Logo

Il parossismo dell'Etna del 9 febbraio 2012

20120209_171_730

Figura 1. Fontana di lava e colata lavica viste dai pressi di Santa Venerina (versante ESE) durante l'episodio eruttivo del Nuovo Cratere di Sud-Est del 9 febbraio 2012. Foto ripresa alle ore 03:33 GMT (ora locale -1) da Boris Behncke, INGV-Osservatorio Etneo (Catania)

L'episodio eruttivo parossistico del 9 febbraio 2012 al Nuovo Cratere di Sud-Est dell'Etna

Dopo un "preludio" di attività stromboliana lungo più di 12 giorni, il Nuovo Cratere di Sud-Est (Nuovo CSE) dell'Etna ha prodotto un nuovo episodio eruttivo parossistico nelle prime ore del 9 febbraio 2012 (il 20° della serie incominciata il 12 gennaio 2011). Questo episodio, sebbene meno intenso rispetto a quelli precedenti, ha prodotto spettacolari fontane di lava e una colata lavica diretta in Valle del Bove (Figura 1).

20120209_147ctr_500

Figura 2. Colonna eruttiva e "ombrello eruttivo" illuminati dalla luna quasi piena e dai bagliori della fontana di lava al Nuovo Cratere di Sud-Est alle ore 01:43 GMT del 9 febbraio 2012. La parte più alta della nube si espande verso ovest (sinistra). Foto ripresa dalla zona di Monte Gorna a monte dell'abitato di Trecastagni da Boris Behncke, INGV-Osservatorio Etneo (Catania)

Durante il pomeriggio del giorno 8 febbraio 2012, l'attività stromboliana iniziata il 27 gennaio ha cominciato ad aumentare sia nell'intensità sia nella frequenza delle esplosioni; ciò è stato accompagnato da un netto incremento nell'ampiezza del tremore vulcanico. La sede dell'attività stromboliana era una bocca nella parte occidentale del fondo craterico; occasionalmente sono avvenute delle esplosioni anche da una seconda bocca posta più ad est dall'altra. Poco dopo le ore 19:00 GMT, è cominciato un piccolo trabocco lavico attraverso la profonda lacuna nell'orlo sud-orientale del cratere; verso le ore 21:00 la colata aveva raggiunto la base del cono.

Durante ore successive l’attività stromboliana è molto lentamente cresciuta di intensità per passare, sempre in maniera graduale, ad un fontanamento discontinuo fra le ore 23:30 e 00:00 GMT. Successivamente, una fontana pulsante ha raggiunto altezze di 100-150 m sopra l'orlo craterico fino alle 00:30 GMT, quando la fontana è diventata continua e si è alzata a 300-400 m di altezza sopra il cratere.

La colonna eruttiva, con una quantità minore di tefra minore rispetto agli episodi parossistici precedenti, ha raggiunto un'altezza di circa 6 km sopra la cima dell'Etna. Raggiunto tale altezza, la nube si è espansa a forma di ombrello, maggiormente verso ovest (Figura 2). Per questi motivi - produzione meno voluminosa di tefra e quasi assenza di vento - la ricaduta di materiale piroclastico è stata limitata essenzialmente alle parti alte del vulcano.

Fra le ore 02:00 e 04:00 GMT, l'attività è rimasta su livelli piuttosto stabili; le fontane venivano dalle due bocche poste all'interno della depressione craterica, e hanno occasionalmente superato 500 di altezza. La fontana della bocca più orientale era spesso inclinata verso est, portando ad abbondanti ricadute di materiale piroclastico sull'orlo craterico e sul fianco del cono in quel settore. Una terza bocca, ubicata nella lacuna che taglia l'orlo craterico sud-orientale, era la fonte di sporadiche esplosioni molto violente, generando lanci di bombe dalle dimensioni plurimetriche che si alzavano a ventaglio.

La colata lavica ha raggiunto l'orlo occidentale della Valle del Bove poco prima delle ore 01:30 ed ha cominciato la discesa sulla ripida parete sottostante, occasionalmente interagendo esplosivamente con la coltre nevosa presente sul terreno. Una volta passato la rottura di pendio alla base della parete, la colata ha rallentato, espandendosi in tre rami sul terreno più pianeggiante. La lava ha seguito l'identico percorso delle colate laviche precedenti, arrestandosi ad una distanza di meno di 3 km dal Nuovo CSE.

20120209_Movie_frame_01_730

Figura 3. Dopo la cessazione dell'attività di fontanamento lavico, il Nuovo Cratere di Sud-Est ha prodotto una lunga serie di potenti esplosioni causate dalla detonazione di grandi bolle di lava sul tetto della colonna magmatica nel condotto. Tali esplosioni sono andate avanti per diverse ore ed erano accompagnate da forti boati udibili nel territorio etneo. Foto ripresa verso le ore 05:50 GMT dai pressi di Milo da Boris Behncke, INGV-Osservatorio Etneo (Catania)

La fine di questo episodio eruttivo è stata molto graduale e si è estesa su più ore. L'attività di fontanamento lavico ha cominciato a diminuire e diventare discontinua intorno alle ore 05:30 GMT. 15 minuti dopo, l'attività consisteva in getti sporadici, alcuni dei qualli hanno comunque superato 300 m di altezza. Nel frattempo, dalla bocca posta nella lacuna nell'orlo craterico sud-orientale avvenivano delle esplosioni molto forti, prodotte dallo scoppio di bolle di magma all'interno del condotto; ogni esplosione lanciava centinaia di bombe di grossa taglia nell'aria, in getti che si aprivano a ventaglio come dimostrato nella Figura 3. Tali esplosioni hanno continuato anche dopo la cessazione del fontanamento lavico, generando boati udibili su gran parte del territorio etneo e piccoli sbuffi di cenere, fino alle ore 09:00 GMT.

Durante la fase finale dell'episodio parossistico, si sono osservate delle frequenti emissioni di cenere diluita dalla parte occidentale della Bocca Nuova, che si sono terminate intorno alle ore 10:00 GMT.

Questo episodio eruttivo è avvenuto 35 giorni dopo il parossismo precedente, del 5 gennaio 2012, ed è stato notevolmente meno violento. La quantità di tefra emessa è stata molto inferiore a quella degli ultimi parossismi; inoltre non si sono aperte bocche eruttive al di fuori del cratere. Invece, in termini di durata, la fase parossistica di questo episodio è stata fra le più lunghe nella sequenza attuale. Il cono piroclastico che si sta formando intorno al Nuovo SEC è ulteriormente cresciuto in altezza, soprattutto sull'orlo nord-orientale. Con questo evento, il numero di episodi eruttivi parossistici nell'attuale sequenza ha raggiunto 20, simile a diverse sequenze precedenti come al Cratere di Nord-Est nel 1977-1978 (23 episodi) o al Cratere di Sud-Est nel 1998-1999 (22 episodi).

20120209_304_730

Figura 4. Emissione di cenere e colata di lava alla fine dell'episodio eruttivo parossistico del 9 febbraio 2012, viste da Monacella, sul versante orientale dell'Etna, alle ore 06:45 GMT. Foto ripresa da Boris Behncke, INGV-Osservatorio Etneo (Catania)