (EMCT). Persiste inoltre un intenso degassamento dal Cratere di Nord-Est, spesso a carattere pulsante.
Alle ore 10:15 GMT (=ore locali -1) del 29 dicembre, il NSEC ha prodotto una singola esplosione stromboliana con emissione di cenere, formando un pennacchio alto circa 1 km, che è stato spinto dai venti verso est. Dopo l'esplosione è continuata una modesta attività stromboliana, confinata interamente all'interno del cratere, che è accompagnata anche da attività infrasonica e un lieve incremento dell'ampiezza media del tremore vulcanico.
Il vento attualmente sta soffiando in direzione est-sudest.
Il NSEC è rimasto in uno stato di calma dopo la cessazione dell'ultimo episodio parossistico (14-16 dicembre); durante un sorvolo in elicottero il 28 dicembre 2013 il fondo craterico era parzialmente coperto di neve ed erano presenti deboli fumarole sugli orli craterici nord, ovest e sud.
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