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Attività dei vulcani siciliani durante il mese di giugno 2011

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Emissione di cenere dalla Bocca Nuova alle ore 10:14 (GMT = ore locali -2) del 25 giugno 2011, ripresa dall'orlo settentrionale della Voragine (in primo piano). Foto di Jean-Claude Tanguy (IPGP, Francia)

ETNA

Durante il mese di giugno 2011 non sono avvenuti ulteriori parossismi dal cratere posto sul fianco orientale del cono del Cratere di Sud-Est (CSE), anche se si sono osservate delle emissioni di gas e, occasionalmente, di cenere, che sono quasi del tutto cessate alla fine del mese. A partire dal 14 giugno sono avvenute numerose emissioni esplosive di cenere e blocchi dal centro della Bocca Nuova (BN), che non aveva dato rilevanti segni di vita per quasi 6 mesi. Per tutto il mese, è stato osservato un forte degassamento dal Cratere di Nord-Est (CNE), dove sono continuate le consuete esplosioni profonde all’interno del condotto, che durante un sopralluogo effettuato da personale INGV-Catania il 3 giugno, hanno prodotto dei boati ad intervalli variabili da pochi minuti a una decina di minuti.

Nella mattinata del 14 giugno 2011 si è osservato l’inizio di una sequenza di emissioni di cenere dalla BN. La prima emissione di cenere è stata osservata alle ore 04:45 GMT, ed è stata seguita da altre alle ore 04:54, 05:41, 06:03, 06:19. 06:27, 06:43, 06:51, 07:05, 07:16, 07:21, 07:26, 07:32. 07:37, 07:40, 07:47, 07:58. Tale attività ha prodotto dei piccoli sbuffi di cenere, che si sono alzati non più di 200-250 m al di sopra dell'orlo craterico, per essere poi spinti dal vento verso est. Le immagini della telecamera termica della rete di sorveglianza posta sulla Montagnola mostrano la completa assenza di materiale caldo nelle emissioni. La fonte di questa attività era ubicata nella parte centrale della BN, nell’immediata vicinanza del basso setto (“diaframma”) che separa questo cratere dall’adiacente Voragine.

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Serie di fotografie riprese da Mauro Coltelli (INGV-Catania) prima e durante un'esplosione all'interno della Bocca Nuova, nella mattinata del 22 giugno 2011. (a) Foto delle bocche di emissione della cenere all’interno della Bocca Nuova (BN 2), le frecce rosse indicano le due bocche attive il 22 giugno 2011. (b) Foto di un’intensa emissione di cenere; la freccia rossa indica la bocca più settentrionale che sta emettendo il getto di cenere più scura e più ricca di materiale iuvenile, la freccia gialla la posizione della bocca attiva più meridionale, si notino sullo sfondo scuro i blocchi espulsi. (c) Foto scattata pochi secondi dopo quella di (b) che mostra la stessa emissione di cenere; la freccia gialla indica la bocca più meridionale che adesso sta emettendo la cenere più ricca di materiale iuvenile, la freccia rossa la posizione della bocca più settentrionale.

Nei giorni successivi sono continuate le emissioni di cenere dalla parte centrale della BN, generando numerosi sbuffi di color grigio rossastro o marrone. In condizioni meteorologiche calme, questi sbuffi si sono alzati fino a diverse centinaia di metri sopra l’orlo craterico. Il materiale di ricaduta si presenta molto fine e di color rosa-arancione. Le emissioni di cenere sono sempre state impulsive con frequenza variabile da alcuni minuti a diverse ore. In particolare nelle serate del 22 e 23 giugno sono state osservate alcune intense emissioni di cenere che risalivano fino a diverse centinaia di metri sopra i crateri sommitali e che poi venivano disperse dai venti sui quadranti meridionali producendo un forte ispessimento ottico del pennacchio di gas e vapore fin quasi alla periferia del vulcano in prossimità di Catania.

Osservazioni dirette fatte dall’orlo orientale del complesso Voragine-Bocca Nuova sia da personale INGV-Catania, sia da J.-C. Tanguy e dalle guide dell’Etna, hanno rivelato la presenza di due centri di emissione durante questi eventi esplosivi, che oltre alla cenere fine hanno anche prodotto lanci di blocchi (presumibilmente litici) all’interno della depressione craterica. Le esplosioni sono state precedute da sibili forti, ed hanno prodotto dei boati prolungati nella mattinata del 25 giugno.

Durante un sopralluogo eseguito da M. Coltelli ed E. Privitera (INGV-Catania) il 22 giugno, le due bocche attive avevano dimensioni di alcuni metri ed erano collocate all’interno di una depressione poco profonda larga circa 30 metri. Entrambe le bocche si presentavano sempre ostruite da materiale litico che veniva lanciato in aria durante le fasi di degassamento documentate dalle fig. 1.3 e 1.4 che mettono in evidenza il lancio di materiale più scuro e probabilmente iuvenile prima dalla bocca più meridionale e poi da quella più settentrionale a distanza di pochi secondi. In genere i fenomeni non erano accompagnati da forti deflagrazioni e lanciavano blocchi solo per poche decine di metri che ricadevano interamente all’interno del cratere. La frequenza delle esplosioni variava da circa 10 a 30 min e la loro durata era in genere di poche decine di secondi, solo le esplosioni più forti erano capaci di formare sbuffi che superavano nettamente l’orlo craterico, la maggior parte delle emissioni si espandeva nel cratere e solo una piccola parte riusciva ad essere trasportata fuori nel pennacchio vulcanico.

Una prima analisi della cenere emessa dalla BN il giorno 17 giugno mostra che essa consiste maggiormente (80%) in frammenti litici di varia natura (clasti vulcanici grigiastri e rossastri, frammenti di vetro alterato e clasti di alterazione secondaria di colore bianco latte). Sono inoltre state riconosciute percentuali maggiori di tachilite (10%), che si presenta di colore nero lucido e morfologia squadrata (Fig. 4a). La scarsa quantità di sideromelano rinvenuta (2%) è relativa a frammenti di colore bruno trasparente e morfologia irregolare. Infine, sono presenti anche dei cristalli sciolti, prevalentemente di plagioclasio, con una percentuale dell’8%.

Nei giorni 25-29 giugno, le emissioni di cenere dalla Bocca Nuova sono diminuite sia di intensità sia di frequenza, per poi riprendere nella mattina del 30 giugno, con caratteristiche pressoché identiche a quelle del periodo 14-14 giugno. Anche in questa occasione le riprese della telecamera termica della rete di sorveglianza posta sulla Montagnola non hanno rilevato materiale caldo nelle emissioni.

Al CSE, l’emissione di gas dal cratere ubicato sul fianco orientale del suo cono è stata presente sin dall’inizio del mese, ma ha mostrato un notevole aumento il 22 giugno, accompagnato da una serie di piccoli sbuffi di cenere marrone grigiastra. Questo degassamento, spesso con emissioni di cenere diluita, è continuato fino al 27 giugno, per poi cessare quasi del tutto. 
 

STROMBOLI

Lo Stromboli attualmente si trova in uno stato di attività eruttiva persistente, con esplosioni di medio-bassa entità da diverse bocche eruttive nell'area craterica sommitale. Nel mese di giugno 2011, l’attività si è svolta con fluttuazioni, senza però culminare in alcun evento di maggiore rilievo. L’attività è avvenuta dalle due aree crateriche, poste nei settori nord e sud della terrazza craterica.