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Aggiornamento Etna e Stromboli, 9 febbraio 2013

Fig. 1. Panoramica della parte orientale della Bocca Nuova vista dall'orlo meridionale, 5 febbraio 2013. Nella parte bassa centrodestra dell'immagine, si vede il cono piroclastico che è cresciuto durante l'attività del 2012-2013, addossato alla parete interna del cratere, in uno stato di calma totale. Sullo sfondo, si vedono la Voragine e il cono del Cratere di Nord-Est. Foto ripresa da Francesco Ciancitto (INGV-Osservatorio Etneo)

Etna: nuovi episodi eruttivi alla Bocca Nuova. La serie di brevi episodi di attività stromboliana alla Bocca Nuova (BN) dell'Etna sta continuando. Due nuovi episodi sono avvenuti nella tarda mattinata del 6 febbraio 2013 e la sera del 8 febbraio 2013. Mentre le cattive condizioni meteorologiche hanno impedito l'osservazione visiva del primo di questi episodi, il secondo evento è stato parzialmente visibile. In tutti e due i casi, si tratta di una fedele ripetizione di ciò che è avvenuto durante gli episodi precedenti. Un sopralluogo effettuato da personale INGV in area sommitale il 5 febbraio 2013 ha permesso di apprezzare meglio i cambiamenti morfologici avvenuti nella BN nel corso dell'attività recente.

Fig. 2. Il fondo craterico della Bocca Nuova, visto dall'orlo occidentale, 5 febbraio 2013. Si nota la lava che ha riempito tutte le depressioni preesistenti (quella più occidentale, in primo piano, era la più profonda, e nell'ottobre 2012, non era ancora stata invasa da lava nuova). Il cono formatosi durante l'attività del 2012-2013 è visibile nella parte alta dell'immagine. Foto ripresa da Francesco Ciancitto (INGV-Osservatorio Etneo)

Fig. 3. Emissione di cenere dal Nuovo Cratere di Sud-Est la mattina del 5 febbraio 2013, vista da Tremestieri Etneo, sul versante meridionale dell'Etna. Foto ripresa da Boris Behncke (INGV-Osservatorio Etneo)

Fra altro è da notare la crescita del cono piroclastico intorno alla bocca eruttiva, che è ubicata nella parte sud-orientale del cratere (Fig. 1). Questo cono ha raggiunto circa metà dell'altezza della parete interna craterica alla quale si addossa; la crescita in altezza dalla posizione della stessa bocca all'inizio dell'attività di luglio 2012 si stima in almeno 50-70 m. Tutto il fondo craterico è coperto da lava recente (Fig. 2).

Durante i giorni consecutivi all'episodio eruttivo del 2 febbraio 2013 (vedi aggiornamento del 2 febbraio 2013), si sono ripetutamente osservate intermittenti emissioni di piccole quantità di cenere, sia dalla BN sia dal Nuovo Cratere di Sud-Est (NCSE) (Fig. 3). Nella serata del 5 febbraio, i sistemi di sorveglianza visiva dell'INGV-OE hanno mostrato una debole attività stromboliana al NCSE, che si è protratta fino all'alba del giorno successivo per poi diventare invisibile con il peggioramento delle condizioni meteorologiche.

L'evidenza dell'episodio del 6 febbraio alla BN è basata esclusivamente sui dati sismici, in particolare il tremore vulcanico, e infrasonici, che hanno mostrato un repentino aumento a partire dalle ore 09:20 GMT (=ore locali -1). L'ampiezza del tremore vulcanico ha raggiungo il picco poco dopo l'inizio dell'attività, ed è andato in discesa dopo meno di un'ora. In termini di rilascio di energia sismica, questo episodio pare leggermente più intenso rispetto ai suoi due predecessori. Alcune persone presenti nell'area sciistica sul versante nord-orientale etneo, hanno potuto osservare un pennacchio di gas denso, ma privo di cenere vulcanica, alzarsi dalla zona sommitale.

