| FRATTURE ERUTTIVE E SECCHE Si aprono sui fianchi del vulcano, consentendo al magma di raggiungere la superficie. La loro formazione è accompagnata da terremoti distruttivi limitatamente alla circoscritta area epicentrale, che corrisponde alla zona di apertura della frattura/bocca eruttiva. Pertanto il rischio che ne discende è proporzionale alla vicinanza alle aree maggiormente interessate da fenomeni di intrusione magmatica (crateri sommitali e aree ove è ricorrente la formazione di coni parassiti). |
INVASIONE DI COLATE LAVICHE E' il pericolo più rilevante per il territorio. Potenzialmente interessa l'intero vulcano, ma cresce con la prossimità alle bocche eruttive. La bassa velocità di avanzamento dei flussi lavici consente l'evacuazione della popolazione, ma non la salvaguardia dei beni immobili, che vengono totalmente distrutti. | |
| PROIEZIONE E RICADUTA DI PRODOTTI PIROCLASTICI Violenta emissione di magma frammentato (bombe, lapilli e ceneri). In prossimità delle bocche eruttive la pericolosità è molto elevata. Trasportata dai venti, la frazione fine può ricadere in aree urbanizzate dove provoca disagi alla circolazione veicolare, oppure può causare problemi per il traffico aereo e determinare la temporanea chiusura di aereovie e aereoporti. |
FLUSSI PIROCLASTICI A differenza delle colate di lava, i flussi piroclastici scorrono molto velocemente (fino ad alcune centinaia di km/ora). Un flusso piroclastico provoca distruzione e morte totali al suo passaggio, generalmente senza lasciare il tempo di fuggire od organizzare una possibile difesa delle vite umane o del territorio. All’Etna sono molto rari, per cui rappresentano un pericolo comunque di ordine inferiore rispetto alle colate di lava. | |