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Il parossismo dell'Etna del 12 aprile 2012

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Figura 1. Colonna eruttiva dal Nuovo Cratere di Sud-Est durante l'episodio parossistico del 12 aprile 2012, vista dal porto di Catania, circa 25 km a sud della sommità dell'Etna. La colonna di vapore bianco risulta dall'interazione esplosiva fra colate laviche in discesa verso la Valle del Bove, e neve presente sul terreno, un fenomeno osservato ripetutamente durante gli episodi parossistici recenti. Foto ripresa da Simona Scollo, INGV-Osservatorio Etneo (Catania)

Nel pomeriggio del 12 aprile 2012, il Nuovo Nuovo Cratere di Sud-Est (Nuovo CSE) dell'Etna è stato luogo del 24° episodio di fontane di lava (parossismo) nell'attuale sequenza eruttiva iniziata a gennaio 2011, e il 6° nell'anno corrente (Figura 1). Come gli episodi precedenti, anche questo è stato caratterizzato da alte fontane di lava, una colonna di tefra e vapore alta diversi chilometri con ricadute di cenere e lapilli nel settore orientale del vulcano, e colate laviche che si sono riversate nella Valle del Bove, localmente mostrando violente interazioni esplosive con la copertura nevosa presente sul terreno.

Il "preludio" di questo episodio ha avuto inizio con una serie di esplosioni al Nuovo CSE nella serata del 10 aprile, seguita da un'intermittente attività stromboliana, occasionalmente con piccoli sbuffi di cenere, durante la notte e il giorno succesivo; nella serata del 11 aprile l'attività stromboliana era ben visibile e continua, senza però mostrare variazioni significative. Nella mattinata del 12 aprile, osservazioni effettuate sul terreno da personale INGV-Osservatorio Etneo, hanno rivelato una continua e vivace attività stromboliana da una bocca ubicata nella parte orientale del Nuovo CSE, che nelle ore successive, si è gradualmente intensificata.

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Figura 2. Attività stromboliana e inizio dell'emissione di lava, nella fase di preludio dell'episodio parossistico del 12 aprile 2012, nell'intervallo fra le ore 13:00 e 30:30 GMT. Nella foto in basso si nota l'attività di spattering da una bocca ubicata nella fenditura che taglia l'orlo sud-orientale del Nuovo Cratere di Sud-Est. Foto riprese da Emanuela De Beni (in alto) e Daniele Andronico (in basso), INGV-Osservatorio Etneo (Catania)

Fra le ore 12:00 e 13:00 GMT, il cratere si è progressivamente riempito di lava; intorno alle ore 12:24 GMT, un piccolo flusso di lava ha cominciato a scendere sul fianco sud-orientale del cono del Nuovo CSE (Figura 2, in alto). La fonte di questo flusso sembrava essere una bocca ubicata sull'alto fianco sud-orientale del cono, all'interno della fenditura che taglia l'orlo sud-orientale del cratere. Questa bocca ha cominciato, a partire dalle ore 13:20 GMT circa, a mostrare una vivace attività di spattering (Figura 2, in basso). Fra le ore 13:40 e 13:45 GMT, si è attivata una bocca esplosiva nella parte occidentale del cratere, dando esplosioni stromboliane insieme ad una discontinua emissione di cenere diluita. Fra le ore 14:20 e 14:30 GMT, l'attività stromboliana è rapidamente passata a fontane di lava sostenute, prima dalla bocca più ad ovest, e successivamente anche quella più ad est, all'interno del cratere. Poco dopo le ore 14:30 GMT, anche la bocca ubicata all'interno della fenditura che taglia l'orlo craterico sud-orientale, ha cominciato a produrre una fontana di lava, fortemente inclinata verso est. Nello stesso intervallo di inizio delle fontane di lava, si è alzata una colonna eruttiva carica di materiale piroclastico, per raggiungere un'altezza di circa 3 km sopra la cima del vulcano, ed essere poi piegata dal forte vento verso est. La ricaduta di cenere e lapilli ha interessato un'area compresa fra Fornazzo, S. Alfio, Puntalazzo e Nunziata sulle pendici medio-alte del vulcano, e a Mascali verso il mare.

Nel frattempo, la colata lavica emessa attraverso la fenditura nell'orlo sud-orientale del cratere, si è riversata sul ripido pendio occidentale della Valle del Bove, seguendo lo stesso percorso delle colate precedenti e separandosi in diversi flussi, alcuni dei quali hanno invaso terreni coperti da una spessa coltre di neve. Come già osservato durante diversi episodi eruttivi precedenti, l'interazione fra lava e neve è stata localmente fortemente esplosiva (Figure 1 e 3), generando flussi di vapore, cenere e fango nonché colonne di vapore alte fino a 1 km. Durante la fase di più intensa attività di fontana di lava, è stata attiva anche una bocca sul fianco settentrionale del cono del Nuovo CSE, dalla quale è stata emessa una colata di lava che ha raggiunto la parte medio-bassa della fessura eruttiva di maggio 2008 sull'alto fianco orientale dell'Etna. La colata ha seguito per alcune centinaia di metri la fessura del 2008, per essere poi deviata da uno dei conetti formatisi su questa fessura, percorrendo ancora circa 150 m sul lato settentrionale della fessura.

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Figura 3. Fontana di lava e colonna eruttiva di colore grigio scuro dal Nuovo Cratere di Sud-Est (a sinistra), e nube di vapore bianco generato dall'interazione esplosiva fra colata lavica e neve sul terreno (a destra). Alla base della nube bianca, si vede uno dei peculiari flussi di vapore, cenere e fango che sono un fenomeno ormai tipico durante i parossismi in periodo invernale sull'Etna. La vista è da sud-est. Foto ripresa da Grazia Musumeci e pubblicata qui con gentile permesso dell'autrice (versione originale su Flickr)

L'attività di fontana di lava ha cominciato a diminuire poco prima delle ore 15:00 GMT, prima dalla bocca più occidentale, e successivamene anche da quelle più orientali, per passare, intorno alle ore 15:15 GMT, ad emissioni di cenere inizialmente molto intense, che poi hanno gradualmente perso la forza e si sono concluse verso le ore 16:00 GMT.

L'episodio eruttivo del 12 aprile 2012 è avvenuto 10.5 giorni dopo quello precedente, un intervallo più breve rispetto a quelli che hanno separato gli episodi precedenti. L'ultimo intervallo così breve fra parossismi è stato quello fra gli episodi del 28 settembre e del 8 ottobre 2011. In tutti gli altri dettagli, questo episodio ha ripetuto gli eventi precedenti, portando ad un'ulteriore modesta crescita del cono piroclastico del Nuovo CSE.