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Attività dei vulcani siciliani – 1 maggio 2010

ETNA

Nel mese di aprile 2010 l’Etna ha mostrato una dinamica più accentuata rispetto ai mesi precedenti. Nei giorni 2-3 aprile un notevole sciame sismico ha interessato la faglia Pernicana, nel versante nord-orientale del vulcano, facendo registrare circa 240 terremoti di cui il main shock, alle ore 20:04 GMT (ore locali -2) del 2 aprile ha raggiunto ML pari a 4.3. Questa scossa ha prodotto danni alle infrastrutture turistiche della località di Piano Pernicana e fagliazione superficiale in un settore di alcuni chilometri della faglia Pernicana. Gli ipocentri ricadono lungo la porzione più occidentale della faglia, estesa complessivamente circa 10 km, con profondità confinate tra la superficie e 1 km al di sotto del l.m. Nei giorni a seguire, fino alla fine di aprile, il chiaro incremento nel numero di accadimento dei terremoti ha coinvolto principalmente il versante orientale del vulcano e in particolar modo le sue porzioni più superficiali (il 50% dei terremoti non supera profondità maggiori di 3 km s.l.m.m.). Un livello crostale ben diverso, confinato nell’intervallo 16-22 km al disotto del l.m.m., risulta attivo dalla fine del mese di marzo. In particolare, nel settore posto poco a nord dell’edificio vulcanico tra gli abitati di Linguaglossa, Motta Camastra e Gaggi, sono state registrate oltre 30 scosse, con MLmax pari a 2.7 (ore 22:59 di giorno 19 aprile).

Nei giorni immediatamente dopo lo sciame sismico sulla Pernicana del 2-3 aprile, non si sono osservate variazioni significative nell’attività dei crateri sommitali. Alle ore 16.28 GMT dell’8 aprile, dopo la fine di un piccolo sciame sismico sommitale, una colonna scura di vapori ricchi di cenere si è rapidamente sollevata dal cratere a pozzo sul basso fianco orientale del Cratere di Sud-Est. Tale attività ha prodotto un piccolo pennacchio che ha superato di poco il km di altezza sopra la bocca ed è stato rapidamente disperso verso NE dai venti. Immediatamente dopo l’emissione, una parte della colonna eruttiva è collassata, formando un piccolo flusso piroclastico, che si è esteso per poche centinaia di metri sul lato nord-orientale del cono di Sud-Est. Complessivamente il fenomeno è durato poco meno di 10 minuti. Sono state emesse ceneri per lo più non iuvenili di dimensioni da millimetriche a sub millimetriche. La granulometria della cenere raccolta nel fallout a 6 km di distanza dalla bocca era unimodale piccata intorno a ¼ di mm e formata da una componente juvenile di circa il 6% mentre i litici superavano l’80%.

Il pennacchio disperdendosi si è rapidamente diluito provocando solo una leggera ricaduta di ceneri sulle basse pendici settentrionali del vulcano. Il cratere a pozzo si è leggermente ampliato a seguito di questa emissione e risultava parzialmente ostruito dal materiale ricaduto all’interno. Nei giorni successivi il degassamento è stato piuttosto blando senza mostrare alcun fenomeno di rilievo.

L’attività di degassamento dagli altri crateri sommitali (Cratere di Nord-Est, Voragine, e Bocca Nuova) si è mantenuta regolare e costante durante i primi mesi del 2010, infatti, il rilievo aereo con la telecamera termica ad alta risoluzione effettuato nella mattina del 15 aprile 2010 utilizzando l’elicottero messo a disposizione dal Corpo Forestale della Regione Siciliana non ha evidenziato anomalie termiche significative delle fumarole che interessano gli orli craterici ad eccezione di quelle nella bocca a pozzo posta sul versante orientale del Cratere di Sud-Est.

 

STROMBOLI

Lo Stromboli attualmente si trova in uno stato di attività eruttiva persistente, con esplosioni di medio-bassa entità da diverse bocche eruttive nell'area craterica sommitale. Nel mese di aprile 2010, l’attività si è svolta con minori fluttuazioni, e generalmente su un livello più basso rispetto al mese di marzo 2010.

 

VULCANO

Vulcano attualmente si trova in uno stato di quiescenza. Non si osservano anomalie nelle temperature fumaroliche sull’orlo craterico e nei parametri geochimici nelle zone più periferiche (suoli dell’area di Vulcano Porto e acquiferi termali).