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Attività dei vulcani siciliani, settembre 2011

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Due fontane di lava sono visibili in questa immagine scattata durante l'episodio parossistico del 19 settembre 2011 al Nuovo Cratere di Sud-Est dell'Etna - una all'interno del cratere stesso (a sinistra), e un'altra sul fianco sud-orientale del cono piroclastico formatosi attorno al cratere (in primo piano, al centro). La vista è dall'orlo occidentale della Valle del Bove, a circa 1.7 km a sud del cratere. Foto ripresa da Zoltán Zajacz e pubblicata qui con gentile permesso dell'autore

ETNA

Durante il mese di settembre 2011 è continuata l'episodica attività parossistica dal Nuovo Cratere di Sud-Est (CSE; l'ex "pit crater" oppure "cratere a pozzo" posto sul fianco orientale del cono del Cratere di Sud-Est), con tre episodi avvenuti i giorni 8, 19 e 28 settembre. Il cono piroclastico in crescita intorno al Nuovo CSE è stato interessato da ulteriori modifiche della sua morfologia, nonché dall'apertura di nuove bocche eruttive non solo sul suo fianco sud-orientale ma anche quello settentrionale. Durante tutto il mese sono continuate le solite esplosioni profonde all'interno del condotto del Cratere di Nord-Est, accompagnate da un forte degassamento e da boati udibili chiaramente dall'orlo craterico.

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Colonna eruttiva formatasi durante l'episodio parossistico dell'8 settembre 2011, vista dall'abitato di Pisano (Zafferana Etnea) sul fianco sud-orientale dell'Etna. Foto ripresa da Boris Behncke, INGV-Catania

Parossismo dell'8 settembre 2011

Il primo episodio parossistico del mese di settembre (il 13° dell'anno 2011) è avvenuto nella mattinata dell'8 settembre, 10 giorni dopo l'episodio precedente, quello del mattino del 29 agosto 2011.

I primi segni di un risveglio sono stati osservati durante la giornata del 6 settembre, quando sono avvenute alcune emissioni di cenere dal Nuovo CSE. Durante la notte fra il 7 e l'8 settembre, il cratere ha mostrato una debole e sporadica attività stromboliana; all'alba del giorno 8 erano visibili delle emissioni di cenere, seguite da un rapido aumento dell'attività stromboliana a partire dalle ore 05:30 GMT (= ore locali -2). Come nei casi degli episodi parossistici precedenti, questa fase è stata marcata anche da un forte incremento nell'ampiezza del tremore vulcanico nonché lo spostamento della sorgente del tremore dalla posizione precedente sotto il Cratere di Nord-Est verso il Nuovo CSE, e la superficializzazione della sorgente. Verso le ore 06:30 GMT è iniziato un fontanamento di lava pulsante, con emissione di cenere in incremento.

Solo alle ore 06:50 GMT è avvenuto un primo trabocco lavico, prima attraverso la profonda lacuna nell'orlo orientale del cratere, e poi anche lungo la frattura eruttiva che si era aperta durante l'episodio parossistico del 29 agosto 2011. Questo trabocco è stato accompagnato da ripetuti eventi franosi interessando le pareti instabili del cono in quella zona. Le riprese delle telecamere di sorveglianza dell'INGV-Catania mostravano invece che la frattura del 29 agosto non si è riaperta in occasione del parossismo dell'8 settembre. La lava ha preso lo stesso percorso della lava emessa dopo l'apertura della frattura sul fianco sud-orientale del cono durante l'episodio del 29 agosto.

Dalle ore 07:20 GMT in poi, sono avvenute ripetutamente delle emissioni di cenere marrone mista a vapore acqueo bianco da due o tre punti sul fianco settentrionale del cono del Nuovo CSE, in un'area interessata da un trabocco lavico dall'orlo settentrionale del cratere incominciato poco dopo l'inizio dell'attività parossistica. La prima emissione è avvenuta da un punto poco sotto l'orlo settentrionale del cratere, dove si era aperta una frattura eruttiva durante l'episodio parossistico del 29 agosto.

Un secondo evento esplosivo è avvenuto circa 20 minuti dopo, da un punto più in basso; tale emissione è durata 1-2 minuti. Una terza emissione, molto più forte e di più lunga durata, ha avuto inizio alle ore 08:18 da un punto leggermente più in alto rispetto alla fonte dell'emissione precedente, ed è durata circa 5 minuti. Osservazioni fatte sul terreno nei giorni successivi al parossismo dell'8 settembre nonché immagini satellitari hanno rivelato la presenza di una cospicua frattura, orientata SSW-NNE nella sua parte meridionale e più a monte, per girare più verso NE nella sua parte più bassa (settentrionale). La frattura è visibile in un'immagine acquisita dal sistema Advanced Land Imager sul satellite EO (Earth-Observing)-1 della NASA.

