L'area dei Nebrodi-Peloritani, va dal meridiano passante per Capo Calavà - Floresta (in pieni Monti Nebrodi) fino alla costa ionica.
La rete geodetica dei Nebrodi-Peloritani si è evoluta da una prima rete installata nell'ambito di un progetto di ricerca finanziato dal GNV nel triennio 1996-1998 finalizzato allo studio della dinamica dell'allineamento di faglie denominato Tindari-Letojanni; la prima configurazione contava 8 capisaldi, che nel tempo si sono evoluti giungendo agli attuali 16.
Negli ultimi anni, la rete sui M.ti Peloritani e quella dello Stretto di Messina sono state unificate, in modo da definire un unico quadro della dinamica di quest'area che resta una di quelle a maggior rischio sismico del territorio nazionale. Va detto, infine, che alcuni capisaldi di queste reti sono coincidenti con quelli appartenenti alla rete del progetto Tyrgeonet.