Fig. 4. Frame estratto da video registrato dalla telecamera di sorveglianza dell'INGV-Osservatorio Etneo (Catania) sulla Montagnola visibile ad alta sensibilità (EMOH) durante la fase più intensa dell'episodio eruttivo del 8 febbraio 2013 alla Bocca Nuova. Il pennacchio di gas è illuminato dai getti incandescenti di lava

Di nuovo, durante l'intervallo di relativa calma eruttiva dopo l'episodio eruttivo del 6 febbraio, si sono osservate delle sporadiche emissioni di cenere, soprattutto dal NCSE. L'osservazione dell'attività è ripetutamente stata resa difficile dalle pessime condizioni meteorologiche, però nella serata del 8 febbraio, sono comparsi dei deboli bagliori in corrispondenza del NCSE. Alle ore 20:00 GMT, la telecamera ad alta sensitività dell'INGV-OV sulla Montagnola (EMOH) ha registrato la comparsa di intermittenti bagliori provenienti dalla BN, che nel corso dei successivi 10 minuti sono divenuti continui; intorno alle ore 20:25, alcuni getti di lava incandescente si sono alzati ben sopra la copertura nuvolosa nell'area sommitale etnea. Contemporaneamente, l'ampiezza del tremore vulcanico ha mostrato il consueto incremento, mantenendosi, durante il picco, su valori leggermente inferiori rispetto a quelli dell'episodio precedente. Dopo le ore 21:00, l'ampiezza del tremore vulcanico ha cominciato a scendere, mentre l'attività eruttiva continuava senza segni di diminuzione per ancora circa 30 minuti (Fig. 4).

L'orario di conclusione dell'episodio del 8 febbraio non è chiaro, perché la copertura nuvolosa ha costantemente impedito le osservazioni visive dopo le ore 21:30 GMT circa. Durante l'intervallo 9-10 febbraio l'area sommitale era quasi sempre coperto da una fitta coltre di nuvole; l'unico segno visibile di attività in questi giorni è stata una breve emissione di cenere la mattina del 10 febbraio.

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Fig. 5. Frame estratto da video ripreso dalla telecamera visibile a quota 400 sullo Stromboli (SQV) durante l'emissione di una piccola colata lavica sul fianco settentrionale della Sciara del Fuoco alle ore 00:22 GMT del 9 febbraio 2013.

Stromboli: ripresa dell'attività effusiva intermittente. Dopo circa tre settimane di attività esplosiva normale, sono avvenuti nuovi, piccoli trabocchi di lava dalla terrazza craterica dello Stromboli. Il primo trabocco ha avuto inizio nella tarda mattinata del 8 febbraio, producendo una piccola colata lavica che è scesa sul fianco nord-occidentale della Sciara del Fuoco, per esaurirsi durante il pomeriggio dello stesso giorno. Il secondo trabocco, che ha preso un percorso verso nord, è iniziato poco dopo la mezzanotte fra il 8 e il 9 febbraio. L'osservazione del fenomeno si è interrotta dopo le ore 00:25 GMT del giorno 9 per le cattive condizioni meteorologiche, che hanno causato l'interruzione della trasmissione dei segnali video registrati dalle telecamere di sorveglianza dell'INGV-OE a quota 400 m. Alla ripresa della trasmissione video poco dopo le 09:00 GMT, l'attività effusiva era diminuita e il fronte lavico era in arretramento, spesso generando rotolamenti di blocchi.

Nel pomeriggio del 9 febbraio, l'attività effusiva è cessata del tutto, ma ha ripreso nelle prime ore del 10 febbraio, generando una piccola colata lavica sulle tracce di quella precedente, che avanzava per poche decine di metri. Il fronte lavico si disintegrava continuamente, causando il rotolamento di blocchi sulla Sciara del Fuoco. Nel corso della giornata, l'emissione di lava è progressivamente diminuita, per cessare del tutto nel tardo pomeriggio.