L'attività parossistica ha cominciato a diminuire di intensità fra le ore 08:25 e 08:30 GMT, per cessare completamente intorno alle ore 08:45 GMT, seguita solo da alcune riprese di emissione di cenere piuttosto passiva. Nel frattempo, la colata lavica in discesa sul versante occidentale della Valle del Bove ha preso lo stesso percorso della colata emessa durante l'episodio parossistico del 29 agosto, dopo l'apertura della frattura eruttiva sul fianco sud-orientale del cono; l'espansione dei fronti più avanzati è continuato ancora per un po' di tempo dopo la fine dell'alimentazione per scorrimento gravitativo. Piccoli flussi lavici sono stati osservati per diverse ore dopo la fine dell'attività parossistica, rimanendo confinati all'immediata vicinanza del cratere; ogni attività eruttiva si è esaurita nel corso della notte fra l'8 e il 9 settembre.

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Il fianco sud-orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est con la peculiare "spina" rocciosa, formatasi durante l'episodio parossistico dell'8 settembre 2011, e la colata lavica che è rimasta attiva per molte ore dopo la conclusione del parossismo stesso. Mosaico composto da due foto riprese giorno 12 settembre 2011 da Boris Behncke, INGV-Catania

Durante questo episodio parossistico, gli orli craterici meridionale e settentrionale del cono piroclastico del Nuovo CSE sono cresciuti ulteriormente in altezza, mentre la degradazione del fianco sud-orientale si è accentuata. Un costone di roccia composto da scorie stratificate è stato trascinato dalla lava in uscita dal cratere, e ruotato e sollevato in una posizione verticale, creando una protuberanza rocciosa alta circa 20-30 m, dalla forma di una "spina" molto ripida, localmente con pareti verticali e sub-verticali. Nei giorni successivi, questo pinnacolo roccioso è stato interessato da frequenti crolli che ne hanno progressivamente ridotto l'altezza, anche se è rimasto ben visibile perfino a distanza di decine di chilometri prima di essere completamente obliterato durante l'episodio parossistico del 19 settembre.

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Nube di cenere prodotta durante l'episodio parossistico del 19 settembre 2011 al Nuovo Cratere di Sud-Est, vista da Trecastagni sul versante sud-orientale dell'Etna. Foto ripresa da Catherine Lemercier

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Fianco orientale del Nuovo Cratere di Sud-Est, prima (foto sopra) e dopo (foto sotto) il parossismo eruttivo avvenuto il 19 Settembre. Nella fotografia in alto è ancora visibile la guglia rocciosa che ha caratterizzato il profilo del cratere dalla fine della fontana di lava dell'8 Settembre 2011. La guglia è stata erosa dall’attività eruttiva del 19 Settembre, anche se rimane ancora visibile un piccolo bastione di roccia dal profilo subarrotondato (vedi frecce nere). Foto riprese da Marco Neri, INGV-Catania

Parossismo del 19 settembre 2011

Dopo 8 giorni di calma, alle ore 10:27 GMT del 16 settembre 2011, il Nuovo CSE ha mostrato i primi segni di un nuovo episodio eruttivo imminente, con un'esplosione che ha lanciato cenere e blocchi anche plurimetrici fino alla base orientale del cono, superando nettamente la "spina" rocciosa formatasi durante il parossismo dell'8 settembre. Ulteriori esplosioni di simili dimensioni sono avvenute alle ore 20:20 del giorno 16, alle ore 16:14 del 17 e alle ore 06:09 del 18 settembre. Alle ore 02:00 GMT del 19 settembre ha avuto inizio un'attività stromboliana che è gradualmente aumentata nelle ore successive; alle ore 06:30 è avvenuta una tracimazione lavica dall'orlo orientale del cono.

La tracimazione lavica è proseguita per l’intera mattinata, aumentando progressivamente in alimentazione e producendo una colata dal fronte piuttosto ampio (varie decine di metri) diretta verso Est, in direzione dell’orlo della parete occidentale della Valle del Bove.

