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Attività dei vulcani siciliani durante il mese di febbraio 2011

ETNA

Durante il mese di febbraio 2011, il periodo eruttivo dell’Etna iniziatosi nel mese precedente è continuato con un nuovo episodio parossistico al Cratere di Sud-Est (CSE). Tale episodio è avvenuto il 18 febbraio, 36 giorni dopo il parossismo del 12-13 gennaio, dal cratere (“pit crater”) posto sul basso versante orientale del cono del CSE. Anche se di minore energia, questo episodio è stato qualitativamente simile a quello precedente, in quanto l’attività fosse caratterizzata da forte attività stromboliana e fontane di lava pulsanti e l’emissione di una colata lavica lunga circa 3.3 km, sovrapponendosi su quella del 12-13 gennaio. L’emissione di cenere è stata meno intensa e voluminosa rispetto all’evento di gennaio.

Per tutta la prima metà del mese, l’Etna è rimasto in uno stato di relativa calma, con forte degassamento dal Cratere di Nord-Est (CNE) e dalla Bocca Nuova, e le consuete esplosioni profonde all’interno del condotto del CNE. Durante un sopralluogo effettuato il 10 febbraio da personale dell’INGV-Sezione di Catania in zona sommitale, sono state udite delle detonazioni possibilmente imputabili a un’attività esplosiva profonda all’interno del condotto del CNE. Nella serata del 16 febbraio si è verificato un repentino aumento del tremore vulcanico in area sommitale, culminando in una sequenza di eventi esplosivi possibilmente al CNE, ma la presenza di copertura nuvolosa ha impedito l’osservazione visiva e termica di qualsiasi fenomeno eruttivo.

Nella prima metà del mese, il CSE è stato interessato da un degassamento molto debole limitato alle fumarole presenti lungo l’orlo craterico principale. Il “pit crater” è stato interessato per tutto il periodo in esame da un degassamento scarso o quasi del tutto assente ad eccezione di una debolissima emissione di cenere, durata poco più di 2 secondi, verificatasi il 7 Febbraio alle ore 11:17 GMT.

Il 18 febbraio alle 03:30 un forte incremento del tremore è stato accompagnato da attività esplosiva significativa e visibile dalla telecamera termica della Montagnola (EMOT). Le pessime condizioni meteorologiche hanno limitato l’osservazione del fenomeno, ma una accurata analisi delle immagini registrate dalle telecamere di monitoraggio ha mostrato come a partire già dalle 01:15 del 18 febbraio sia iniziata una attività di degassamento intenso, caldo e pulsante (puffing) dal “pit crater”. Alle 01:48 dello stesso giorno è iniziata l’attività esplosiva, profonda e sporadica. Le cattive condizioni meteo hanno limitato l’osservabilità del fenomeno, ma tra le 03:12 e le 04:30 le esplosioni sono diventate molto intense e a tratti ben visibili dalla telecamera termica della Montagnola.

Il miglioramento delle condizioni meteo in area sommitale ed il diradamento delle nubi a partire dalle 12.34 del 18 febbraio, ha permesso di verificare l’esistenza di una colata eruttata dal “pit crater” e in discesa lungo la parete occidentale della Valle del Bove, che risultava parzialmente visibile dalla telecamera di monitoraggio installata a Milo. Le immagini della telecamera termica della Montagnola evidenziavano inoltre che l’attività esplosiva dalla bocca eruttiva stava nettamente diminuendo di intensità, fino ad esaurirsi entro le 13:17.

La colata lavica prodotta da questo episodio eruttivo ha seguito lo stesso percorso di quella del 12-13 gennaio, arrestandosi a quota 1800 m a nord di Monte Centenari, dopo aver percorso circa 3.3 km.

Dopo il 18 febbraio non si è osservata nessuna attività eruttiva al “pit crater” del CSE; sono continuate le esplosioni profonde all’interno del condotto del CNE, producendo un degassamento spesso pulsante “a sbuffi”, particolarmente in assenza di vento.

 

STROMBOLI

Lo Stromboli attualmente si trova in uno stato di attività eruttiva persistente, con esplosioni di medio-bassa entità da diverse bocche eruttive nell'area craterica sommitale. Nel mese di febbraio 2011, l’attività si è svolta con fluttuazioni, mostrando un generale aumento nella seconda metà del mese.

La bocca S1, situata nell’area sud, nelle prime tre settimane del mese ha prodotto in prevalenza esplosioni di materiale fine frammisto a grossolano d’intensità medio-bassa (talvolta i lanci hanno raggiunto i 120 m sopra la terrazza craterica). La frequenza media delle esplosioni dall’area sud in questo periodo è stata di 1-6 eventi/h. Nell’ultima settimana del mese la bocca S1 ha prodotto sporadicamente qualche esplosione di gas in pressione frammisto a materiale grossolano di bassa intensità (minore di 80 m). La bocca S2 ha prodotto in prevalenza esplosioni di materiale fine frammisto a grossolano fino alla mattina del 26 febbraio poi, dal pomeriggio dello stesso giorno, ha prodotto in prevalenza esplosioni di materiale grossolano talvolta frammisto a materiale fine. L’intensità delle esplosioni è stata medio-bassa (talvolta i lanci hanno raggiunto i 120 m sopra la terrazza craterica). La frequenza media delle esplosioni dall’area S nell’ultima settimana del mese è stata di 6-11 eventi/h.

Nella prima metà del mese, la bocca N1, situata nell’area nord, ha prodotto getti di materiale grossolano (lapilli e bombe) d’intensità media (altezze dei lanci minori di 150 m sopra la terrazza craterica). Dal 16 febbraio, l’attività eruttiva prodotta dalla bocca N1 è andata aumentando d’intensità pur mantenendo una frequenza media analoga a quella osservata nei giorni precedenti, e ha dato luogo a esplosioni con una maggiore dispersione dei prodotti. Dalle ore 16:00 del 17 febbraio le esplosioni, pur non raggiungendo l’intensità del giorno precedente, hanno emesso una maggiore quantità di materiale grossolano ricoprendo un’ampia porzione dell’alto versante della Sciara del Fuoco. L’accumulo di questi materiali grossolani rimanendo caldo per periodi prolungati, spesso fino all’esplosione successiva, creava una persistente anomalia termica in alcuni settori del versante. Queste esplosioni più “voluminose” sono state nuovamente osservate nel pomeriggio del 19 febbraio e saltuariamente durante tutto il periodo fino alla fine del mese.

La bocca N2, posta poco più a sud, ha iniziato, dal 17 febbraio, una debole e saltuaria attività di spattering che nei giorni 20 e 21 febbraio si è prolungata per lunghi periodi ed è continuata in maniera simile fino alla fine del mese. La frequenza media delle esplosioni dall’area nord è stata di 1-4 eventi/h.

 

VULCANO

Vulcano attualmente si trova in uno stato di quiescenza. Durante il mese di febbraio 2011, le temperature delle fumarole, misurate sull'orlo craterico, sono rimaste su valori stabili. Non si osservano anomalie nei parametri geochimici nelle zone più periferiche (suoli dell’area di Vulcano Porto e acquiferi termali).