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Aggiornamento Etna, 8 agosto 2011

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Colata lavica sulla parete occidentale della Valle del Bove alla fine dell'episodio eruttivo del 5-6 agosto 2011, ripresa da Monte Fontane, sul versante orientale dell'Etna. Il Nuovo Cratere di Sud-Est è visibile in alto a destra. Foto ripresa da Daniele Andronico, INGV-Catania

Nono episodio parossistico dal Cratere di Sud-Est dell'Etna

A distanza di 6 giorni dal suo predecessore, un nuovo episodio parossistico ha avuto nella notte fra il 5 e il 6 agosto 2011, al Nuovo Cratere di Sud-Est (in precedenza chiamato "cratere a pozzo" oppure "pit crater"), posto sul fianco orientale del vecchio cono del Cratere di Sud-Est. L'evento è stato ancora una volta, nelle sue caratteristiche fondamentali, una ripetizione dei parossismi precedenti, con emissione di una colata lavica verso la Valle del Bove, fontane di lava che hanno anche superato 500 m di altezza, e una nube di cenere che è stata spinta dal vento verso sud-est; tuttavia si tratta di uno dei più brevi e violenti parossismi della sequenza iniziata all'inizio dell'anno.

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Immagini riprese dalla telecamera termica dell'INGV-Catania sulla Montagnola, a circa 3 km a sud dai crateri sommitali dell'Etna, durante le fasi differenti del parossismo al Nuovo Cratere di Sud-Est nella tarda serata del 5 agosto 2011

I primi segni di un nuovo episodio eruttivo si sono osservati nel tardo pomeriggio del 5 agosto, quando sono iniziate delle deboli esplosioni stromboliane all'interno del cratere. Tale attività è andata gradualmente aumentando durante le ore successive. Verso le ore 20.15 GMT (= ore locali -2), una colata di lava ha superato l'orlo orientale del cratere, per seguire lo stesso percorso delle colate laviche emesse durante i parossismi precedenti, verso il versante occidentale della Valle del Bove. L'attività stromboliana all'interno del cratere ha cominciato a mostrare un repentino incremento poco prima delle ore 21.00 GMT, per passare a un fontanamento quasi continuo fino a 100 m sopra l'orlo craterico.

Fra le ore 21.30 e 21.50 circa, l'attività si è ulteriormente intensificata, con getti di lava alti diverse centinaia di metri, e una colonna eruttiva carica di cenere e lapilli, che si è alzata alcuni chilometri sopra la cima del vulcano per poi essere spinta dal vento verso sud-est. All'acme del parossismo, le fontane di lava hanno talvolta superato 500 m di altezza. Poco dopo le ore 22.15 GMT, i getti di lava sono diminuiti notevolmente in altezza, per continuare in maniera pulsante per un'ora circa, mostrando un ulteriore calo notevole dalle 23.00 GMT, e alle 00.15 del giorno 6 agosto, il parossismo era sostanzialmente terminato.

La lava è scesa, in diversi rami come negli episodi parossistici precedenti, sul versante occidentale della Valle del Bove, raggiungendo la base del ripido pendio nei pressi di M. Centenari. La massima lunghezza della colata è leggermente inferiore a quella della colata del parossismo precedente, del 30 luglio 2011. Ricadute di cenere e lapilli sono state osservate nel settore sud-orientale del vulcano, fra Zafferana e Viagrande a monte, e fra Acitrezza e Pozzillo lungo la costa ionica. L'asse principale del deposito piroclastico passa tra Fleri e Zafferana, e più in basso, ad Acireale.

Questo nono episodio parossistico dell'anno dal Nuovo Cratere di Sud-Est ha portato ad una cospicua crescita del cono formatosi attorno alla depressione craterica, soprattutto nella sua porzione sud-orientale. L'episodio è avvenuto 6 giorni dopo quello precedente, un intervallo molto simile a quelli che hanno separato gli ultimi episodi, però la fase di "preludio" (attività stromboliana - emissione della colata di lava) è stata molto più breve rispetto agli altri eventi.

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Il Cratere di Sud-Est visto da nord-est dopo il parossismo del 5-6 agosto 2011. A destra, il vecchio cono con depositi di zolfo nella zona di persistente attività fumarolica sull'alto fianco orientale; la bocca sommitale di questo cono è stata attiva l'ultima volta il 6-7 maggio 2007. A sinistra, il Nuovo Cratere di Sud-Est, ormai circondato da un cospicuo cono piroclastico; l'orlo craterico orientale (sul lato sinistro cel cono) è tagliato da una profonda apertura, creata dai ripetuti trabocchi lavici durante gli episodi parossistici in questo anno. Foto ripresa da Boris Behncke, INGV-Catania