Alle ore 12:20 GMT l’attività eruttiva ha raggiunto il suo culmine energetico, dando luogo alla formazione di fontane di lava alte un centinaio di metri, provenienti da due punti principali allineati lungo una frattura orientata WNW-ESE. Il forte vento che spirava in direzione est piegava vistosamente la nube di gas, ceneri e lapilli, dirigendola prima entro la Valle del Bove e poi distribuendo i prodotti più fini sopra i quadranti orientale e nord-orientale del vulcano. Come avvenuto in occasione dei precedenti episodi eruttivi del 2011, l'attività parossistica è terminata bruscamente (poco dopo le ore 13:00 GMT), accompagnata da una breve serie di forti detonazioni.

Durante il culmine del parossismo, la colata lavica superava l’orlo della parete occidentale della Valle del Bove, distribuendosi sopra i precedenti campi lavici del 2011. La "spina" rocciosa formatasi nel corso del precedente parossismo dell’8 Settembre 2011, è stata distrutta dall’attività esplosiva ed effusiva. La colata continava ad essere alimentata ed è stata accompagnata da una debole attività di spattering da una bocca posta vicino alla posizione della "spina" rocciosa per alcune ore anche dopo la fine del parossismo, esaurendosi nella serata del 19 Settembre.

Questo episodio è avvenuto 11 giorni dopo quello precedente; tutti i parossismi a partire da quello del 9 luglio 2011 sono stati separati da intervalli di calma più corti.

Dopo l'episodio parossistico del 19 settembre, il Nuovo Cratere di Sud-Est non ha mostrato segni di attività per 9 giorni; durante un sopralluogo effettuato nella mattinata del 26 settembre si presentava completamente silenzioso. Durante il giorno 27 settembre le osservazioni sono state rese difficili dalla copertura nuvolosa, con piogge e grandinate in area sommitale etnea.

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Il fianco sud-orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est con il piccolo mozzicone che resta della "spina" rocciosa largamente obliterata durante il parossismo del 19 settembre 2011 a destra. Mosaico composto da quattro foto riprese giorno 26 settembre 2011 da Boris Behncke, INGV-Catania

Parossismo del 28 settembre 2011

Il terzo episodio eruttivo parossistico nel mese di settembre è avvenuto 9 giorni e mezzo dopo quello precedente, ed è stato preceduto da una fase di "preludio" insolitamente breve. Nella mattinata del 28 settembre 2011 sono stati uditi dei boati provenienti dal Nuovo CSE, senza però essere accompagnati da fenomeni visibili; durante la giornata le avverse condizioni meteorologiche hanno precluso ulteriori osservazioni. Verso le ore 14:00 GMT del 28 settembre, il livello del tremore vulcanico ha cominciato a salire, e sono avvenute delle ritmiche emissioni di cenere da una bocca posta all'interno del Nuovo CSE, talvota accompagnate da piccole esplosioni stromboliane. Come nei casi precedenti, si è inoltre osservato lo spostamento della sorgente del tremore vulcanico dalla sua consueta posizione sotto la parte settentrionale dell'area sommitale etnea verso il Nuovo SEC, accompagnato da una superficializzazione della sorgente.

Dalle ore 17:30 GMT in poi, l'attività stromboliana è progressivamente aumentata di intensità e frequenza delle esplosioni, per diventare gradualmente continua e lanciare bombe e scorie oltre l'orlo craterico. Alle ore 19:15 GMT ha avuto inizio un piccolo trabocco lavico attraverso la lacuna nell'orlo sud-orientale del cono; poco dopo sono cominciate delle piccole esplosioni da una bocca posta sullo stesso fianco del cono. Intorno alle 19:28 GMT l'attività esplosiva ha mostrato una notevole diminuzione, che è durata pochi minuti, per essere seguita, alle 19:31 GMT, dall'inizio di un fontanamente sostenuto. Quasi istantaneamente, la fontana più alta, all'interno del Nuovo CSE, ha raggiunto altezze intorno a 600-800 m. Allo stesso tempo si è riattivata una bocca posta sul fianco sud-orientale del cono; alle ore 19:33 e 19:34 GMT sono avvenute due esplosioni violente da una bocca posta sull'orlo orientale del cono, che hanno creato delle onde di compressione visibili, spostando le nuvole meteorologiche intorno al cratere, e lanciato bombe fino a centinaia di metri di distanza.

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Colate laviche emesse durante l'episodio parossistico del 28 settembre 2011, ancora in avanzamento dopo la fine dell'attività eruttiva al Nuovo Cratere di Sud-Est (in alto a sinistra). La colata a destra è stata emessa da una bocca eruttiva alla base nord del cono, mentre la colata a sinistra e al centro è stata alimentata dal cratere stesso e da una frattura eruttiva sul fianco sud-orientale del suo cono. Vista da Monterosso, versante sud-orientale etneo. Foto ripresa da Boris Behncke, INGV-Catania

Alle 19:36 GMT, una bocca posta alla base settentrionale del cono ha cominciato a produrre una fontana di lava alta circa 100-150 m; dalla stessa bocca è stato emesso successivamente un piccolo flusso lavico.

