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Aggiornamento Etna, 13 luglio 2011

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La Bocca Nuova, a destra, in piena attività stromboliana, e la luna quasi piena in alto a sinistra, durante il sopralluogo nella serata del 13 luglio 2011. Foto ripresa da Boris Behncke, INGV-Catania

Aggiornamento sull’attività eruttiva dell’Etna, 13 luglio 2011

Nella serata dell’11 luglio 2011 ha avuto inizio una vivace attività stromboliana all’interno della Bocca Nuova, che di notte sta producendo un bagliore visibile ad occhio nudo anche da diversi centri abitati nel settore meridionale dell’Etna. La prima apparizione del bagliore è stata rilevata dalla telecamera dell’INGV-Catania sulla Schiena dell’Asino (versante sud-orientale) verso le 21:00 GMT dell’11 luglio. Nella notte fra il 12 e il 13 luglio, il bagliore è stato più continuo e più intenso che nella notte precedente. Ad intervalli variabili, si è osservato anche il lancio di bombe vulcaniche incandescenti al di sopra dell’orlo craterico; tali prodotti sono ricaduti all’interno del cratere.

Nella serata del 13 luglio 2011 è stato effettuato un sopralluogo da personale dell'INGV-Catania (Mauro Coltelli, Luigi Lodato e Boris Behncke), durante il quale si è osservato che all'interno della Bocca Nuova era presente una singola larga bocca eruttiva, che produceva un'intensa e continua attività stromboliana. Le esplosioni più forti spesso avvenivano in serie di 2-5 eventi, lanciando bombe incandescenti fino a diverse decine di metri sopra l'orlo del cratere. Tuttavia, la maggior parte delle bombe ricadeva all'interno della depressione craterica, mentre alcune bombe superavano il setto roccioso che tuttora separa la Bocca Nuova dall'adiacente Voragine, per cadere nella parte meridionale di quest'ultima.

L’attuale attività stromboliana è la prima manifestazione eruttiva magmatica nella Bocca Nuova dall’estate 2002, quando si è osservato un breve periodo di debole attività stromboliana all’interno  del cratere. Dall’estate 2010, la Bocca Nuova ha mostrato diversi segni di un risveglio imminente, soprattutto a partire dal 25 agosto, quando ha avuto inizio una serie di emissioni di cenere, conclusasi il 22 dicembre 2010. Le emissioni di cenere hanno ripreso, in maniera più frequente, il 14 giugno 2011. Alcune emissioni nei primi giorni di luglio contenevano del materiale caldo, e un’esplosione avvenuta alle ore 02:03 GMT del 6 luglio, ha lanciato dei blocchi o delle bombe incandescenti a circa 100 metri sopra l’orlo craterico.

La Bocca Nuova, nata nella primavera del 1968, era inizialmente un piccolo cratere a pozzo con un diametro di circa 8 m, ma si è allargata progressivamente negli anni successivi, fino a raggiungere un diametro di oltre 300 m a metà degli anni 90. Dalla seconda metà degli anni 70, il fondo craterico è stato sede di periodi di attività stromboliana, talvolta accompagnata dall’emissione di piccole colate intracrateriche. Dalla fine di luglio 1995, la Bocca Nuova è stata interessata da un’intensa attività intracraterica, che avveniva da diverse bocche maggiormente concentrate in due aree, una a nord-ovest e l’altra a sud-est. Tale attività ha portato alla costruzione di coni piroclastici sul fondo craterico, che già nell’autunno 1997 hanno sviluppato notevoli dimensioni e allo stesso tempo l’emissione di colate intracrateriche ha portato a un graduale sollevamento del fondo craterico, che comunque nell’estate 1998 si trovava tuttora a circa 150 m sotto il punto più basso dell’orlo craterico, sul lato occidentale del cratere.

Dopo alcuni mesi di relativa quiete, la Bocca Nuova si è risvegliata all’inizio di settembre 1999  dando una serie di episodi parossistici, che hanno rapidamente riempito il cratere diminuendo la sua profondità a circa 60 m sotto l’orlo occidentale. Il 5 ottobre 1999 ha avuto inizio un’intensa attività esplosiva pressoché continua, con frequenti episodi parossistici con fontane di lava e, presumibilmente, emissione di lava sul fondo craterico, che hanno portato al rapido riempimento della depressione craterica. Nel tardo pomeriggio del 17 ottobre 1999, la lava ha per la prima volta traboccato dall’orlo occidentale della Bocca Nuova, generando una colata lavica sul fianco occidentale che ha raggiunto una lunghezza di alcuni km. Nelle due settimane successive, si sono ripetuti gli episodi parossistici, che hanno prodotto ulteriori trabocchi, con colate che (giorno 27 ottobre) hanno superato una lunghezza di 4 km, raggiungendo il margine del bosco sopra Bronte e interrompendo la strada forestale.

L’eruzione è durata fino al 5 novembre 1999, dopodiché si sono formati due nuovi crateri a pozzo nelle due aree crateriche presenti dal 1995, a nord-ovest e a sud-est. L’area circostante, dove il cratere della Bocca Nuova era stato completamente colmato si presentava come un’ampia piattaforma. Durante l’inverno 1999-2000, nei nuovi crateri a pozzo – soprattutto in quello sud-orientale – si sono avuti diversi episodi di attività stromboliana intensa, ma con l’inizio di una serie di parossismi al Cratere di Sud-Est (a partire dal 26 gennaio 2000), l’attività nella Bocca Nuova si è ridotta all’emissione di solo gas, spesso generando degli anelli di vapore. Nell’autunno 2000 è ritornata ancora una volta l’attività stromboliana all’interno dei due crateri a pozzo nella Bocca Nuova, dove ha continuato fino ad aprile 2001.

Dopo l’eruzione dell’estate 2001, la Bocca Nuova ha cominciato a produrre emissioni di cenere nella primavera del 2002  e a metà giugno 2002  si è osservata un breve e debole episodio di attività stromboliana all’interno del cratere a pozzo nord-occidentale. Questa è stata l’ultima attività magmatica osservata in questo cratere fino a luglio 2011.

Nel corso del lungo periodo di riposo, la Bocca Nuova ha subito significanti cambiamenti morfologici causati maggiormente dal collasso delle pareti crateriche legati principalmente a diversi eventi esplosivi, fra questi è da mensionare un’esplosione freatica molto violenta il 12 gennaio 2006, che ha largamente distrutto il setto che separava la Bocca Nuova dall’adiacente Voragine. L’attività esplosiva fra agosto e dicembre 2010 è stata accompagnata dal collasso di vaste porzioni dell’orlo craterico occidentale, che hanno portato il diametro della Bocca Nuova quasi alle stesse dimensioni che aveva prima del 1999.