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Il terremoto del 16 agosto 2010 nelle Isole Eolie

Alle ore 12.54 UTC (14.54 ore locali) del 16 agosto 2010, le più meridionali delle Isole Eolie sono state scosse da un terremoto di magnitudo (Mw) 4.5 che ha generato piccole frane nelle porzioni meridionale dell'isola di Lipari e settentrionale di Vulcano. L'epicentro era localizzato poco ad ovest della parte nord di Vulcano, la profondità dell'ipocentro è stata stimata a 12-14 km.

Questo terremoto si inquadra nel contesto di uno dei più importanti sistemi di faglie del Mediterraneo centrale che attraversa la Sicilia nordorientale, dallo Ionio al Tirreno, e l’arcipelago delle Eolie fino alla Secca del Capo, a nord di Salina. Il sistema è caratterizzato da movimenti trascorrenti, ed ha generato diversi terremoti in tempi storici. Il terremoto piu’ importante generato da questa struttura in tempi recenti ha avuto luogo il 15 aprile 1978 (M 6.1, evento del Golfo di Patti nel catalogo CPTI04), circa 30 km piu’ a Sud della localizzazione epicentrale del 16 agosto 2010.

Nella citata zona di trasferimento deformativo, circa 20 km a Sud del terremoto del 16 agosto 2010, sono stati recentemente registrati altri eventi di magnitudo M~4: il 27 ottobre 2008 (Ml 4.0 e bassa profondita’ ipocentrale), ed il 27 febbraio 2006. A questi va aggiunto anche l’evento di M=4.7 del 5 aprile 2002. Ancora, piu’ in prossimita’ dell’evento di ieri, il 18 agosto 2007 e’ stato localizzato un altro evento di magnitudo simile, caratterizzato da un meccanismo focale trascorrente, e da una profondita’ di 8 km circa.

La zona e’ stata sede di attivita’ sismica anche importante, ma il record storico non riporta eventi disastrosi.

L’evento del 16 agosto 2010 è stato ampiamente avvertito in tutta la Sicilia orientale, sino a Siracusa. L’area di maggiore risentimento ha interessato il settore meridionale dell'isola di Lipari. Qui la scossa è stata avvertita con panico dalla popolazione, provocando in qualche caso la caduta di calcinacci nel centro abitato di Lipari e, più in generale, la rottura di alcuni muretti a secco perimetrali poco stabili. Il terremoto ha inoltre provocato il verificarsi di alcune frane da crollo soprattutto lungo i costoni fortemente acclivi della costa sud-occidentale dell'isola, nel tratto compreso tra la spiaggia Valle Muria e i Faraglioni sotto Contrada Falcone. Analoghe fenomenologie si sono verificate anche lungo la costa sud-orientale in corrispondenza di Punta di Capistello. Il quadro degli effetti di risentimento relativo alla parte meridionale di Lipari è rappresentativo del V-VI grado della scala MCS.

Sull'isola di Vulcano e lungo la costa tirrenica siciliana tra Oliveri-Tindari e Milazzo, la scossa, preceduta da un boato, è stata chiaramente avvertita, causando l'oscillazione di oggetti sospesi e, in alcuni casi, la caduta di oggetti ai piani superiori degli edifici. In quest’area l’intensità macrosismica ha raggiunto il V grado della scala MCS.

La scossa principale è stata seguita da poche repliche di bassa magnitudo nei giorni consecutivi.

Per quanto riguarda i parametri geochimici (aquiferi termali e fumaroliche), le temperature fumaroliche, le deformazioni di suolo, e il regime termico del Vulcano della Fossa (isola di Vulcano), non si sono osservate delle variazioni significative sia precedentemente che consecutivamente al terremoto del 16 agosto 2010.