L'attività parossistica, con alte fontane di lava da tutte le bocche eruttive, è andata avanti a piena intensità per circa 20 minuti per cominciare a diminuire sensibilmente intorno alle ore 19:55 GMT. Fra le 20:05 e 20:10 GMT, l'attività esplosiva è cessata, mentre le colate laviche - quella alimentata dalle bocche sul fianco sud-orientale del cono e quella alla sua base settentrionale - continuavano ad avanzare fino alle ore 21:30 per svuotamento dei canali lavici. La colata prodotta sul fianco sud-orientale del cono ha raggiunto la parte bassa della parete occidentale della Valle del Bove, poco a sud-ovest da Monte Centenari, dopo aver seguito lo stesso percorso delle colate laviche prodotte durante i tre parossismi precedenti (29 agosto e 8 e 19 settembre). La colata settentrionale, molto più piccola, è avanzata in direzione della frattura eruttiva di maggio 2008, fermandosi a quota 2900 m circa.

La cenere emessa durante questo episodio parossistico è stata maggiormente spostata dal vento verso sud-ovest; tuttavia sono state segnalate delle ricadute di cenere anche dal settore meridionale, compreso Nicolosi e Catania; piccole quantità di cenere sono state rilevate anche sui versanti sud-orientale e nord-orientale.

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Vista panoramica dell'area sommitale e dell'alto versante orientale dell'Etna dopo l'episodio parossistico del 28 settembre 2011, dalla zona di Rocca Capra, Valle del Bove, sul versante orientale del vulcano. A sinistra si vede la coppia Vecchio e Nuovo Cratere di Sud-Est, mentre la colata lavica emessa da una bocca eruttiva alla base settentrionale del cono forma una macchia scura a destra. La zona immediatamente a sinistra di questa colata, con emissione di vapori bianchi e depositi gialli di zolfo corrisponde alla frattura eruttiva del maggio 2008. Foto ripresa il 30 settembre 2011 da Boris Behncke, INGV-Catania

STROMBOLI

Lo Stromboli attualmente si trova in uno stato di attività eruttiva persistente, con esplosioni di medio-bassa entità da diverse bocche eruttive nell'area craterica sommitale. Nel mese di settembre 2011, l’attività si è svolta con le solite fluttazioni; inoltre è avvenuto un episodio più fortemente esplosivo, giorno 5 settembre, e un episodio di spattering che ha prodotto una piccola colata lavica reomorfica, giorno 7 settembre. L’attività è avvenuta dalle due aree crateriche, poste nei settori nord e sud della terrazza craterica.

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Serie di immagini riprese dalla telecamera termica dell'INGV-Catania posta sul Pizzo, della sequenza esplosiva nel mattino del 5 settembre 2011

La sequenza esplosiva prodotta il 5 settembre è iniziata alle 03:52:18 GMT dalla bocca S2 nell'area craterica sud con un’esplosione da due bocche ravvicinate che hanno causato la ricaduta di bombe e brandelli lavici sulla terrazza craterica e che è stata seguita da un’attività di fontanamento durata circa 50 s che ha formato una colonna di cenere e lapilli che ha superato i 250 m di altezza sopra i crateri. In questa fase sono stati emessi lapilli pomicei che sono ricaduti abbondantemente sul Pizzo sopra la Fossa (comunicazione Soccorso Alpino della Guardia di Finanza). Alle 03:54:25 la bocca S1 ha prodotto una doppia esplosione di materiale grossolano di intensità bassa (minore di 80 m) seguita alle 03:54:32 da un’esplosione dalla bocca N1 di materiale grossolano che ha raggiunto l’altezza di circa 200 m e che termina la sequenza esplosiva.

La bocca S1, situata nell’area Sud e localizzata sul conetto prospiciente la Sciara del Fuoco, ha prodotto un episodio di spattering più continuo nei giorni 6 e 7 settembre. L’attività di spattering è stata intensa tra le 18:50 e 19:50 GMT del 6 settembre e, in particolare, tra le 09:00 e le 16:30 GMT del 7 settembre quando a tratti è divenuta vigorosa. Durante queste fasi di attività la rapida deposizione di brandelli lavici sul conetto ha prodotto delle modeste colate reomorfiche intracrateriche.

Zoltán