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Attività dei vulcani siciliani durante il mese di novembre 2010

ETNA

Durante il mese di novembre 2010, l’Etna ha continuato di mostrare chiari segni di inquietudine. In particolare, al Cratere di Nord-Est (CNE) è avvenuto un notevole incremento dell’attività, che da diversi mesi era stata caratterizzata da esplosioni profonde. Nel corso di un sopralluogo effettuato da personale INGV-CT il 12 novembre, si sono osservate frequenti emissioni di vapore misto con cenere, ad intervalli di 1-2 minuti. Nella mattinata del 14 novembre novembre 2010 si è osservato un aumento sia della frequenza che del volume delle emissioni di cenere dal medesimo cratere. Tali emissioni hanno generato degli sbuffi alti alcune centinaia di metri; successivamente il vento ha spinto la cenere formando una lunga striscia prima verso sud-ovest (14 novembre), poi verso nord-est (notte fra il 14 e il 15 novembre), ed infine verso est (15 novembre). Le emissioni sono avvenute in maniera intermittente, alternandosi con periodi di emissione di gas e vapore bianco.

Un sopralluogo è stato effettuato in giornata 15 novembre da personale INGV-Catania, per osservare l'attività del CNE ed il carattere dei depositi di cenere nei dintorni. L'area intorno al cono del CNE (soprattutto il lato settentrionale della Voragine) era coperta da alcuni millimetri di cenere di colore marrone. Sull'orlo del CNE stesso, il deposito raggiungeva spessori di oltre 1 cm, soprattutto sul lato orientale, ed era di colore grigio scuro. Durante la permanenza sull'orlo del CNE si è osservata un'attività di emissioni di cenere molto modesta, accompagnata da profondi sibili quasi continui e a volte più forti.

Sul fondo della depressione craterica è stata presente da più di un anno una bocca aperta degassante, che aveva fino alla più recente visita al CNE in ottobre, un diametro di circa 25 m. Tale bocca si è notevolmente allargata, raggiungendo un diametro di almeno 75 m. Le emissioni di cenere da questa bocca sono avvenute in maniera discontinua, talvolta piuttosto passive, talvolta con molta violenza. Le pareti interne del cratere erano ricoperte di cenere di colore marrone rossastro. Non si è osservato materiale più grossolano né nei depositi né nelle emissioni.

Un’analisi effettuata presso il Laboratorio di Sedimentologia e Microscopia Ottica su un campione di cenere raccolto sull’orlo del CNE ha rivelato che l’80 % del campione consisteva in clasti con dimensioni comprese tra 0.25 e 1 mm. La cenere era costituita in gran parte da particelle juvenili (67 %), la maggior parte delle quali rappresentate da frammenti di tachilite (61 %). La frazione litica costituiva il 19 % del campione, mentre il restante 14 % era formato da cristalli, prevalentemente di plagioclasio.

Nella seconda metà di novembre non sono avvenute ulteriori emissioni di cenere dal CNE, mentre le emissioni periodiche di sbuffi di vapore sono continuate. Sono continuati anche i segnali sismici che hanno caratterizzato l’attività esplosiva profonda nei mesi precedenti.

Sono possibilmente avvenute ulteriori emissioni di cenere dalla bocca occidentale (BN-1) della Bocca Nuova, causate sia da collasso delle pareti crateriche che da esplosioni. Si sono registrate alcuni eventi sismici dalle caratteristiche simili a quelle che hanno accompagnato gli eventi nei mesi precedenti, ma eventuali emissioni di cenere non sono state visibili dovuto alle avverse condizioni meteorologiche. L’evento più significativo è avvenuto nelle prime ore dell’1 novembre.

Sono continuate le intense emissioni di gas dalla depressione craterica (“pit crater”) ubicata sul basso versante orientale del cono del Cratere di Sud-Est. Dei sopralluoghi effettuati il 12 e 15 novembre dal personale INGV-CT hanno rivelato che l’emissione continua di avvenire da una bocca aperta posta alla base della parete occidentale del “pit crater”, producendo occasionalmente dei sibili udibili fino ad 1 km di distanza. Nella metà di novembre dal “pit crater” sono avvenute anche delle piccole emissioni di cenere, che è stata campionata ed analizzata presso il Laboratorio di Sedimentologia e Microscopia Ottica. L’analisi ha rivelato un contenuto minore (11%) di materiale juvenile (2% sideromelano e 9% tachilite). Un’attività fumarolica intensa continuava anche da una estesa area sull’alto fianco orientale del cono del Cratere di Sud-Est.

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STROMBOLI

Lo Stromboli attualmente si trova in uno stato di attività eruttiva persistente, con esplosioni di medio-bassa entità da diverse bocche eruttive nell'area craterica sommitale. Nel mese di novembre 2010, l’attività si è svolta con maggiori fluttuazioni, generando una piccola colata lavica intracraterica nei primi giorni del mese.

Dopo l’intensa attività del 17-24 ottobre, che aveva prodotto una prima colata lavica intracraterica da una bocca (S1) nell’area craterica meridionale (area S) della terrazza craterica, una serie di forti esplosioni è avvenuta dalla stessa bocca S1 nella giornata del 30 ottobre. Tale attività ha preceduto una nuova piccola colata lavica, che dalla bocca S1 si è espansa verso sud-est, per riversarsi nella depressione craterica dell’adiacente bocca S2. Ulteriori episodi di spattering intenso sono avvenuti dalla bocca S1 il 2 e 5 novembre; da allora in poi questa bocca non ha mostrato attività di rilievo. È proseguita l’attività alla bocca S2 e da una bocca nell’area craterica settentrionale (area N) della terrazza craterica, con esplosioni di materiale grossolano lanciato fino ad oltre 100 m sopra le bocche. Nel corso del mese, la frequenza delle esplosioni da queste bocche è variata, da 1-2 eventi/h (bocca N, nella prima settimana di novembre) a 17-18 eventi/h (bocca S2, il 28 novembre), con picchi di 23 eventi/h.

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VULCANO

Vulcano attualmente si trova in uno stato di quiescenza. Durante il mese di novembre 2010, le temperature delle fumarole, misurate sull'orlo craterico, sono rimaste su valori stabili. Non si osservano anomalie nei parametri geochimici nelle zone più periferiche (suoli dell’area di Vulcano Porto e acquiferi termali).