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Aggiornamento Etna, 8 settembre 2011

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Attività esplosiva con generazione di una nube di cenere marrone e vapore bianco, da un punto ubicato sul fianco settentrionale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est (visibile parzialmente, in piena eruzione, a sinistra), alle ore 08:18 GMT (= ore locali -2) dell'8 settembre 2011. Si notano le emissioni di gas bluastri dalle colate laviche attive nelle vicinanze dell'emissione di cenere e vapore. Le "macchie" gialle a destra indicano la posizione della frattura eruttiva di maggio 2008; in alto a destra si vede il fianco meridionale del cono del Cratere di Nord-Est. Foto ripresa da Boris Behncke, INGV-Catania

Tredicesimo episodio parossistico dal Cratere di Sud-Est dell'Etna

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Attività esplosiva da diversi punti ubicati sul fianco settentrionale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est, durante il parossismo dell'8 settembre 2011, visto dalla strada "Mareneve" a nord-est dell'Etna. Foto riprese da Catherine Lemercier

Dopo un intervallo di relativa quiete di dieci giorni, un nuovo episodio eruttivo parossistico ha avuto luogo al Nuovo Cratere di Sud-Est (Nuovo CSE) dell'Etna nel mattino dell'8 settembre 2011. Si tratta del 13° episodio parossistico dall'inizio dell'anno; l'episodio precedente era avvenuto il giorno 29 agosto 2011. Come gli ultimi episodi, anche questo evento ha generato un'alta colonna eruttiva che è stata spostata dal vento verso sud-sudest, portando a ricadute di cenere e lapilli su diversi centri abitati, fra cui Monterosso, Viagrande, Trecastagni, San Giovanni La Punta, e la parte orientale di Catania. Inoltre, durante questo parossismo, si sono osservati trabocchi lavici non solo attraverso la profonda lacuna presente nel settore est-sudest del cono piroclastico del Nuovo CSE, ma anche dal suo orlo settentrionale, dove sono avvenute anche delle emissioni di cenere e vapore acqueo, possibilmente da nuove bocche eruttive, la cui attività è stata tuttavia intermittente.

Il "preludio" di questo episodio ha avuto inizio con alcune emissioni di cenere dal Nuovo CSE durante la giornata del 6 settembre, seguite da un giorno di tregua (7 settembre). Nella tarda serata del 7 i sistemi di sorveglianza visiva dell'INGV-Catania hanno mostrato l'inizio di deboli, e sporadiche esplosioni stromboliane dal Nuovo CSE, che sono continuate in maniera molto sommessa per tutta la notte. All'alba del giorno 8 settembre si sono osservate numerose emissioni di cenere, seguite, dalle ore 05:30 GMT (= ore locali -2) in poi, da un repentino aumento sia nell'intensità sia nella frequenza delle esplosioni stromboliane. Tale attività ha generato dei forti boati udibili in una larga fascia popolata sui versanti sud-orientale ed orientale; simultaneamente è stato osservato un forte incremento nell'ampiezza del tremore vulcanico nonché lo spostamento della sorgente del tremore dalla posizione precedente sotto il Cratere di Nord-Est verso il Nuovo CSE, e la superficializzazione della sorgente. Verso le ore 06:30 GMT è iniziato un fontanamento di lava pulsante, con emissione di cenere in incremento.

Mentre l'attività di fontanamento lavico ed emissione di cenere alle bocche eruttive all'interno del Nuovo CSE stava aumentando, un trabocco lavico è avvenuto solo alle ore 06:50, prima attraverso la profonda lacuna nell'orlo orientale del cratere, e poi anche lungo la frattura eruttiva che si era aperta durante l'episodio parossistico del 29 agosto 2011. Questo trabocco è stato accompagnato da ripetuti eventi franosi interessando le pareti instabili del cono in quella zona. Dalle riprese delle telecamere di sorveglianza dell'INGV-Catania sembra evidente che la frattura del 29 agosto non si è riaperta in occasione del parossismo odierno.

Invece, dalle ore 07:20 in poi, sono avvenute ripetutamente delle emissioni di cenere marrone mista a vapore acqueo bianco da due o tre punti sul fianco settentrionale del cono del Nuovo CSE, in un'area interessata da un trabocco lavico dall'orlo settentrionale del cratere incominciato poco dopo l'inizio dell'attività parossistica. La prima emissione è avvenuta da un punto poco sotto l'orlo settentrionale del cratere, dove si era aperta una frattura eruttiva durante l'episodio parossistico del 29 agosto (tale frattura è stata osservata per la prima volta solo durante un sopralluogo effettuato giorno 1 settembre 2011), come si vede nella prima foto qui a sinistra. Un secondo evento esplosivo è avvenuto circa 20 minuti dopo, da un punto più in basso (seconda foto a sinistra); tale emissione è durata 1-2 minuti. Una terza emissione, molto più forte e di più lunga durata, ha avuto inizio alle ore 08:18 da un punto leggermente più in alto rispetto alla fonte dell'emissione precedente, ed è durata circa 5 minuti (terza foto a sinistra). E' da notare che nessuno di questi eventi esplosivi abbia generato fontane di lava, l'attività è sempre stata di durata piuttosto breve, e il rapporto fra le fonti delle esplosioni e l'attività effusiva è poco chiaro.

