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Eruzione del vulcano Cordón Caulle (Cile), giugno 2011

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Una suggestiva vista dell'enorme pennacchio di cenere e gas prodotto nella fase iniziale dell'eruzione del Cordón Caulle, nel tardo pomeriggio del 4 giugno 2011 (ora locale = GMT-4), ripresa da Puerto Varas, sulla riva del lago Llanquihue. Il sito dell'eruzione è ad una distanze di circa 110 km a nord-est dal fotografo. Foto ripresa da Niccolo Cantarutti e pubblicata qui con il gentile permesso dell'autore. (Fonte: Niccolo Cantarutti su Flickr)

Dopo un forte sciame sismico iniziato il 2 giugno 2011, è cominciata un'eruzione fessurale sul fianco nord-occidentale del vulcano Puyehue (Chile meridionale), nel tardo pomeriggio del 4 giugno 2011. Questo sistema di fessure è conosciuto sotto il nome Cordón Caulle, ed è noto per le peculiarità composizionali dei suoi magmi e per l'eruzione precedente, avvenuta a meno di 48 ore dopo il più grande terremoto mai registrato strumentalmente, quello del 22 maggio 1960, con una magnitudo di 9.5. L'eruzione attuale invece segue, a distanza di circa 14 mesi, un altro grande terremoto, di magnitudo 8.8, che ha avuto luogo il 27 febbraio 2010.

Il risveglio del vulcano è stato preceduto da un lungo periodo di segni di inquietudine sismica, che è cominciato già nel 1994; nelle ultime settimane di aprile 2011 l'attività sismica ha mostrato un notevole aumento. Nell'arco di 24 ore, a partire dalle ore 20 del 2 giugno, si sono registrati circa 1450 terremoti, ad un ritmo medio di circa 60 eventi/ora. Nella giornata del 4 giugno, questa frequenza è aumentata a circa 230 eventi/ora, fra cui 50 di magnitudo superiore a 3 e 12 con magnitudo superiore a 4.

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Immagine ripresa dal sensore MODIS sul satellite Aqua della Nasa, del plume formato nella fase iniziale, intensamente esplosiva, nel tardo pomeriggio del 4 giugno 2011. L'altezza della colonna eruttiva in questa fase era di circa 12-14 km. (Fonte: Nasa Earth Observatory)

La prima esplosione ha generato una spettacolare colonna eruttiva, che si è rapidamente alzata fino ad un'altezza di 12-14 km, espandendosi in una caratteristica "nube ombrello" per poi spostarsi verso est, in direzione dell'Argentina, dove si sono avute delle forti ricadute di cenere. Nella prima notte dell'eruzione, si sono osservati intensi fenomeni elettrici nella nube eruttiva, indicando un alto contenuto in vapore acqueo. Nei giorni successivi, mentre le condizioni meteorologiche attorno al Cordón Caulle hanno impedito le osservazioni dirette, la dispersione di cenere su una vasta area fra Argentina, Brasile e Paraguay ha causato la cancellazione di numerosi voli. Una settimana dopo l'inizio dell'eruzione, l'emissione di cenere continuava anche se a livelli meno intensi rispetto ai primi giorni, causando disagi e ulteriori interruzioni nel traffico aereo nella regione. Inoltre, la nube di cenere, dopo aver attraversato metà del globo, stava raggiungendo lo spazio aereo dell'Australia e della Nuova Zelanda, dove sono state cancellate decine di voli domestici ed internazionali.

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Una spettacolare immagine dell'intensa attività elettrica all'interno del plume eruttivo del Cordón Caulle nella notte fra il 4 e il 5 giugno 2011. Foto di Claudio Santana, AFP/Getty Images (Fonte: Boston.com, immagine n° 32)

I primi voli di ricognizione hanno rivelato la presenza di estesi depositi di flussi piroclastici prodotti nella prima fase dell'eruzione; alcuni di questi flussi avevano invaso il sistema di drenaggio del vulcano, causando la formazione di flussi di fango (lahar). A 9 giorni dall'inizio dell'eruzione, l'attività esplosiva sta continuando a livelli di media intensità, con continue ricadute di cenere nelle aree a nord-est ed est del vulcano, maggiormente in Argentina. Non si hanno al momento informazioni sulla possibile emissione di lava, fenomeno che ha, nelle eruzioni precedenti, nel 1960 e nel 1921-1922, seguito la fase esplosiva iniziale.

Siti internet:

Servicio Nacional de Geología y Minería (SERNAGEOMIN)

Rapporti giornalieri rilasciato dall'Observatorio Volcanológico de los Andes del Sur (OVDAS)

La scheda del Global Volcanism Program (Smithsonian Institution) sul sistema vulcanico Puyehue-Cordón Caulle

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