Logo

Attività dei vulcani siciliani durante il mese di dicembre 2010

ETNA

Dopo un intervallo molto calmo durante le prime tre settimane di dicembre 2010, l’Etna ha ripreso a mostrare chiari segni di inquietudine nell’ultima decade del mese. Fino al 21 dicembre, l’attività vulcanica consisteva nelle consuete esplosioni profonde all’interno del condotto del Cratere di Nord-Est. In assenza di vento forte, queste esplosioni sono state accompagnate da emissioni periodiche di sbuffi di vapore, e raramente, degli anelli di gas. Sono continuati anche i segnali sismici che hanno caratterizzato l’attività esplosiva profonda nei mesi precedenti.

Alle ore 04:46:50 GMT del 22 dicembre 2010, una forte esplosione è avvenuta dalla bocca occidentale della Bocca Nuova (BN-1). L'evento ha generato un plume di cenere alto alcune centinaia di metri, che si è disperso in direzione nord-est, causando una leggera ricaduta di cenere fino all'abitato di Linguaglossa. Le immagini video registrate dalla telecamera termica della Montagnola (EMOT) mostrano chiaramente il coinvolgimento di materiale caldo, superando una temperatura di 60° C; un'anomalia termica è stata registrata anche dalla telecamera termica di Nicolosi (ENT). Nelle immagini delle telecamere visibili però non si è registrata alcuna emissione di materiale incandescente.

Un’analisi delle ceneri raccolte in diverse località sul versante nord-orientale etneo (Linguaglossa, Piano Provenzana, e strada Mareneve fra Piano Provenzana e Rifugio Citelli) è stata effettuata presso il Laboratorio di Sedimentologia e Microscopia Ottica. L’analisi ha mostrato che le ceneri erano costituite in gran parte da litici con percentuali variabili tra l’80 e l’88%, per lo più formati da particelle alterate di colore rossastro. La frazione juvenile era costituita quasi esclusivamente da tachiliti, comprese tra il 6 ed il 14 % mentre sono state rinvenute quantità irrilevanti di sideromelano con percentuali massime del 2 %. Infine il 4-5 % di particelle era formato da cristalli.

L'esplosione del 22 dicembre è probabilmente stata meno forte di quella del 25 agosto 2010, ma di intensità superiore rispetto agli eventi successivi, fra fine agosto e fine ottobre. Dopo alcune piccole emissioni di cenere di color rossastro nella mattinata del 22 dicembre, la Bocca Nuova è rimasta senza mostrare ulteriori segni di attività fino alla fine del mese.

Nei primi giorni di dicembre sono cessate quasi completamente le emissioni di gas dalla depressione craterica (“pit crater”) ubicata sul basso versante orientale del cono del Cratere di Sud-Est. Un’attività fumarolica intensa continuava da una estesa area sull’alto fianco orientale del cono del Cratere di Sud-Est. Nel pomeriggio del 23 dicembre, si sono osservate delle emissioni bluastre dal “pit crater”; nei giorni successivi le cattive condizioni meteorologiche hanno precluso ulteriori osservazioni fino al 29 dicembre. Quel giorno sono avvenute delle piccolissime emissioni di materiale incandescente dal “pit crater”, che sono state registrate sia dalla telecamera visiva di Schiena dell’Asino (ESV) – dopo il tramonto – che quella termica della Montagnola (EMOT). Tali emissioni erano di brevissima durata (2-6 secondi) e producevano dei getti possibilmente costituiti maggiormente da gas caldo, che appena sfioravano l’orlo del “pit crater”. La fonte delle emissioni corrisponde con la bocca degassante aperta osservata in precedenza, posta alla base della parete occidentale della depressione craterica. Le cattive condizioni meteorologiche hanno impedito ulteriori osservazioni di questa attività negli ultimi due giorni del mese.

 

STROMBOLI

Lo Stromboli attualmente si trova in uno stato di attività eruttiva persistente, con esplosioni di medio-bassa entità da diverse bocche eruttive nell'area craterica sommitale. Nel mese di dicembre 2010, l’attività si è svolta con forti fluttuazioni, culminando in una forte esplosione il 19 dicembre, ed un’elevata attività esplosiva alla fine del mese.

Il giorno 19 dicembre 2010 alle ore 09:56:08 GMT, la bocca denominata “S” nella parte meridionale della terrazza craterica ha prodotto una sequenza esplosiva costituita da tre eventi: la prima esplosione, che ha aperto la sequenza, ha prodotto l’emissione di materiale grossolano seguito da materiale fine che hanno superato i 250 m sopra la terrazza craterica. Dopo una decina di secondi, alle ore 09:56:21, è stata prodotta la seconda esplosione d’intensità leggermente inferiore alla prima. Infine alle ore 90:56:32 ha avuto inizio l’ultima esplosione d’intensità minore rispetto alle prime due che ha raggiunto l’altezza di 180-200 m. I prodotti fini (ceneri) di questa sequenza sono stati dispersi dal vento sui quadranti ovest e nord-ovest dell’isola. La telecamera termica dei Vancori (SVT) ha permesso di discriminare meglio le tre esplosioni che invece nei fotogrammi della telecamera del Pizzo (SPT), per via della rapida successione delle tre esplosioni, presentavano una forte sovrapposizione tra i materiali espulsi dalla seconda e terza esplosione e quelli in ricaduta dall’evento precedente.

Negli ultimi giorni del mese, la bocca “S1”, che si trova immediatamente adiacente alla bocca “S” fonte dell’esplosione del 19 dicembre, ha prodotto frequenti esplosioni di intensità maggiore a quelle nei giorni precedenti; alcuni getti hanno raggiunto altezze fino a 200 m sopra la terrazza craterica. Il giorno 27 dicembre, la frequenza di tali esplosioni ha raggiunto 11-14 eventi/h.

 

VULCANO

Vulcano attualmente si trova in uno stato di quiescenza. Durante il mese di dicembre 2010, le temperature delle fumarole, misurate sull'orlo craterico, sono rimaste su valori stabili. Non si osservano anomalie nei parametri geochimici nelle zone più periferiche (suoli dell’area di Vulcano Porto e acquiferi termali).