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Colonna eruttiva dell'episodio parossistico dell'8 settembre 2011 vista dai pressi dell'aeroporto Fontanarossa di Catania, a circa 27 km a sud dalla cima dell'Etna. Foto ripresa da Simona Scollo, INGV-Catania
Questi episodi esplosivi sul fianco nord del cono contrastano nettamente con l'apertura della frattura eruttiva sul fianco sud-orientale del cono del Nuovo CSE durante l'episodio parossistico del 29 agosto 2011, dove l'attività è continuata fino all'esaurimento del parossismo, ed è stata caratterizzata dalla produzione sia di fontane laviche sia di colate.
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La peculiare "spina" rocciosa formatasi durante il parossismo dell'8 settembre 2011 sul basso fianco sud-orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est, visto nel tardo pomeriggio dello stesso giorno. Si nota la piccola colata attiva nel centro dell'immagine, indicando un'attività effusiva residua di più lunga durata dopo la fine del parossismo proprio. Foto ripresa da Salvatore Gambino, INGV-Catania

L'attività parossistica ha cominciato a diminuire di intensità fra le ore 08:25 e 08:30 GMT, per cessare completamente intorno alle ore 08:45 GMT, seguita solo da alcune riprese di emissione di cenere piuttosto passiva. Nel frattempo, la colata lavica in discesa sul versante occidentale della Valle del Bove ha preso lo stesso percorso della colata emessa durante l'episodio parossistico del 29 agosto, dopo l'apertura della frattura eruttiva sul fianco sud-orientale del cono; l'espansione dei fronti più avanzati è continuato ancora per un po' di tempo dopo la fine dell'alimentazione per scorrimento gravitativo. Piccoli flussi lavici sono stati osservati per diverse ore dopo la fine dell'attività parossistica, rimanendo confinati all'immediata vicinanza del cratere (vedi immagine a sinistra).

Ancora una volta, il cono piroclastico formatosi attorno al Nuovo SEC durante la serie attuale di episodi parossistici ha subito delle notevoli mutazioni alla sua morfologia: gli orli craterici meridionale e settentrionale sono cresciuti ulteriormente in altezza, mentre la degradazione del fianco sud-orientale si è accentuata. Un costone di roccia composto da scorie stratificate è stato ruotato e sollevato da un meccanismo per ora sconosciuto, creando una protuberanza rocciosa alta circa 20-30 m, dalla forma di una "spina" molto ripida, localmente con pareti verticali e sub-verticali (vedi immagini qui sotto e a sinistra).

Questo episodio è avvenuto 10 giorni dopo quello precedente, ed è stato particolare per la breve fase di crescita dell'attività da deboli esplosioni stromboliane a fontane sostenute e generazione di un'alta colonna eruttiva. In più ci sono stati gli eventi esplosivi da diversi punti sul fianco settentrionale del cono del Nuovo CSE, possibilmente dovuti all'apertura di nuove bocche eruttive; tuttavia il carattere di questi eventi esplosivi è stato molto diverso dall'attività osservata durante l'apertura della fessura eruttiva sul fianco del cono nel mattino del 29 agosto, ed in molti altri episodi parossistici precedenti, come soprattutto durante la lunga serie di tali eventi fra gennaio ed agosto 2000.

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Uno degli effetti più spettacolari del parossismo dell'8 settembre 2011 sulla morfologia del Nuovo Cratere di Sud-Est è la formazione di un "spina" rocciosa nell'area dei trabocchi lavici sul basso fianco sud-orientale del cono. Questa struttura, il cui tempo e modo di formazione sono al momento sconosciuti, è alta circa 20-30 m e mostra delle pareti molto ripide, localmente subverticali. L'immagine in alto, ripresa da Wolfgang Lübke dalla base sud-orientale del cono, mostra la "spina" a sinistra, circondata da lava ancora calda e in lento movimento, verso le ore 14.25 GMT. In basso, un'immagine ripresa in serata da Gerhard Hornsteiner da Presa, sul versante nord-orientale dell'Etna, nella quale la "spina" si vede alla base sinistra del cono