Negli ultimi decenni le osservazioni geomagnetiche sono state spesso utilizzate per il monitoraggio dei vulcani attivi ed in diversi casi sono state osservate significative correlazioni tra l'attività vulcanica e le variazioni locali del campo geomagnetico. | |
Fig. 3 Sito Web | |
Fig. 1 Ubicazione delle stazioni magnetiche dell'Etna. | |
Fig. 2 Stazione di DGL | |
In corrispondenza dell’inizio dell’eruzione dell’Etna del 2002-2003, sono state osservate significative variazioni del campo magnetico locale. In particolare, alle stazioni PDN e DGL sono state registrate delle rapide variazioni di 4-5 nT associate con lo sciame sismico del 26 ottobre localizzato al di sotto dei crateri sommitali, seguite da variazioni a gradino di 9-10 nT coincidenti con la propagazione delle fratture lungo il Rift di NE del 27 ottobre (Fig. 4). | |
Le variazioni magnetiche hanno permesso di descrivere in dettaglio (Fig. 5)la sequenza temporale dell’intrusione del dicco: | |
(ii) verso le 2:28 è iniziata l’attività esplosiva alla base settentrionale del cratere di NE; | |
Fig. 5 (a) Variazioni del campo totale registrate a PDN e a DGL il 27 ottobre 2002 e (b) i relativi modelli. |