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Aggiornamento Etna, 10 aprile 2011

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Fontane di lava, colonna di cenere e colata di lava (in primo piano a sinistra) durante il parossismo del 10 aprile 2011, in una immagine scattata da Monte Fontane, circa 8 km ad est dalla bocca attiva, il cratere a pozzo posto sul fianco orientale del cono del Cratere di Sud-Est. Foto di Boris Behncke, INGV-CT

Il terzo episodio parossistico dell'anno 2011 dal cratere a pozzo sul fianco orientale del cono del Cratere di Sud-Est è avvenuto nella giornata del 10 aprile, 51 giorni dopo il parossismo precedente del 18 febbraio. Questo evento è stato sostanzialmente una ripetizione dei suoi predecessori, con una colata lavica possibilmente più lunga di 3 km, la produzione di una nube di cenere e gas, ed alte fontane di lava.

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Colonna di cenere e gas prodotta dal parossismo del 10 aprile 2011, vista dal versante nord-orientale dell'Etna, vicino al rifugio Citelli. Foto di Boris Behncke, INGV-CT

Durante la notte fra il 9 e il 10 aprile, l'attività stromboliana all'interno del cratere a pozzo era andata gradualmente aumentando, così come l'ampiezza del tremore vulcanico registrato dalla rete sismica etnea dell'INGV-Catania. La colata lavica generata dal trabocco iniziato nella serata del 9 aprile, avanzava molto lentamente, e all'alba del 10 non aveva ancora raggiunto il ripido pendio della parete occidentale della Valle del Bove.

Durante la mattinata del 10 aprile, si è osservata una rapida intensificazione dei fenomeni eruttivi nonché un'ulteriore incremento nell'ampiezza del tremore vulcanico, che ha portato, intorno alle ore 09.30 GMT (ore locali -2), ad un fontanamento vivace, e la generazione di una nube di cenere e gas, che veniva spinto dal vento verso sud-est. Ricadute di cenere sono state segnalate nelle località diTrecastagni, Fleri, Zafferana, Aci S. Antonio, Acitrezza, Acicastello e Acireale. In questo stesso intervallo, il tasso d'emissione di lava è aumentato fortemente, alimentando una nuova colata lavica che, sovrapponendosi a quella precedente, si è riversata verso la Valle del Bove, seguendo essenzialmente il percorso delle colate dei parossismi del 12-13 gennaio e del 18 febbraio. Lungo il suo percorso, la lava ha incontrato delle coltri spesse di neve, portando ad una violenta interazione esplosiva che ha generato piccoli flussi piroclastici e spettacolari colonne di vapore e cenere.

L'attività eruttiva e l'emissione di cenere rimanevano intense fino a poco prima delle ore 14; successivamente si è osservato un rapido decremento, e nel tardo pomeriggio non si registrava alcuna attività eruttiva.

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Al culmine del parossismo del 10 aprile 2011, una colata di lava fortemente alimentata avanza su terreno coperto da una spessa coltre di neve. Il mescolamento di lava e neve innesca forti esplosioni freatomagmatiche, che alla loro volta generano flussi piroclastici. In questa immagine, il Cratere di Sud-Est è a destra, e una colonna nera di cenere si alza dal cratere a pozzo in attività; la cresta scura in fondo a sinistra è la parete meridionale della Valle del Bove. Foto scattata da Rocca della Valle, sulla cresta settentrionale della Valle del Bove, da Francesco Ciancitto, INGV-CT